I giudizi sulla squadra di Spalletti, vittoriosa per 4-0 al Diego Armando Maradona, contro gli uomini di Dionisi (a cura di Antonio Giordano)

Spalletti 8 - Un giorno spiegherà se c’è stato, nella sua vita, qualcosa di più (romanticamente) bello. È un calcio in 4K, ultima generazione, che però viene da lontano, dalla sua cultura.  


Meret 7 - Anche lui c’è, eccome, per tenere sempre chiusa una partita che Pinamonti, Laurienté e Frattesi potrebbero riaprire. Ma no, non si può. 

Di Lorenzo 6 - Un po’ Laurienté e un po’ il ginocchio che gli creano problemi, superati con un’intelligenza sempre viva.

Mario Rui 7 - Per un’ora, è un calcio sublime, condito persino da una traversa con il destro, al solito il piedi usato per l’autobus. E l’assist per Kvara, vabbè, collo-interno, a girare. 

Anguissa 6 - Un po’ di ruggine, forse anche di preoccupazione: ma quando passeggia rimane nella sua eleganza.

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Lobotka 6,5 - Ha bisogno di rifiatare e si concede le pause in campo: ma non rinuncia mai, perché è tutto dentro a quel cervello. 

Zielinski 6 - Può darsi pensi ad Anfield o anche no: e comunque, poche coperture e rare percussioni. Perciò esce, per Spalletti lui non può essere normale. 

Elmas (11’ st) 6 - Si prende il lavoro sporco e lo ripulisce, riempiendolo di vivacità. 

Lozano 6,5 - S’allunga come una molla e fa male a Rogerio, fa bene al Napoli ma anche a se stesso, che per poco non trova il fendente da mille e una notte.

Osimhen 8,5 - Ha la voracità e la velocità d’una pantera. Sa che c’è sempre Kvara ad imbandirgli la tavola - o Traroré - e l’unica cosa da fare, a quel punto è: prendersi il pallone e portarselo a casa. 

Kvaratskhelia 8 - La natura gli ha donato l’estro, il talento, al fantasia, la rapidità. Usa per sé e per il Napoli il campionario, sotto gli occhi d’una curva piena anche di georgiani. 

Raspadori (26’ st) 6 - La punizione è capacità balistica. 

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