Coronavirus, la WWE licenzia 19 atleti e un arbitro

Anche la compagnia di Vince McMahon deve fare i conti con l'emergenza economica: "Necessarie varie riduzioni dei costi e azioni di miglioramento del flusso di cassa"
Coronavirus, la WWE licenzia 19 atleti e un arbitro
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ORLANDO (Florida) – Ha provato a limitare i danni, è riuscita addirittura a organizzare - nonostante tutto - la 36esima edizione di WrestleMania e raggiungere l’obiettivo di “regalare un sorriso al pubblico a casa” in questo momento di difficoltà. Anche la WWE, però, deve fare i conti con l’emergenza Coronavirus. La compagnia di Vince McMahon ha annunciato ieri sera dei cambiamenti con un comunicato ufficiale: “A causa del COVID-19 e degli impatti attuali sulla WWE e sul business dei media in generale, la Società ha effettuato una valutazione approfondita delle sue operazioni nel corso delle ultime settimane. Questa analisi ha portato all'implementazione di varie riduzioni dei costi a breve termine e azioni di miglioramento del flusso di cassa”.

WWE, licenziati 19 wrestler e un arbitro

Si parla di ridurre le “spese per talenti, personale e consulenza di terzi” (stipendi più bassi), di “rimandare la spesa per la costruzione della nuova sede della Società per almeno sei mesi” e “data l’incertezza della situazione, la Società ha anche identificato riduzioni del personale e ha preso immediatamente la decisione di mettere in aspettativa una parte della sua forza lavoro”. Dopo di che, uno dopo l’altro, sono stati comunicati dei licenziamenti in serie, compresi nomi di primo piano cui la WWE ha augurato “il meglio per il loro futuro”: Kurt Angle, Rusev (Miroslav Barnyashev), Drake Maverick (James Curtin), Zack Ryder (Matthew Cardona), Curt Hawkins (Brian Myers), Karl Anderson (Chad Allegra), Luke Gallows (Drew Hankinson), Heath Slater (Heath Miller), Eric Young (Jeremy Fritz), Rowan (Joseph Ruud), Sarah Logan (Sarah Rowe), No Way Jose (Levis Valenzuela), Mike Kanellis (Mike Bennett), Maria Kanellis, EC3 (Michael Hutter), Aiden English (Matthew Rehwoldt), Lio Rush (Lionel Green), Primo (Edwin Colon) ed Epico (Orlando Colon Nieves), più lo storico arbitro Mike Chioda.

Il permesso di svolgere l’attività in Florida

Nonostante queste misure adottate, la WWE ha comunque ottenuto il permesso di proseguire con i suoi show live (ma a porte chiuse nel Performance Center di Orlando): nei giorni scorsi lo stato della Florida ha rilasciato alla compagnia di Vince McMahon il suo ok, definendo il wrestling “attività essenziale” e dandogli così l’opportunità di non restare fermo per via del lock-down generale. Il Governatore della Florida Ron DeSantis ha parlato dell’importanza dello sport e di contenuti da fornire al pubblico in questo momento di quarantena, un po’ lo stesso ragionamento espresso poco dopo dal presidente statunitense Donald Trump nel suo discorso alla nazione, in cui ha ringraziato una lunga lista di personalità del mondo sportivo statunitense (tra cui anche “la WWE e il grande Vince McMahon”) per i colloqui avuti in questi giorni. Un “lascia passare” che nelle ultime ore sta spingendo diverse organizzazioni sportive a ragionare sulla possibilità di tenere eventi in Florida nel prossimo futuro: tra queste anche altre federazioni di wrestling (come la AEW) e la principale compagnia di arti marziali miste, la UFC di Dana White.


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