Volley: Mondiali Femminili, tie break crudele, l'Italia è d'argento

Le azzurre cedono in finae al quinto set 2-3 (25-21; 14-25; 25-23; 19-25; 12-15), al cospetto di una grande Serbia che si laurea Campione del Mondo, uscendo però dal campo a testa altissima
Volley: Mondiali Femminili, tie break crudele, l'Italia è d'argento© Fivb
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YOKOHAMA (GIAPPONE)- Azzurre che peccato, ma le lacrime non servono. Dobbiamo comunque festeggiare. Siamo secondi ma usciamo a testa altissima dal Mondiale giapponese mettendoci al collo un argento di cui andare fieri. Il sogno si infrange al termine di un impietoso match, finito al tie break  2-3 (25-21; 14-25; 25-23; 19-25; 12-15), che l’Italia a giocato alla pari della super Serbia, la formazione che si è laureata con merito Campione del Mondo. Una partita giocata a tutta dalle azzurre, come ieri contro la Cina, come nella partita decisiva con il Giappone. Stavolta le nostre ragazze (età media 23 anni) non hanno avuto la lucidità necessaria per mettere a terra i palloni più scottanti. Paola Egonu non è stata devastante come ieri, pur mantenendo un livello altissimo (33 palloni vincenti), la ricezione non è stata precisa come avrebbe dovuto in una partita che valeva un Mondiale, forse qualcuna ha subito il peso della sfida ‘della vita’. E’  mancato quel pizzico di continuità che fa la differenza. Dall’altra parte del campo ci siamo confrontati con uno squadrone, che già ci aveva battuto nella terza fase e che ha messo ancora una volta in mostra delle individualità straordinarie, dalla palleggiatrice Ognjenovic, al bomberone, Boskovic, alla centrale, Veljkovic.

Resta a caldo un grande rammarico, ma a mente fredda questo secondo posto andrà archiviato come una delle più grandi imprese della nostra pallavolo negli ultimi anni. Mazzanti ha costruito un grandissimo gruppo, giovane e di prospettiva, che da questo Mondiale prenderà l’abbrivio per altre grandi imprese. E’ partito un ciclo, ed è iniziato nel migliore dei modi. Ci resteranno  le undici vittorie in tredici partite, ottenute contro squadroni che si chiamano Cina, Russia, Stati Uniti, Giappone, ci resteranno nella mente le tante prodezze di Egonu, Sylla, Danesi, Malinov e compagne. Ci ha fermato la Serbia, della quale oggettivamente, siamo ancora un gradino sotto. Chirichella e socie avranno tutto il tempo dalla loro parte per colmare il gap.

LA CRONACA DEL MATCH-

Per il match decisivo Mazzanti non può che scegliere le sue fedelissime. Malinov in cabina di regia, Egonu opposta, Sylla e Bosetti ricevitori-schiacciatori, Danesi e Chirichella centrali, De Gennaro libero.

La Serbia risponde con Ognjenovic al palleggio, Boskovic opposta, Mihajlovic e Busa martelli; Veljkovic e Rasic centrali, Popovic libero.

Battono forte i cuori all’inizio della partita. Squadre che si giocano un posto nella storia ed inevitabilmente sono entrambe tese. Il primo attacco vincente è di Lucia Bosetti. Due muri di Danesi, partiamo bene (7-3), al time out tecnico è 8-4. Malinov è perfetta nell’ offrire palloni invitanti a tutte le sue compagne per disorientare i muri avversari. Ma la Serbia non sta a guardare, lavora bene in battuta e con le centrali e si rifà sotto. Ace di Sylla riallunghiamo (11-8). Sul 15-11 Terzic richiama le sue, l’inerzia in questa fase è dalla nostra parte. Entra Carlotta Cambi in battuta, il servizio mette in difficoltà la ricezione serba, Egonu schiaccia (21-16). La nostra nazionale è praticamente perfetta. Sylla firma il primo set.

Gli ace di Danesi ed Egonu ci portano subito avanti all’inizio del secondo set (4-2) per noi. Boskovic, l’attaccante più temuta della squadra in maglia rossa, scalda la mano. Un muro di Veljkovic pareggia i conti (5-5). Un servizio vincente di Boskovic ci manda al time out tecnico sotto di due (6-8). Qualche errore da parte nostra, in attacco e ricezione, e la Serbia va avanti di cinque (7-12). Egonu ci tiene in quota con schiacciate e pallonetti ma la gli errori sui potenti servizi avversari ci penalizzano. La Serbia resta avanti, anzi scappa via (19-11). Pietrini al posto di Sylla per migliorare la ricezione, tutto inutile. Sembriamo impotenti davanti alle formidabili avversarie. Il set è saldamente nelle mani di Boskovic e compagne. La punizione è pesantissima. Chiude Mihajlovic.

La reazione tutto cuore delle azzurre all’inizio del terzo set riporta il match in equilibrio. Si viaggia punto a punto. (8-7) per noi al time out tecnico. Giochiamo al limite, le aggrediamo, cerchiamo di non far sviluppare il loro gioco. Come sempre, nei momenti difficili Malinov si affida alle mani di Egonu che tiene i ritmi ed attacca con efficacia. Siamo avanti di due (14-12) quando Terzic chiama un time out per mettere freno alle difficoltà delle sue ragazze. Finale stavolta ad alta tensione. Un muro di Ognjenovic pareggia i conti (18-18), mette a terra la palla del sorpasso Mihajlovic. Ma siamo lì. Due monster blocks di Danesi e Sylla  ci riportano  in vantaggio. Poi ci pensa Egonu. Siamo di nuovo avanti.

Sale la tensione, ora ogni palla è decisiva. La Serbia rientra prepotente, vogliono il Mondiale quanto lo vogliamo noi. Fatichiamo a tenerle. Lunghissima serie in battuta di Mihajlovic. Impietoso il parziale al time out tecnico 2-8. Ci mettiamo tutto quello che abbiamo, orgoglio e tecnica. Va al servizio Danesi. E’ devastante. Risaliamo a -1 (8-9) ma non c’è continuità. Torniamo a -6 (11-17). La reazione azzurra è furiosa, risaliamo la china con Carlotta Cambi in regia. Non basta purtroppo. La Serbia attacca e mura in maniera mostruosa. Il tie break lo consegna nelle mani delle ragazze di Terzic un errore di Egonu.

E’ impietoso giocarsi un intero Mondiale in un set corto ma Italia e Serbia non possono tirarsi indietro. Due battute di Bosetti mettono in crisi la ricezione serba, due muri di Egonu ci portano subito avanti 2-0. Un ace di Boskovic ribalta la situazione (3-4). Rispondiamo con Sylla torniamo avanti (7-5). Si cambia campo con le azzurre avanti (8-7) grazie all’ennesima bomba di Egonu. Poi la Serbia accelera (10-8), due punti di vantaggio pesantissimi che la Serbia tiene fino alla fine. Onore alle azzurre che si arrendono uscendo da campo a testa altissima. Che peccato ! Ragazze grazie lo stesso, di cuore !


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