Al termine della partita e in seguito alla premiazione scoppia la gioia dell'undici di Mancini

 Bonucci 9,5: Sette presenze, il gol pesantissimo di Wembley per riacciuffare l’Inghilterra e prendersi la Coppa. Nell’intero torneo appena 2 falli commessi, 43 colpi di testa, 47 lanci, 29 palloni recuperati. Regista arretrato, non ha sbagliato un passaggio, determinante anche esercitando il vero mestiere di difensore. E’ capitato solo una volta (Morata per l’1-1 della Spagna) che un attaccante si presentasse solo davanti alla porta. Chiusure, senso del gioco. Con una<br/>differenza: ha trasmesso serenità, mentalità vincente, motivazioni. E una feroce voglia di vincere, tutta juventina. Il valore aggiunto di Leo.

Jorginho 9: Candidato al Pallone d’Oro, campione d’Europa con il Chelsea e con l’Italia. Una doppietta riuscita soltanto ad altri 9 giocatori nella storia del calcio. Play raffinato, lo guardi e ti chiedi se abbia la calamita al piede per attirare il pallone. Ne ha intercettati più di tutti (ben 25) all’Europeo. Serve impostare con un tocco o bisogna interdire, Jorginho c’è sempre. La grandezza dell’italobrasiliano: rendere semplice il gioco, di cui è l’interprete sublime. Numeri pazzeschi: 484 passaggi positivi, 48 recuperi, 14 lanci. E’ stato anima, cervello, motore e architrave della Nazionale costruita da Mancini.

Florenzi 7: Il suo vero Europeo è durato 45 minuti, i primi con la Turchia, spesi anche bene e pagati con un infortunio al polpaccio che non gli ha più permesso di giocare. Quando era pronto, in semifinale con la Spagna, Di Lorenzo era diventato irraggiungibile. Mancini gli ha concesso l’ultima manciata di minuti ai supplementari con l’Inghilterra. Ne apprezza la serietà e i comportamenti, non solo le capacità tecniche e l’esperienza. L’esterno di proprietà della Roma,<br/>reduce dal prestito al Paris Saint Germain, è un riferimento all’interno dello spogliatoio. Difficile farne a meno.

Italia, che festa in campo dopo il trionfo a Wembley!

Uno dei momenti più significativi dell'avventura di Mancini in Nazionale è stata l'esultanza con Vialli, allora capo delegazione della Nazionale dopo la vittoria di Euro 2020

Vialli e Mancini: l'abbraccio liberatorio che ha commosso il web

Notti magiche e serate ancor di più. Portare l'Italia in trionfo è una gioia indescrivibile. E Roma lo ha fatto tante volte, ospitando i festeggiamenti della Nazionale di Lippi e di quella di Mancini. Da via del Corso al Circo Massimo, da Palazzo Chigi a piazza Venezia: la sfilata degli Azzurri sul pullman scoperto, circondati dalla folla di milioni di italiani scesi apposta per abbracciarli, è un momento della storia indimenticabile. Ecco le foto di due epoche che hanno riscritto la storia del calcio tricolore e che rimarranno per sempre nella memoria di tutti noi

Naviga le sezioni

Segui le Dirette

I nostri social

Continua ad esplorare

Italia, che festa in campo dopo il trionfo a Wembley!

Per approfondire

Vialli e Mancini: l'abbraccio liberatorio che ha commosso il web

Dal Mondiale 2006 ad Euro 2020: quella festa sul bus che fa impazzire l'Italia da 15 anni