Rey Mysterio esclusivo: "Vorrei che Eddie Guerrero potesse vederci oggi"

Le parole del Master of 619: "La Royal Rumble del 2006 è stato il momento più bello della mia carriera"
Rey Mysterio esclusivo: "Vorrei che Eddie Guerrero potesse vederci oggi"
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ROMA - Quindici anni fa, quando il wrestling in Italia era nel pieno del secondo boom televisivo, alla Royal Rumble del 2006 nasceva ufficialmente una stella, quella di Rey Mysterio. Il wrestler di Chula Vista (San Diego, California), all'epoca già da quattro anni in WWE e famosissimo in tutto il mondo per il suo stile acrobatico (tipico dei luchador messicani) e la sua maschera, in quell'occasione riuscì a vincere a sorpresa la Royal Rumble. Ce la fece nonostante fosse il più piccolo dei partecipanti e fosse entrato con il numero 2 (quindi dall'inizio, insieme al numero 1). E soprattutto ottenne questo risultato a poco più di due mesi dalla tragica scomparsa del suo grande amico, Eddie Guerrero, che non a caso omaggiò in quella circostanza, entrando a bordo dell'auto del Latino Heat. È passata una vita da allora, ma Rey Mysterio è ancora lì, sul quadrato a dare spettacolo.

Rey Mysterio esclusivo

Ora si sta preparando per una nuova Royal Rumble, quella che si terrà nella notte tra domenica 31 gennaio e lunedì 1 febbraio (diretta esclusiva sul WWE Network). Per presentare questo evento, The Master of 619 ha concesso un'intervista esclusiva al Corriere dello Sport: "Rispetto a quell'epoca il wrestling è cambiato tantissimo. A volte vorrei che Eddie fosse ancora qui, così potrebbe vedere di cosa eravamo parte allora. Perché è lì che stato avviato un cambiamento, verso la metà degli anni '90. Per i fan vedere ragazzi come Eddie, Chris Jericho, me, Psychosis, Juventud, Konnan e tutto questo gruppo di lottatori che a un certo punto erano diventate stelle in Messico e ora attraversavano il confine, stava avendo un enorme impatto sul mondo del wrestling negli Stati Uniti. Era qualcosa di molto più grande. Penso che nel corso degli anni il ritmo sia cambiato, ora è molto più veloce, le mosse sono molto più belle e i corpi non sono necessariamente quelli da 'big man'. Ora sono più piccoli, sono più in forma, sono magri. All'epoca sapevamo che prima o poi sarebbe successo, oggi lo stiamo vivendo".

Verso la Royal Rumble

E di tutto questo fa parte adesso anche suo figlio Dominik, che Rey Mysterio annuncia come partecipante del Royal Rumble Match: "Stavolta non ci sarò solo io. La novità è che ci sarà pure mio figlio Dominik. Ci saremo entrambi, chissà cosa potrà accadere". Potrebbe succedere qualsiasi cosa, fa parte del gioco quando si affronta uno dei match più affascinanti e suggestivi di sempre per il mondo del wrestling: "Questo tipo di match è molto difficile da preparare. Non c'è davvero modo, perché prima di tutto non si sa quali possano essere gli altri avversari. Puoi prepararti per 25 di loro, ma 4 potrebbero essere delle sorprese che magari non sono state sul ring per un bel po' di tempo e potresti essere buttato fuori proprio da uno di loro. Quindi è davvero difficile da preparare. Penso che l'unica cosa che si possa fare è cercare di restare sul ring e adattarsi a diversi stili. Quindi puoi capire cosa fare e cosa non fare, ma in generale penso che l'unica cosa possibile sia adattarti".

Il momento più bello

Proprio alla Royal Rumble, quella vinta nel 2006, è legato il momento più bello della carriera di Rey Mysterio: "Sapevo che dietro quella vittoria ci fosse qualcosa di più grande che stava arrivando e che sarebbe rimasto impresso nella memoria delle persone. Non solo Rey Mysterio aveva vinto la Royal Rumble, ma ero diventato anche il lottatore a esserci riuscito restando più tempo all'interno del match, quindi è stata come una scintilla in più. Perché ho superato un'ora di permanenza sul ring? È il destino ed è questo che fanno i grandi. Si assicurano di non lasciare solo le loro impronte, di prendere il titolo che stanno aspettando, ma c'è qualcosa che si attacca su di esso. Per me era vincere la Rumble restando dentro più tempo di chiunque altro e poi andare a Wrestlemania per diventare campione del mondo. Con la mia altezza, il mio peso e il mio retaggio, essendo latino, è stato incredibile essere lì al pari dei lottatori più grandi".

Il rapporto con Dominik

Capita spesso, nel mondo del wrestling, che la passione venga trasmessa di padre in figlio. Il fatto che Rey e Dominik adesso lottino insieme ne è un'ulteriore conferma: "Non sapevo che mio figlio volesse lottare fino a quando ha compiuto 19 anni e ha iniziato ad allenarsi. Lì ho visto che aveva una scintilla, un futuro in questo business. Più si allenava e più velocemente iniziava ad imparare. Poi mi ricordo di aver detto: 'Wow, immagina un giorno di essere in grado di lottare insieme'. E poi, naturalmente, è venuto da immaginare di lottare l'uno contro l'altro. Quindi, queste due idee ci sono venute in mente molte volte e ne abbiamo parlato... Abbiamo vissuto una di queste dopo il suo debutto contro Seth Rollins, quando abbiamo lottato insieme per la prima volta. Ora è tutta una questione di capire quello che succederà quando ci affronteremo. Sarà esperienza contro gioventù, vedremo cosa succederà. Sarà interessante".

Il saluto con Milinkovic

Un anno fa Rey Mysterio è stato protagonista di un divertente saluto reciproco con il calciatore della Lazio Sergej Milinkovic. Ecco come nacque quell'iniziativa: "Tutto grazie alla WWE. D'altronde loro sapevano che io fossi un grande appassionato di calcio, così come mio padre. In realtà sono cresciuto guardando calcio insieme a lui, anche se gli piacciono più che altro le squadre messicane. Ma guardavamo anche il calcio europeo, quello spagnolo in particolare. È bello poter condividere una passione con tuo padre, così come faccio io adesso con mio figlio. Per me era il calcio, per Dominik è il wrestling. Insieme guardiamo atleti in giro per il mondo. Con il calcio italiano poi ho avuto un primo impatto anni fa, quando venni in Italia e conobbi Mauro Icardi, ai tempi in cui giocava nell'Inter. Lui è un grandissimo fan del wrestling. Sono stato davvero impressionato successivamente nel vedere il successo che ha raccolto sul terreno di gioco".


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