Billy sfreccia verso la vittoria

Il pilota diciottenne Billy Monger si aggiudica, a settembre, il Best Sporting Moment of the Year
Billy sfreccia verso la vittoria
13 min

Inizia il concorso Laureus Best Sporting Moment of the Year di ottobre, con sei video emozionanti di grande impatto.

Per guardare questi videoclip emozionanti e commoventi e VOTARE il tuo preferito, visita il sito web myLaureus.com. Gli appassionati di sport possono anche inviare video che hanno visto o apprezzato a myLaureus.com che verranno ammessi nella rosa finale dei candidati nei prossimi mesi. 

La coraggiosa lotta di Bradley – Bradley Lowery, bambino di sei anni malato terminale, ispira i fan del calcio attraverso il legame speciale con il suo idolo, Jermain Defoe

 


Fair play nella sua massima espressione – Liana Blomgren interrompe la gara per aiutare Gracie Bucher a tagliare il traguardo durante la gara di atletica in Minnesota

 

 


Fatti forza Appie - I tifosi e i giocatori dell'Ajax mostrano il loro sostegno alla famiglia di Abdelhak Nouri dopo il suo tragico infortunio

 

 


#InYourName – La squadra femminile di calcio svedese sostituisce i nomi sulle maglie con messaggi di incoraggiamento e ispirazione

 

 


Volere è potere – Dopo aver perso la vista, Jake Olson con grande determinazione realizza il suo sogno di giocare per l'amatissima squadra dei USC Trojans

 

 


La bambina dalla gamba magica – Anu Saha, bambina di soli sette anni, mostra con orgoglio la sua nuova gamba per sostenere l’attività sportiva e ispira una campionessa paralimpica

 

 


Forza Appie Lo scorso 8 luglio il giocatore dell'Ajax Abdelhak Nouri è collassato in campo durante un’amichevole, prima dell'avvio della stagione, in Austria, contro la squadra tedesca del Werder Bremen. Il giocatore ventenne, noto col nome di Appie, è stato trasportato in aereo ad Amsterdam. In un comunicato del club si legge che il giocatore non ha possibilità di recupero dopo il "grave danno cerebrale permanente" causato dalla mancanza di ossigeno. Alla famiglia del giocatore è stato mostrato grandissimo sostegno da parte dei fan dell'Ajax, i quali si sono riuniti davanti alla sua casa nel quartiere di Geuzenveld ad Amsterdam, inneggiando il suo nome. I fan hanno esposto striscioni con il messaggio "Forza Appie" e acceso fiaccole in una dirompente manifestazione di affetto. Il club e i fan hanno poi reso omaggio a "Appie" in un momento di grande emozione, il 2 agosto, prima del match di qualificazione di Champions League contro il Nizza. I fan hanno esposto un enorme striscione del giocatore prima dell'inizio del match - che ha registrato il tutto esaurito - all'Amsterdam Arena. Al minuto 34 della partita - corrispondente al numero di maglia di Nouri - i fan hanno omaggiato "Appie" e la sua famiglia con una standing ovation, mentre i giocatori di entrambe le squadre si sono fermati per un momento, interrompendo il gioco per unirsi a questa accorata manifestazione di affetto Nouri, giovane olandese nato ad Amsterdam da genitori marocchini, nella scorsa stagione ha fatto 15 presenze con il club olandese, tra cui tre in Europa League, contribuendo a portare l'Ajax in finale.

