Schwazer, caso doping archiviato: campioni di urina alterati

ll procedimento penale per la presunta positività dell'ex marciatore è stato archiviato perché Schwazer non ha commesso il fatto
Schwazer, caso doping archiviato: campioni di urina alterati© ANSA
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Il procedimento penale a carico di Alex Schwazer per la presunta positività del 2016 è stato archiviato dal gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino: "Archivazione per non aver commesso il fatto", così il giudice ha posto fine al processo di primo grado per doping, accogliendo la richiesta del pm e contestandone la tesi di "opacità" da parte di Iaaf e Wada nelle analisi che portarano alla positività e alla conseguente squalifica del marciatore azzurro. Il giudice ritiene "accertato con altro grado di credibilità" che i campioni di urina nel 2016 furono alterati per far risultare l'atleta positivo. 

Le parole di Schwazer: "Giustizia è fatta"

"Sono molto felice che dopo quattro anni è mezzo di attesa finalmente è arrivato il giorno in cui è stata fatta giustizia". Così Alex Schwazer commenta il provvedimento del gip di Bolzano. "Probabilmente non potrò dimenticare tutte le cose, ma il giorno di oggi mi ripaga un po' di tante battaglie che insieme ad altri che mi sono stati vicini ho dovuto affrontare in questi quattro anni e mezzo, che non sono stati per nulla facili", ha aggiunto.

I fatti

La decisione del Gip fa seguito alla richiesta della procura, dello scorso 3 dicembre, di archiviazione del procedimento penale per Alex Schwazer. L'inchiesta si riferiva al presunto caso di doping di Alex, risalente al 2016, e non al primo caso, del 2012 (quello ammesso dallo stesso marciatore). Tutto era nato da un controllo del primo gennaio 2016, in seguito al quale il tribunale di arbitrato sportivo aveva condannato il marciatore a una squalifica di 8 anni, che sta ancora scontando. L'atleta ha sempre contestato la validità di questo secondo caso di presunta positività, puntando il dito sugli anomali valori, altissimi, del Dna contenuto nella provetta, dichiarandosi vittima di un complotto

I reati di chi ha manipolato le provette

"Falso ideologico, frode processuale e diffamazione": sono questi i reati che il gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino, ipotizza nei confronti di chi avrebbe manipolato le provette di Alex Schwazer, nella sentenza sul processo doping. Il giudice, che parla di "autoreferenzialita'" della federazione mondiale di atletica (Iaaf) e dell'agenzia mondiale antidoping (Wada), di manipolazione delle provette, di macchina del fango, rimette gli atti al pm invitandolo a indagare su quei reati.

Come ha appreso la notizia Schwazer: il retroscena

Alex Schwazer ha appreso la notizia dell'archiviazione dell'inchiesta doping mentre si stava allenando. Lo racconta il suo legale Gerhard Brandstaetter, "il giudice ha approfondito la questione in maniera straordinaria. La soddisfazione ovviamente è grande, perché abbiamo lottato anni per questo". Al più presto Schwazer si attiverà a livello di giustizia civile, ma anche sportiva per una revoca della squalifica. "Motivazioni di questa portata di un giudice penale di certo vanno prese in considerazione", sottolinea Brandstaetter.

L'allenatore di Schwazer: "Sofferenza per una verità imposta dal potere"

"Senz'altro è un giorno di sollievo ma non può cancellare anni di sofferenza e di impotenza verso la verità imposta dal potere. Soltanto quando è entrata in gioco la magistratura sono venute fuori alcune cose, anche se in minima parte. Ora vorrei che gli addetti ai lavori e il pubblico sportivo rilfettano su questo caso affinché cose del genere non accadano mai più. Voglio ringraziare il presidente del Coni, Giovanni Malagò, dietro alle quinte ci è sempre stato vicino". Lo dice Sandro Donati, allenatore di Alex Schwazer, commentando l'archiviazione del procedimento penale.


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