Volley: Mondiali Femminili: l'Italia cede alla Serbia ma non fa male

Le azzurre, già qualificate per la semifinale, non giocano con l'intensità dei giorni scorsi arrendendosi a Boskovic e compagne per 3-1 (25-21; 25-19; 23-25; 25-23)
Volley: Mondiali Femminili: l'Italia cede alla Serbia ma non fa male© Fivb
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NAGOYA (GIAPPONE)- Italia e Serbia, entrambe già qualificate per le semifinali, scendono in campo per giocarsi il primo posto e per acquisire maggiori certezze in vista delle partite decisive del Mondiale. L’Italia, dopo la maratona di ieri con il Giappone, ha meno forza, fisica e mentale, e contro la Serbia questo finisci per pagarlo. Contro Boskovic e compagne lottiamo meno, inconsciamente portiamo i pensieri a Yokohama. Dopo dieci vittorie di fila conosciamo il sapore della prima sconfitta e lasciamo il primo posto della Pool alle ragazze di Terzic che finiscono per imporsi 3-1 (25-21; 25-19; 23-25; 25-23). Non è successo nulla. Conta poco, forse. Adesso però, chiusa la parentesi, resettiamo e prepariamoci a giocare per il massimo traguardo con la grinta che ci ha contraddistinto fino ad oggi. La prossima partita non ci concederà appelli.

LA CRONACA DEL MATCH-

Mazzanti non fa ad inizio match l’annunciato turn over. Un solo avvicendamento nel sestetto azzurro con Pietrini al posto di Sylla. L’Italia scende in campo con Malinov in palleggio, Egonu opposta, Danesi e Chirichella centrali, Pietrini e Bosetti di banda, De Gennaro libero.

Il match inizia in perfetto equilibrio. Le squadre si studiano, pensando magari di ritrovarsi di fronte in finale.

Pietrini non patisce l’emozione dell’esordio dall’inizio, riuscendo a dare il suo contributo in attacco anche se con qualche sofferenza di troppo in ricezione.

Punto a punto fino al time out tecnico al quale arriviamo con due punti di vantaggio (16-14). La Serbia però è grande squadra e con un break di 1-8 opera il sorpasso (17-22). Non le prendiamo più, ci manca forse quell’animus pungnandi dei giorni precedenti. Non giochiamo male ma commettiamo qualche errore in ricezione e non difendiamo con la ‘rabbia’ necessaria. Con la Serbia non te lo puoi permettere.

Entra un’altra ragazzina terribile, Sylvia Nwakalor, che si presenta senza paura, dimostrando di essere qualcosa di più di una promessa.

Una battuta errata di Danesi consegna il primo parziale a Boskovic e compagne.

La ricezione non ci aiuta, il secondo set vede le serbe partire forte ma l’Italia resta in scia. Le riprendiamo sull’ 8-8 grazie alla solita Egonu poi 10-10 grazie ad un muro di Danesi. Le azzurre però non hanno il ‘killer istinct’ necessario e contro un’avversaria come la Serbia non è sufficiente giocare bene, bisogna metterci qualcosa in più. I muri avversari ci fanno male. Entrano Parrocchiale e Cambi, consueti cambi di Mazzanti nei finali di set. Le serbe però sono padrone del campo, perfette in tutti i fondamentali, non riusciamo a contenerle. Egonu non ha la stessa dirompente potenza sprigionata ieri, le centrali murano poco. Ci lasciamo andare. Brutto il finale, la Serbia chiude in scioltezza.

Mazzanti chiede una reazione alle sue ragazze terribili. Reazione che si concretizza ad inizio del terzo set. Andiamo avanti di tre (7-4). Ma la Serbia resta agganciata, si affida a Boskovic, che ci crivella dalle bande, sfrutta ancora le nostre ambasce in ricezione, e torna sotto. Fatichiamo a tenerle. Al time out tecnico siamo ancora avanti (16-13). Mazzanti reinserisce Parrocchiale per sostenere la ricezione. Accumuliamo quattro punti di vantaggio (20-16). Il finale è nostro, Egonu torna a martellare e a murare ed è lei a darci il parziale. Accorciamo le distanze.

