I pugni di Clemente Russo in difesa della salute

Il pugile campano, due volte campione del mondo, racconta il suo stile di vita e sul progetto Cusano non ha dubbi: "l'informazione è fondamentale e ce ne vorrebbe di più"
I pugni di Clemente Russo in difesa della salute© Ansa
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«Sul ring ci vuole energia, l’alimentazione è la nostra benzina». Il corpo di Clemente Russo è come una macchina perfetta: per nutrirlo ricorre a cibo genuino e di qualità, con il giusto apporto di carboidrati e proteine. Senza sacrificare qualche sfizio.  Il pugile di Marcianise, due volte argento alle Olimpiadi e due volte iridato, cura con attenzione la propria dieta, come racconta in una pausa della preparazione alle qualificazioni olimpiche (prossimo incontro il 29 maggio), nell’ambito del progetto di comunicazione dell’Università Niccolò Cusano, in collaborazione con Radio Cusano Campus e Corriere dello Sport-Stadio, dedicato questa settimana alla sicurezza alimentare, tema che sarà celebrato dalla Giornata mondiale della salute il 7 aprile e filo conduttore di Expo 2015.

Clemente, insieme ad altri campioni sei tra gli Ambassador di Expo 2015. Come nasce il desiderio di fare da testimonial al tema “Nutrire il pianeta”.

«Chi meglio di noi sportivi può spiegare quanto sia importante avere un rapporto corretto con il cibo? Io dico sempre che l’alimentazione per noi è energia pura, è come la benzina super-raffinata che si usa per le Ferrari in Formula Uno. Ogni atleta ha un rapporto molto stretto con il suo nutrizionista, nel mio caso Carmine Orlandi, e deve fare attenzione al minimo dettaglio».

Che dieta segui?

«Sono un fan della dieta a zona, che prevede nell’arco della giornata il 40% di carboidrati, il 30% di proteine e il 30% di lipidi. In genere, carico un po’ di più sui carboidrati a pranzo, perché l’allenamento del pomeriggio è più impegnativo, e sulle proteine a cena».

Iniziamo dalla colazione…

«Bisogna distinguere tra i periodi: se sono lontano dalla gara, cornetto integrale e cappuccino, se sono vicino a un incontro 80-100 grammi di crostata di marmellata con caffè. A pranzo 120 grammi di carboidrati e 250 di proteine, a cena 100 di carboidrati e 300 di proteine». 

Pesi le portate?

«Ormai l’occhio è diventato una bilancia. All’inizio chiamavo il mio nutrizionista anche quando volevo mangiare una pizza. Ormai, a 32 anni, sono diventato abbastanza disciplinato».

Cosa succede prima degli incontri?

«La dieta resta la stessa, a cambiare è lo spuntino pre-gara. Intorno alle 5 del pomeriggio pane con un po’ di grana».

Attraverso lo sport, l’Università Niccolò Cusano promuove una campagna di sensibilizzazione anche sui temi dell’alimentazione. A chi è importante rivolgersi?

«Il futuro è dei bambini. Purtroppo, se ne vedono molti obesi e che non praticano sport. Nelle scuole mi chiedono sempre come fare ad avere un fisico come il mio. Insieme allo sport, cerco sempre di promuovere l’alimentazione sana. L’informazione è fondamentale, ce ne vorrebbe di più».

Quali vizi ti concedi?

«La domenica, da buon campano, mi piace sedermi a tavola all’una e mezza e alzarmi alle sei. Ovviamente mi concedo lasagne, cannelloni, ragù napoletano…»

Che rapporto hai con gli alcolici?

«Mi piace bere un calice di vino rosso due volte a settimana. Mi sono avvicinato alla cultura del vino grazie a mio padre che ne produce uno buonissimo, 60% Primitivo e 40% Montepulciano- Sto ancora cercando un degno rivale».

 All’estero come ti comporti?

«Gli hotel internazionali, così come i Villaggi olimpici, garantiscono vasta scelta e buona qualità. Non ti nascondo che fino a qualche anno fa mi portavo il fornelletto e la pasta dall’Italia». 

Queste le riflessioni di un altro grande protagonista  dello sport italiano, che hanno dato sostegno all’iniziativa della Cusano.


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