Fair Play al massimo Durante una gara di corsa campestre tra due istituti scolastici, tenutasi alla fine dello scorso anno, Gracie Bucher, studentessa di terza media, non riusciva a tenere il passo. Si sentiva le gambe e il petto pesanti. Continuava a correre, ma a un passo dal traguardo è crollata. Ha tentato di rialzarsi, ma senza riuscirci. Mentre la mamma la guardava con apprensione da bordo pista, ma senza ottenere il permesso di aiutarla, la collega Liana Blomgren si è fatta avanti. Pur sapendo che sarebbe stata squalificata aiutando la Bucher, la Blomgren non ha esitato a farlo, correndo con lei fino al traguardo. Entrambe sono state squalificate, misura particolarmente grave per la Blomgren in quanto atleta senior al passo d’addio. Entrambe però hanno ottenuto un grande successo per la loro perseveranza e sportività. Dopo la gara, la Bucher è stata portata al pronto soccorso, dove le hanno diagniosticato la mononucleosi. Il giorno dopo la Bucher ha inviato dei fiori alla Blomgren, con un bigliettino con su scritto: "Grazie per essere il mio angelo". Dopo quell’episodio il Minnesota e altri Stati hanno modificato la regola, consentendo d’ora in avanti agli atleti di aiutare i colleghi in difficoltà. A partire dalla stagione 2017, in assenza di un operatore sanitario, un corridore è libero di fermarsi e aiutare i colleghi senza incorrere in squalifiche. La bambina dalla gamba magica

Ad Anu, una bambina di sette anni di Birmingham, è stata amputata una gamba subito dopo la nascita. Quando a maggio è apparsa nel cortile della scuola, i suoi amici si sono precipitati per vederla per la prima volta con la sua nuova protesi. “Questa è la tua nuova gamba rosa?” le ha chiesto un'amichetta. “Wow!” ha detto un'altra mentre un'altra bambina le dava un abbraccio. I piccoli poi hanno iniziato a correre insieme nel cortile. Questo momento, immortalato in un filmato dalla BBC West Midlands, è divenuto virale ed è stato visto con emozione da persone in tutto il mondo. Il filmato struggente di Anu che è accolta dagli amici in cortile ha toccato profondamente anche l'atleta paralimpica Kadeena Cox, che si è recata nella scuola e – con grande emozione di Anu - ha corso una gara con la piccola. La nuova gamba, che consente ad Anu di correre e ballare, è stata realizzata su misura per lei grazie allo stanziamento, lo scorso anno, di fondi per il Servizio sanitario nazionale inglese. Il denaro è stato allocato per nuove attività di ricerca e per garantire che i bambini abbiano accesso a protesi che consentano loro di svolgere attività come la corsa e il nuoto. Parte dei fondi è stata specificamente destinata a sovvenzionare nuove protesi sportive per bambini.

La battaglia del coraggioso Bradley Il sorriso di Bradley Lowery, un bimbo di sei anni, e il suo incredibile coraggio nella lotta contro il neuroblastoma, una rara forma di cancro che colpisce soprattutto i bambini, sono entrati nei cuori e nelle menti dei tifosi di calcio di tutto il mondo. A Bradley il cancro è stato diagnosticato nel 2013. Il bambino si è sottoposto a due anni di chemioterapie aggressive ed è diventato presto popolare nel mondo del calcio in seguito a una campagna di sensibilizzazione, dal nome "La battaglia di Bradley Lowery", promossa dalla sua famiglia. Ha fatto un'apparizione come mascotte del Sunderland, dell'Everton e dell'Inghilterra e ha stretto una profonda amicizia con l'attaccante del Sunderland, Jermain Defoe, che è andato a trovare regolarmente il piccolo a casa e in ospedale. Il giovane e coraggioso tifoso ha perso la sua battaglia lo scorso 7 luglio. In una dichiarazione Defoe ha affermato: "Ciao amico mio, mi mancherai tantissimo. Ringrazio Dio che ti ha condotto nella mia vita e mi ha dato la possibilità di trascorrere momenti stupendi con te. Non dimenticherò mai il tuo sguardo quando ti ho incontrato per la prima volta, quell’amore così genuino dei tuoi occhi dolci, Il tuo modo di pronunciare il mio nome e i tuoi sorrisi da superstar. È davvero difficile trovare parole per esprimere cosa significhi per me. Il tuo coraggio sarà sempre fonte di ispirazione per il resto della mia vita. Non puoi immaginare quanto tu mi abbia cambiato come persona. Ora sei tra le braccia di Dio e io ti porterò per sempre nel mio cuore. Dormi beato piccolino. Mio migliore amico". La famiglia Lowery ha invitato tutte le persone toccate dalla storia di Bradley al suo funerale. I genitori hanno tenuto a sottolineare che il funerale era "aperto a tutti coloro che desideravano celebrare la vita di Bradley, porgendo i propri omaggi per mostrargli quanto era amato. Potete indossare ciò volete al funerale ma la famiglia e gli amici hanno scelto il tema "il cancro non ha colori".

