ROMA - In Italia si praticano quasi 400 discipline sportive diverse, un vero record. Riassumendo gli ultimi risultati, in vetrina ci dovrebbero essere Sinner e tutto il mondo del tennis, e la Nazionale femminile di pallavolo. Ma se si praticano quasi 400 discipline sportive diverse, è evidente che due sport rappresentano solo la parte emersa di un iceberg ben più grande rappresentato da tanti praticanti e, soprattutto, da 400 mercati possibili per industrie e artigiani. Proprio a questa ricca filiera tipica del Made in Italy è dedicata la quinta Ricerca di Symbola, Fondazione per le Qualità Italiane e Fassa Bortolo in collaborazione con l’Istituto per il Credito sportivo e culturale. Lo studio, che sarà presentato il 5 dicembre presso la sala Europa Experience David Sassoli - a Roma - racconta le storie di 100 aziende, da chi progetta e realizza impianti di illuminazione per le piste di F1 a chi vince da anni appalti per la realizzazione delle piscine olimpioniche, passando gli arredi che allestiscono piccole e grandi strutture sportive alle pavimentazioni che garantiscono sicurezza e prestazioni sempre migliori degli atleti, che rendono gli impianti sportivi, non solo in Italia ma in tutto il mondo, luoghi dove la pratica non è solo sicura ma costantemente aggiornata grazie alla ricerca e alla applicazione di nuove tecnologie. Il comparto vale 22 mld pari al l’1,3% del PIL, ma non è solo questione di numeri. Come dimostrato dal presidente Mattarella che ha invitato al Quirinale anche gli atleti arrivati al Quarto posto a Parigi 2024, non contano solo le aziende che salgono sul podio, ma come spesso avviene in Italia la qualità è nella filiera fatta di piccole e medie imprese che raccontiamo in questo lavoro.
“Le 100 storie presenti nel report - dichiara Ermete Realacci, Presidente di Fondazione Symbola - raccontano uno sport sostenibile, inclusivo, a misura d’uomo. raccontare questo comparto del Made in Italy significa anche dar voce ad una vera e propria filiera di eccellenza, raccontata troppo poco, fatta da piccole e medie imprese. Realtà che competono nel mondo grazie alla capacità di tenere insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, sostenibilità, flessibilità produttiva. Ci piace mettere in vetrina questa Italia che costruisce lo sport insieme al Corriere dello Sport per festeggiare i 100 anni di un quotidiano che da sempre si occupa di dare solide fondamenta allo sport in Italia e che adesso può fare squadra non solo con atleti, squadre ed eventi ma anche con le aziende più rappresentative del Made in Sport”.