Disastro Karsdorp, la prova che alla Roma lì serve altro

I 64 mila dell’Olimpico hanno imprecato quando hanno visto quel retropassaggio verso Svilar così lento, uno straccio che ha permesso a Grimaldo di confezionare un comodo assist per Wirtz
Guido D'Ubaldo
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64 mila dell’Olimpico hanno imprecato quando hanno visto quel retropassaggio verso Svilar così lento, uno straccio che ha permesso a Grimaldo di confezionare un comodo assist per Wirtz. La sin troppo lunga storia di Rick Karsdorp alla Roma è probabilmente giunta al capolinea con quell’errore. Finalmente, direbbe il tifoso più severo, che ha visto l’olandese tesserato per sei interminabili stagioni con la Roma, dove non ha mai avuto vita facile. Acquistato da Monchi nel 2017, doveva colmare l’eterna lacuna del terzino destro, ma ha disputato solo quindici partite in due stagioni. Arrivato con un ginocchio in disordine si infortunò nuovamente nell’unica partita giocata nel primo campionato in Italia. Dopo un anno in prestito al Feyenoord, da dove era stato acquistato, è tornato con Fonseca in panchina. Alti e bassi, mai la certezza di aver risolto il problema del terzino destro. Errori disseminati qua e là, che hanno costellato la sua esperienza romana e poi un rapporto complicato con Mourinho. Finì fuori rosa dopo una partita a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Non se ne sentì la mancanza.    

Infine è arrivato De Rossi. Gli ha dato fiducia, ma ieri è stato quasi obbligato a impiegarlo nella semifinale, con Celik squalificato e Kristensen fuori dalla lista Uefa. L’errore clamoroso commesso contro il Bayer Levekusen non è stato il primo. La sostituzione inevitabile all’inizio della ripresa è stata accompagnata da bordate di fischi, forse questa volta siamo davvero arrivati ai titoli di coda.  

La società che vuole crescere e che spera ancora di tornare in Champions deve rinforzare l’organico, partendo proprio dal terzino destro, dopo aver avuto in quel ruolo per sei lunghi anni Karsdorp. Ieri la Roma aveva impostato bene la partita, aveva affrontato il Bayer Leverkusen con coraggio, aveva colpito la traversa con Lukaku, poi quell’errore ha rotto l’incantesimo. Quei fischi assordanti fanno male, ma segnano una linea netta con il passato. La Roma del futuro da affidare a De Rossi per la prossima stagione deve essere più competitiva, deve avere giocatori di qualità che non possono commettere in una semifinale europea un errore come quello. Per voltare pagina non servono più giocatori come Karsdorp. Ci vogliono giocatori che fanno la differenza. Perchè quattro semifinali europee consecutive sono un grande traguardo, ma bisogna alzare l’asticella per regalare un trofeo a questo pubblico commovente. 


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