#INYOURNAME La squadra svedese di calcio femminile ha modificato i nomi sul retro delle maglie inserendo messaggi in grado di “ispirare e motivare le donne per dimostrare che tutto è possibile”. Alle giocatrici è stato chiesto di selezionare dei tweet di donne famose da stampare sul retro delle maglie dove solitamente compaiono i loro nomi. Il capitano della squadra svedese, Lotta Schelin, ha scelto un messaggio della politica svedese Gudrun Schyman che afferma “never look down on someone unless it is to help her up”. Riflettendo sull'iniziativa, la Schelin ha dichiarato: “La maglia della nazionale è un simbolo importante e ci ricorda costantemente che possiamo vincere in qualsiasi gioco e in qualsiasi competizione. Altre donne i cui messaggi sono stati stampati sul retro delle maglie sono l'artista Zara Larsson (“Believe in your damn self”), la giornalista Frida Soderlund (“To try is to be successful. The result is secondary as long as you dare”) e la cabarettista Karin Adelskold (“Women want different things”). Un'altra maglia ispirata alle parole della presentatrice Agnes-Lo Åkerlind recita "I am playing for my girls in Iran." L'ha indossata la 23enne difensore Magdalena Erikson che ha twittato: "Ho scelto di dare voce alle parole di @agnes_lo_ perché gioco a calcio per tutte le donne che non possono farlo". Un'altra maglia contiene semplicemente la frase "I'm not bossy, I'm the boss". La centrocampista Olivia Schough ha scelto il messaggio "Everyone you meet is fighting a battle you know nothing about." L'associazione di calcio svedese ha attivato la campagna con Adidas come sponsor del kit usando l'hashtag #InYourName. Le maglie di calcio sono state messe in vendita l'8 marzo, festa internazionale della donna. Il 10% del ricavato delle vendite andrà all'associazione svedese che sostiene le giovani atlete donne. Volere è potere

Jake Olson, 20 anni, ha perso la vista quando ne aveva 12, ma ha sempre mantenuto la determinazione a non lasciare che questo gli impedisse di continuare a giocare con i Trojans, squadra di Los Angeles dell'Università della Southern California. Immaginava di giocare a football al college prima di perdere la vista a causa di un tumore alla retina, e non voleva rinunciare al suo sogno. Il 2 settembre il sogno è diventato realtà: Jake ha aiutato la sua squadra a segnare il punto finale in un match contro la West Michigan University con uno snap che ha posizionato la palla perfettamente, pronta essere calciata perfettamente tra i pali. Ha festeggiato la vittoria davanti a 70.000 fan, dichiarando dopo la partita "È stata una sensazione stupenda, che ricorderò per sempre. Riuscire a fare uno snap all'USC da giocatore di football... Sto cercando le parole per esprimere qualcosa a cui ancora non riesco a credere". Jake è nel programma football dell'USC dal 2009, dopo che era stato notato dall'ex allenatore Pete Carroll che aveva sentito della sua malattia e del sostegno ai Trojans. Aveva perso l'occhio sinistro a 10 mesi e a 12 anni anche quello destro. La sera prima dell'intervento il suo unico desiderio è stato guardare gli allenamenti dei Trojans. Si è allenato con i Trojans dal 2015, avendo ottenuto dall'Università una borsa di studio per atleti diversamente abili. “So che è un cliché, ma è vero che volere è potere” Olson ha affermato. “L'unica persona che può porci dei limiti siamo noi stessi... non penso che vi siano scuse; se davvero desideriamo qualcosa, niente può fermarci”. Jake Olson ha ispirato molte persone con il suo atteggiamento positivo e la sua motivazione.

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA