Malagò: "A settembre Bach in Italia per il Collare d'Oro"

Il numero uno del Coni annuncia il riconoscimento al presidente del Cio e poi attacca il Dipartimento per lo Sport: "Non ci rispetta"
Malagò: "A settembre Bach in Italia per il Collare d'Oro"© ANSA
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ROMA - "Il 16 settembre il presidente del Cio Thomas Bach sarà in Italia per ricevere il Collare d'Oro". A parlare è Giovanni Malagò dopo la giunta federale tenutasi oggi a Roma: "Se Draghi non dovesse andare all'Onu quel giorno - ha aggiunto il  presidente del Coni dal Foro Italico - ci sarà un incontro tra lui e Bach, poi quest'ultimo la settimana dopo sarà ai Pratoni del Vivaro per i Mondiali di completo di equitazione"

I rapporti con il Dipartimento per lo Sport

Malagò poi ha parlato dei rapporti tra il Coni e il Dipartimento per lo Sport, con cui "la Giunta del Coni ritiene all'unanimità di non avere un'interlocuzione di rispetto. Questo è un grandissimo problema: siamo molto amareggiati e molto stanchi. Personalmente sono felice e condivido l'appello al dialogo di Valentina Vezzali. Noi siamo pacifisti, collaborativi e propositivi, ma dobbiamo essere rispettati e invece questo non avviene - ha sottolineato il numero uno dello sport italiano -. Non è mai successo nella storia del Coni, neanche ai tempi della Melandri: Il problema è al 100% politico, non tecnico: le nostre delibere non trovano mai la disponibilità o l'assenso del Dipartimento. Con il Governo ho rapporti eccezionali, parlo abitualmente con tutti i ministri, ma dal Dipartimento si cerca di ostacolare il Coni per non inficiare il lavoro di Sport e Salute, perché il perimetro non è ben definito. Questo ci dispiace, ci amareggia, ci rattrista: pensiamo di essere non solo una risorsa, ma un valore aggiunto del Paese, anche perché siamo un pezzo dello Stato. Oggi si è deciso di non agire in modo duro, ma ci metteremo in condizione di poter rappresentare al meglio e a tutti i livelli le nostre istanze".

Il progetto di società 'in house'

Il presidente del Coni è poi entrato nel dettaglio parlando della società 'in house' che il Coni vorrebbe costituire. "È una società immobiliare come hanno tanti enti pubblici. Non solo è un nostro diritto, ma è la cosa più ovvia del mondo per numerosi motivi, tra cui le dinamiche fiscali. Si è fatto un caso incredibile attorno a questa società, ma i problemi sono altri. È folle, è assurdo", ha rimarcato Malagò raccontando poi nel dettaglio l'ultimo tentativo fatto dal Coni sul tema. "Le delibere della Giunta, preparate dai nostri consulenti con curriculum importantissimi, sono sempre state bocciate dal Dipartimento. Allora abbiamo deciso di delegare il Collegio del Revisori composto dalla presidente Daria Perrotta e dai componenti Pier Paolo Italia e Alberto De Nigro. Hanno lavorato 15 giorni alla delibera, non l'ho voluta nemmeno leggere.Il Dipartimento ha 20 giorni per rispondere, ho scommesso che la replica negativa sarebbe arrivata all'ultimo momento. Sapete a che ora l'abbiamo ricevuta? Alle 20.52 del ventesimo giorno. Questo non fa bene all'Italia e non fa bene allo sport - ha chiosato Malagò -. Il tempo sarà galantuomo".


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