Vezzali: "Lavoratori sportivi? C'è bisogno di una disciplina ad hoc"

Dure le parole della sottosegretaria allo sport, che si scaglia contro la gestione della professionalizzazione della prestazione sportiva dilettantistica
Vezzali: "Lavoratori sportivi? C'è bisogno di una disciplina ad hoc"© ANSA
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Un bisogno di rinnovamento: questo è quello che emerge dalle parole di Valentina Vezzali, sottosegretaria allo Sport, durante il convegno organizzato dall'Us Acli all'interno dello SportINTour di Pesaro "Sport sociale e per tutti: ambiti di intervento e connessioni tra la riforma dello sport e del terzo settore" in programma presso il Cinema Astra. La Vezzali afferma: "Per decenni il legislatore ha disciplinato soltanto la prestazione sportiva professionistica, mentre non esiste ancora quella dilettantistica. La mancanza di una disciplina sostanziale ha determinato assenza di tutele, difficoltà operative e forti incertezze interpretative sull'inquadramento degli operatori. E determina tuttora il rischio di differenze di trattamento". La sottosegretaria ha poi concluso "Lo sport ha necessità di una disciplina ad hoc vista la sua poliedricità. E qui veniamo al decreto 36 n.2021 che ha dato attuazione alla legge delega del 2019 e rappresenta un meritorio tentativo di superare il vecchio luogo comune per cui chi lavora nello sport è professionista, chi gioca è dilettante. Ora siamo al lavoro per apportare correttivi al decreto 36 e l'obiettivo è dare risposte alle diverse aree dello sport, le quali non possono essere soddisfatte con una soluzione unica per tutti".


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