WWE, il ritiro del leggendario Undertaker: "È il finale migliore"

Il celebre "Deadman" del mondo del wrestling, dopo oltre 30 anni di carriera, annuncia l'addio nell'ultima puntata della docu-serie a lui dedicata
WWE, il ritiro del leggendario Undertaker: "È il finale migliore"
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ROMA - Forse questa notte non si è conclusa solo una "semplice" docu-serie. Forse questa notte è stata scritta la parola fine su una delle carriere più iconiche e leggendarie della storia del wrestling. Nel corso dell'ultima puntata di "The Last Ride", The Undertaker ha annunciato l'addio: “A 55 anni devo pensare alla mia famiglia e lasciare spazio ai ragazzi di oggi, ho fatto tutto quello che volevo fare sul ring”. Il condizionale è d'obbligo, in questo sport-entertainment il concetto di "ritiro" è molto volubile, lo stesso Undertaker tre anni fa sembrava aver già appeso i suoi storici cappello e cappotto "al chiodo", salvo poi tornare sui suoi passi e riprendere l'attività. Questa volta sembra essere però quella definitiva, a distanza di 30 anni da quell'esordio del 19 novembre 1990, data del PPV Survivor Series, uno dei "Big Four" del wrestling WWE.

The Undertaker, la leggenda si ritira

Da quel momento Undertaker ha scritto pagine e pagine di storia del wrestling, riuscendo a cavalcare da protagonista ogni epoca, da quella di Hulk Hogan a quella di Steve Austin e The Rock, fino ad arrivare a John Cena e a Roman Reigns. Il suo personaggio non è mai tramontanto, è rimasto sempre attuale, affascinando i fan con l'aspetto lugubre del becchino, unico nel suo genere. Un'altra leggenda come Mick Foley, aveva descritto così la professionalità di Mark Calaway (il vero nome del Deadman): “Non usciva mai dal personaggio, neanche noi sapevamo i dettagli della sua vita privata”. Nel documentario, in 5 episodi, si è invece messo a nudo, ha mostrato una parte di sé che i fan non avevano mai potuto conoscere. Si parla della figura del capo della WWE, Vince McMahon, come quella di un padre per Calaway. Così come della striscia vincente a WrestleMania, durata più di 20 anni, e la caduta a sorpresa nel match contro Brock Lesnar. E poi i momenti di difficoltà, l’incertezza sul proseguire una carriera che voleva interrompere già tre anni fa dopo la sconfitta a WrestleMania 33 contro Roman Reigns.

Una possibilità per il futuro resta

In quel caso il richiamo del ring è stato troppo forte, anche se il corpo non risponde più come prima. E pure questa volta, lo stesso Undertaker ha lasciato aperto uno spiraglio per il futuro: "Se tornerei nel caso in cui Vince si trovasse in una circostanza difficile? Direi che solo il tempo lo saprà. Come dire, ‘rompi il vetro in caso di emergenza’ e ricorri a The Undertaker. Lo considererei. Mai dire mai, ma a questo punto della mia vita e della mia carriera, non ho alcun desiderio di tornare sul ring". Insomma, non ha chiuso definitivamente la porta. Ecco perché il condizionale è d'obbligo. Questa volta, però, le parole non sembrano lasciare spazio a ripensamenti. Forse.


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