Premio Salvetti, riconoscimenti a Rizzoli, Irrati e Ferrari

Giunto alla sua terza edizione, si è svolto nell'aula magna di Coverciano
Premio Salvetti, riconoscimenti a Rizzoli, Irrati e Ferrari
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Assegnati i riconoscimenti legati al Premio Ferruccio Salvetti 2025 giunto alla sua terza edizione e intitolato alla memoria dell’ex guardalinee di calcio (oggi la figura è l'assistente arbitrale) di alcuni dei più grandi arbitri degli anni ’70 e ’80 (Casarin, Michelotti, Ciacci, Giunti, Menicucci solo per citarne alcuni) e istituito dai figli Alessandra (scomparsa nel 2020), Giandomenico (dirigente sportivo della FIGC LND) e Pierfrancesco (Osservatore Arbitrale AIA in Serie D). 
Ad essere premiati, nell'Aula Magna del Centro Tecnico Federale di Coverciano, sono stati Nicola Rizzoli, già arbitro internazionale, già designatore degli arbitri italiani, uno dei 3 fischietti italiani a dirigere una finale del Campionato del Mondo, attuale responsabile degli arbitri della CONCACAF; Massimiliano Irrati, attuale responsabile Var della Fifa e il Direttore Generale della Fiorentina Alessandro Ferrari. Il Premio nasce dalla volontà di tramandare i valori e gli insegnamenti nei quali Ferruccio Salvetti ha sempre creduto e che ha cercato di trasmettere ai più giovani nel corso della sua vita professionale e sportiva.
Dopo la lettura dei molti messaggi ricevuti tra cui quelli del Presidente del Coni Malagò, della Figc Gravina e della Lega Serie A Simonelli, della Fifa Infantino e della Uefa Ceferin e il video messaggio del Presidente dell’Aia Antonio Zappi ad aprire la cerimonia di consegna è stato un caro amico di Ferruccio Salvetti e della sua famiglia, Paolo Casarin, già arbitro internazionale e designatore italiano, UEFA e FIFA.

Alla serata erano presenti tra gli altri molti dirigenti arbitrali di ieri e di oggi, allenatori e dirigenti calcistici e tanti amici tra cui anche Nick Primavera il Ceo della Professional Referee Organization, l’organizzazione che sovrintende gli arbitri della lega professionistica americana di calcio la MLS (Major League Soccer) a testimonianza che il Premio Ferruccio Salvetti sta assumendo, anno dopo anno, sempre più una dimensione internazionale.
I premiati di questa edizione vanno ad aggiungersi a quelli delle due edizioni precedenti (2019 e 2023): l’allora vice presidente Uefa e attuale Direttore della Uefa con responsabilità sui temi della Social & Environmental Sustainability Uefa Michela Uva, i dirigenti arbitrali l’attuale designatore della Can A e B Gianluca Rocchi quello Uefa Roberto Rosetti, gli ex arbitri internazionali Alberto Michelotti e Stefano Braschi, un premio alla memoria ad uno dei più grandi arbitri internazionali e istruttore Uefa-Fifa di calcio a 5 Andrea Lastrucci, due dirigenti nazionali degli anni passati l’ex vice presidente AIA Duccio Baglioni e l’ex Designatore della Can D Matteo Apricena, la giovane arbitro internazionale Deborah Bianchi, l’ex collega di “bandierina” di Ferruccio, Marco Ravaglioli e l’allenatore già di Verona e Udinese, Gabriele Cioffi.
“La testimonianza di tante persone atteaverso la loro presenza - ha detto Pierfrancesco Salvetti - rappresenta motivo di orgoglio ed occasione per tramandare valori e principi che nostro padre Ferruccio ha saputo portate avanti nel corso della sua vita professionale e sportiva”.  “La violenza nei confronti degli arbitri - ha commentato Massimiliano Irrati - deve essere affrontata dalle Istituzioni attraverso decisioni drastiche ed esemplari, che possano garantire continuita’ al movimento, incoraggiando in questo modo i giovani ad avviare la carriera arbitrale in sicurezza”. “Nel calcio devi avere sempre un comportamento corretto - ha aggiunto Alessandro Ferrari, direttore generale della Fiorentina -. Se in novanta minuti non sei riuscito ad essere superiore all’avversario non e’ certo colpa dell’arbitro”. “Nel calcio abbiamo un mondo di persone, compresi arbitri e giocatori, che trasmettono valori importanti - ha sottolineato Nicola Rizzoli -. Io stesso sono stato sostenuto ed aiutato nel mio impegno arbitrale da parte di giocatori, in quella che e’ stata una vera e propria palestra di vita e di campo che mi ha molto formato”.


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