Qualcosa è cambiato. L’Italia riparte determinata nel quarto set, scrollandosi di dosso le ruggini dei primi die parziali. Teniamo meglio in ricezione ed attacchiamo, a sprazzi, con l’efficacia che ci ha portato in semifinale. Tornano in partita anche Bosetti e Chrichella, fino a questo momento in ombra. Un punto lungamente contestato dalle serbe ci porta al time out tecnico avanti di due (16-14). La Serbia però è tutt'altro che domata, ci riprende grazie a Mihajlovic sul 17-17. Poi due con due muri le ragazze di Terzic prendono il volo (19-17).  Entra Ortolani al posto di Bosetti. Boskovic picchia come un fabbro. In questa fase combattiamo strenuamente ma non basta. E’ sempre lei, Boskovic a chiudere la contesa per le nostre avversarie.

I PROTAGONISTI-

Davide Mazzanti (Allenatore Italia)- « Rispetto alle fasi precedenti in questi due giorni non siamo riusciti a esprimere completamente la nostra identità. Oggi probabilmente c'è stato un calo di tensione dovuto al fatto della qualificazione alla semifinale. Per le prossime gare sarà fondamentale ritrovare quella aggressività che ci aveva contraddistinto nelle scorse gare. Ho deciso di non schierare Myriam in via precauzionale, questo terreno di gioco era molto dura e quindi ho voluto risparmiarle un po' di salti. Elena (Pietrini ndr) ha disputato una buona partita e sono felice che abbia preso confidenza con il campo ».

Ofelia Malinov (Italia)- « Il fatto di scendere in campo, avendo già la certezza della semifinale, ci ha fatto giocare forse con un po' più tranquillità rispetto alle altre partite e questo ci ha giocato un brutto scherzo. Penso comunque che per lunghi tratti la squadra si sia comportata bene, battendoci alla pari contro una tre le più forti formazioni al mondo come la Serbia. Adesso ci aspettano due giorni di riposo e poi cariche a mille affronteremo la semifinale, sapendo che non abbiamo niente da perdere ».

Monica De Gennaro (Italia)- « Oggi non ci siamo espresse al meglio e contro una squadra solida come la Serbia se vuoi vincere non te lo puoi permettere. Ci siamo comunque ampiamente meritate la semifinale Mondiale e dopo due giorni di riposo ci faremo trovare pronte. Qualunque sia la nostra avversaria, sappiamo bene che ci aspetterà una sfida dura. In quel tipo di gare sarà fondamentale partire con il piede giusto e mettere subito in campo tutta la nostra personalità. Dovremo trovare il giusto mix tra tensione e adrenalina per esprimerci al meglio. Sono felice che da casa stiamo ricevendo tutto questo affetto per le nostre prestazioni ».

Beatrice Parrocchiale (Italia)- « Credo che oggi non siamo scese in campo con il giusto spirito, ma dopo la vittoria soffertissima di ieri non era facile recuperare subito tutte le energie. A livello personale sono contenta della fiducia che Davide (Mazzanti ndr) e la squadra mi stanno dando, io quando sono chiamata in causa cerco di farmi trovare sempre pronta ».

IL TABELLINO-

ITALIA - SERBIA 1-3 (21-25, 19-25, 25-23, 23-25)

ITALIA: Malinov 3, Chirichella 10, Bosetti 5, Egonu 28, Danesi 9, Pietrini 15. Libero: De Gennaro. Parrocchiale, Nwakalor 2, Cambi, Ortolani. N.e:  Fahr, Lubian (L) e Sylla. All. Mazzanti

SERBIA: Ognjenovic 5, Veljkovic 10, Mihajlovic 9, Boskovic 29, Rasic 15, Busa 9. Libero: Popovic. Malesevic 1, Zivkovic, Bjelica. N.e: Pusic, Aleksic, Stevanovic. All. Terzic

Arbitri: Rodriguez (Spa) e Collados (Fra)

Spettatori:500. Durata Set: 24’, 23’, 27’, 28’.  

Italia: a 8, bs 11, m 14, 20 et.

Serbia: a 4, bs 7, m 14, 16 et.

RISULTATI E CLASSIFICHE TERZA FASE-

16 ottobre: Italia-Serbia 1-3 (21-25, 19-25, 25-23, 23-25), Olanda-Cina (ore 12.20, diretta su Raisport + Hd).   

LE CLASSIFICHE - Pool H: Cina 1V 2p, Olanda 1V 2p, Stati Uniti 0V 2p. Pool G: Serbia 2V 6p, Italia 1V 2p, Giappone 0V 1p.


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