Volo: Italia-Fine del Mondo in ultraleggero

Partito da Istrana (Treviso), Roberto Bisa è arrivato a Capo Horn dopo 130 ore di volo in 28 giorni, toccando 11 Paesi
Volo: Italia-Fine del Mondo in ultraleggero
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Papa Francesco si presentò dicendo che era un Papa che veniva «dalla fine del mondo». E un aviatore italiano, Roberto Bisa, ha voluto raggiungerla, il 28 agosto, questa “fine del mondo”, il famoso e temuto Capo Horn, la propaggine più a sud del continente sud americano, solo 1000 km dall’Antartide. L’ha fatto partendo dall’aeroporto militare di Istrana in provincia di Treviso, in 28 giorni, volando con il suo ultraleggero, un velivolo con un solo motore di 100 cv e meno di 500 kg di peso, traversando l’Oceano Atlantico, l’Alaska e poi le Americhe. 



Roberto ha moglie e due figli, lavora come pubblicitario e vola per passione e per sport: confrontarsi con i propri limiti e superarli, domare un oceano, convivere con forze molto grandi di noi, vincere ciò che si crede invincibile, comprese le proprie paure. Bisa non è alla sua prima esperienza di trasvolatore, perché nel 2013 raggiunse l’Australia con un velivolo dello stesso tipo.


Dall’Italia alla Terra del Fuoco: 25.000 km, 11 paesi, 130 ore di volo, Roberto e il suo fedele Syncro, un aereo tutto costruito in Italia dalla Flysynthesis, hanno  affrontato le insidie dell’Atlantico del nord, sfiorato il circolo polare, convissuto con le tempeste tropicali, raggiunto ancora una terra coperta da ghiacci e nevi. Come molti navigatori solitari che hanno vinto gli oceani, ha dimostrato che anche nel volo preparazione, costanza, allenamento sono le chiavi di volta per vincere ogni sfida: oltre due anni di lavoro, centinaia di ore di volo, la simulazione di tutte le possibili emergenze per essere pronti a risolverle, il supporto dell’Aeronautica Militare che, oltre a farlo decollare da una propria base, gli ha consentito di addestrarsi alle condizioni di carenza di ossigeno che si trovano alle alte quote. Roberto ha seguito anche un corso di sopravvivenza, per essere pronto a qualsiasi emergenza.


Anche negli sport del volo è necessario un gioco di squadra che, a terra, prima della prova, supporti il pilota valutando ogni parametro e ogni possibile scelta. Tra i tanti sostenitori tecnici anche il Progetto Volare Sicuri, avviato da un gruppo di aviatori professionisti che, raggiunta la pensione, mettono a disposizione gratuitamente la loro esperienza per minimizzare inconvenienti e incidenti. Altruismo e capacità di collaborare sono caratteristiche fondamentali nel volo, che educa alla fiducia e al rispetto reciproco, anche nei confronti degli avversari, perché si opera in un ambiente, il cielo, affascinante e attraente ma innaturale per l’uomo.


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