Volley: La Lega Femminile minaccia la serrata

Il presidente Mauro Fabris, nel corso della rubrica radiofonica Otto Secondi, ha esplicitamente affermato che il movimento femminile è pronto allo sciopero se non verranno accolte le istanze per avere più mesi a disposizione per l'attività dei club e se verrà ridotto il numero delle straniere
Volley: La Lega Femminile minaccia la serrata
4 min

di Leandro De Sanctis

ROMA-Oggi a Firenze si celebra il sorteggio dei Mondiali maschili che nel 2018 Italia e Bulgaria ospiteranno. Ma come spesso capita, c'è il rischio che il mondo del volley parli anche, se non soprattutto, di altro.

Nella giornata, a Firenze, è previsto infatti l'incontro tra la Federpallavolo e la Lega Volley femminile, da tempo apparse in disaccordo su molte cose, a cominciare dall'interpretazione del fallimento della Nazionale agli Europei.

I temi sul tappeto sono essenzialmente due: calendari e numero delle straniere consentite, ma poi c'è anche la riforma della Serie A2 che la Lega non vuole e che è stata bocciata già dai fatti, dato che le 20 squadre previste in realtà si sono ridotte a 17 e a fatica si è raggiunto quel numero.

Ecco le parole chiare e decise di Mauro Fabris, presidente della Lega Femminile, un ordine del giorno allarmante, anche se giustificato, che parla di serrata e di mancata partecipazione alle coppe europee dei club femminili italiani. Alla fine i temi sono sempre gli stessi, da quasi 30 anni. Il dato nuovo è che stavolta alle parole potrebbero seguire i fatti.  

Cosa ha detto Mauro Fabris al microfono di Piero Giannico nella rubrica Otto secondi:

I CALENDARI-  

« Nelle scorse settimane abbiamo incontrato le Federazioni Europea e Mondiale, mentre - annuncia Fabris - a metà dicembre abbiamo in programma un colloquio con alcune delle Leghe di maggior prestigio in Europa, tra le quali Turchia e Russia, perché dobbiamo assolutamente ottenere più tempo per far giocare i Campionati nazionali. Sottolineo solo un dato: se noi nel 2018 dovessimo nuovamente subire i calendari così come li vogliono CEV e FIVB, smetteremmo di giocare a inizio maggio e riprenderemmo dopo i Mondiali a novembre. Il movimento di vertice, insomma, dovrebbe stare fermo sei mesi: sei mesi durante i quali le atlete da qualcuno dovranno pur essere pagate, sei mesi durante i quali il movimento sparirebbe dai media e non godrebbe della visibilità di cui ha bisogno. Lo diremo chiaramente giovedì alla Federazione: o c’è la precisa volontà di capire che chi investe ha bisogno di tempo per avere i ritorni dei propri investimenti, oppure io credo che saremo costretti a fare la ‘serrata’. Cominciando - e tutti i Club hanno già firmato un documento in tal senso - dal non iscrivere le nostre squadre alle competizioni europee ». 

LE STRANIERE -

« Altro tema che affronteremo con la Federazione, alla quale contestiamo la volontà di ridurre le straniere, così come ha affermato il presidente federale Cattaneo subito dopo il risultato negativo agli ultimi Europei - ricorda il presidente Fabris -. Secondo noi è semplicistico e auto-assolutorio dare la colpa di simili risultati al numero delle straniere in campo nei nostri Campionati. La nostra è una Nazionale giovane, con un ottimo allenatore, che ha dimostrato di poter raggiungere grandi risultati e che ha solo bisogno di tempo. La Federazione rifletta piuttosto su ciò che è stato fatto prima e appena dopo le Olimpiadi di Rio. Io continuo a pensare che il nostro Campionato di eccellenza permetta la crescita dei vivai, in cui le atlete del Club Italia, ad esempio, hanno la possibilità di migliorare e - come si vede - di ricoprire poi il ruolo di titolari nei nostri Club. Manterremo ferma, dunque, la nostra posizione di voler confermare la situazione attuale delle 4 straniere in campo. Così come esprimeremo nuovamente la nostra contrarietà alla riforma della Serie A2 che la Federazione ha voluto a 20, mentre, a fatica e solo grazie ai recuperi, le squadre che sono riuscite a iscriversi sono solo 17 ».


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