Todi Capitale delle Arti: “Gli spazi urbani siano palcoscenici di creatività”

Il borgo umbro dal 19 settembre ospiterà il 1° Festival delle Arti organizzato dalla Fondazione Progetti Beverly Pepper con tantissimi artisti in arrivo da tutto il mondo
Todi Capitale delle Arti: “Gli spazi urbani siano palcoscenici di creatività”
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Il borgo umbro Todi dal 19 settembre ospiterà il 1° Festival delle Arti organizzato dalla Fondazione Progetti Beverly Pepper. Decine di artisti da tutto il mondo proporranno numerose performance con un unico filo conduttore: dimostrare come l'arte possa diventare strumento per dare nuova vita ai centri urbani e linfa alle loro comunità. In occasione del Festival delle Arti, il Parco di Beverly Pepper, che presenta un percorso naturalistico-urbano costellato di opere d’arte, si trasforma in palcoscenico delle arti performative offrendo spazi innovativi a musica, danza e teatro in dialogo con le sculture installate.

La Fondazione Progetti Beverly Pepper, in collaborazione con il Comune di Todi e con la Beverly Pepper USA Foundation, intende valorizzare ancora una volta in tutte le sue potenzialità uno degli spazi urbani più antichi e suggestivi dell’Umbria e dell’Italia tutta. Contemporaneamente, i luoghi del centro storico, si valorizzano e si animano di un nuovo respiro, gli androni dei palazzi si schiudono per ospitare originali installazioni, mentre le porte etrusco-romane della città si accendono di manufatti luminosi, espressioni sempre nuove di un’arte che si riappropria di spazi pubblici e privati.

L’intera città si trasforma in museo diffuso. All’inaugurazione del Festival delle Arti nel Parco di Beverly Pepper – primo parco monotematico di scultura contemporanea in Umbria – segue l’apertura di una serie di mostre a livello nazionale e internazionale. Presso lo Spazio Mater si possono ammirare due mostre dedicate rispettivamente a Gianfranco Gorgoni e a Nancy Genn. Il primo, grande fotografo americano di origine italiana, ha immortalato gli artisti più significativi del XX secolo da Giorgio De Chirico alla stessa Beverly Pepper, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jeff Koons e Alighiero Boetti; ha firmato copertine di Times, Life, Newsweek e New York Times. Oltre che per i suoi celebri ritratti d’artista, Gorgoni è conosciuto in tutto il mondo per gli scatti che consacrarono i capolavori della land art da Walter de Maria a Richard Serra, da Robert Smithson a Christo, solo per citare alcuni esempi. Nancy Genn, californiana, emerge a Todi come una delle voci più influenti del secondo dopoguerra americano, capace di coniugare il modernismo europeo con il senso orientale per l’estetica. Per la prima volta in Umbria viene presentata una sua mirabile sequenza di carte d’artista fatte a mano, di grande valore storico, già esposte in numerosi musei degli USA e dell’Asia. Le sue opere fanno parte della collezione permanente dei principali musei americani (MoMA, Los Angeles County Museum, Albright-Knox Art Gallery, San Francisco Museum of Modern Art).

Tra gli appuntamenti teatrali e musicali, da segnalare in particolare la performance di LaMama Umbria International, in programma per sabato 19: l'associazione, da anni impegnata in scambi e collaborazioni tra singoli artisti e gruppi di varie nazionalità e provenienze, presenterà “La sabbia e il cemento”, performance costruita come esperienza teatrale che invita il pubblico a partecipare alla musica, al movimento e alla narrazione della messa in scena. Un’esperienza di ascolto interattivo, che vuole celebrare la possibilità di tornare a ritrovarsi, grazie all’arte e al teatro. Per tutta la durata del Festival, Todi sarà non solo un museo diffuso delle arti contemporanee e di quelle performative ma anche un laboratorio intergenerazionale di ricerca, alla scoperta di nuovi talenti, motore di indagine sul presente e sul futuro nonché strumento strategico di sviluppo anche economico, fucina di nuove idee e sperimentazioni che, sulla scia di Beverly Pepper e della sua inesauribile energia creativa, costantemente si evolve e si rigenera.

TODI e BEVERLY PEPPER

È qui che dal 1972 ha scelto di stabilirsi l’artista statunitense Beverly Pepper, presenza vitale che è riuscita ad arricchire il modus vivendi et operandi dell’intera popolazione. Le dolci colline umbre, così lontane dalla frenesia della nativa New York, l’hanno catturata al punto di farle affermare: «È Todi che ha scelto me». E Todi è rimasta il suo rifugio sino alla fine. Un incontro di mondi e culture che si è arricchito, grazie a lei e al marito Bill, di un cenacolo di artisti come Bruno Ceccobelli, Piero Dorazio e Alighiero Boetti, per i quali Todi è un irrinunciabile punto di riferimento. Il borgo tuderte ha gradualmente assunto il ruolo di custode, ma anche di traghettatore dal passato al futuro attraverso l’arte. E Beverly Pepper ha giocato un ruolo importante sia nella convinta custodia della memoria del luogo, sia nella consapevolezza della sua rivoluzionaria contemporaneità: le sue imponenti sculture – a partire dalle dirompenti Todi Columns del 1979 – testimoniano la capacità di creare forme dinamiche, prevalentemente d’ispirazione industriale, insieme antiche e contemporanee, atemporali eppure incardinate nella loro epoca.


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