Riforma dello Sport, il rinvio della legge  è una possibilità: ma solo per migliorarla

Martedì a Roma il Convegno ANIF sull’entrata in vigore della nuova normativa prevista per l’1 gennaio. Gli interventi di Duregon (ANIF), Atelli (Ministero dello Sport e dei Giovani), Leo (Ministero Economia e Finanza), Cozzoli (Sport e Salute) e Durigon (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) hanno confermato l’importanza fondamentale di confermare la legge così come è stata concepita, anche se fosse necessario uno slittamento per definire ancora più chiaramente qualche aspetto
Riforma dello Sport, il rinvio della legge  è una possibilità: ma solo per migliorarla
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La legge sulla riforma dello sport si farà. Ma non è escluso possa slittare la sua applicazione rispetto alla data prevista dell’1 gennaio 2023. Non ci sono ancora certezze in merito ma è la sensazione  emersa al Convegno organizzato martedì presso la sala stampa dello Stadio Olimpico dall’ANIF (l’associazione che raggruppa i 70.000 centri sportivi italiani) intitolato “Riforma dello Sport, finalmente è legge”. Ultima tappa del tour organizzato sempre da ANIF in giro per l’Italia a spiegare proprio il senso della nuova normativa a tutti gli operatori del settore.  
    
In apertura, Giampaolo Duregon presidente ANIF ha sottolineato i molteplici aspetti positivi della riforma, ricordando che… “Sono necessari alcuni interventi di correzione della riforma stessa quali la necessità di far innalzare la soglia da 18 a 30 ore settimanali i contratti di collaborazione coordinata e continuativa degli sportivi. Poi mi sento di confermare la prossima instaurazione di un tavolo di lavoro con il MEF e con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per la redazione di un vademecum applicativo circa i punti essenziali della Riforma”.

Al Convegno avrebbe dovuto partecipare anche il Ministro dello Sport e dei Giovani Andrea Abodi, che però è stato fermato da un problema fisico. Al suo posto è intervenuto Massimiliano Atelli, Capo di Gabinetto dello stesso dicastero che nel suo intervento ha spiegato lo status attuale della legge: “Comprendo come ci sia molta attesa da parte dell’intero comparto, quale punto di arrivo e nuovo punto di partenza per l’universo sportivo dilettantistico. Detto questo, però, la stagione sportiva non segue il calendario gregoriano e che – proprio per il sicuro impatto della norma – è attualmente in corso un approfondito ragionamento senza, ancora, un effettivo punto di maturazione. La norma approvata è stato il frutto di un Parlamento diverso rispetto a quello recentemente insediato e che quindi, qualora dovesse essere effettuata una riflessione aggiuntiva sulla Riforma, questa non porterà a riscrivere il testo bensì solo a individuare eventuali possibili miglioramenti”.

Ancora più netto il quadro fornito da Maurizio Leo, vice ministro dell’economia e delle finanze: “La Riforma dello Sport è una norma in grado di definire, per l’intero settore nevralgico quale quello sportivo, un assetto definitivo con particolare attenzione ai vari aspetti civilistici introdotti dalla norma, specialmente per quanto concerne i rapporti di lavoro autonomo e subordinato per ASD e SSD. In realtà, questa Riforma dello sport rappresenta quasi una anticipazione della riforma fiscale che verrà”.

Il padrone di casa, Vito Cozzoli, AD di Sport & Salute ha sottolineato il lungo e complesso iter di approvazione della Riforma e ribadito che: “È necessario un adeguamento strutturale giuslavoristico di un settore con poche tutele rispetto ad altri comparti ed attività produttive italiane. Sport e Salute ha risposto con prontezza all’emergenza pandemica riconoscendo adeguati sostegni ai collaboratori sportivi. Come, alla stessa maniera, ANIF si è trasformato interlocutore delle istituzioni, specialmente in occasione della stesura del testo del decreto correttivo approvato. Lo sport di base ha bisogno di questa Riforma. È un comparto che produce, genera investimenti e posti di lavoro, insomma è un sinonimo di crescita per l’intero settore.

L’on Daniela Sbrollini è stato uno dei primi politici a credere nella Riforma dello Sport, al punto di aver avviato tutto l’iter: “Mi sento parte di un percorso costruito, nel corso degli anni, in stretta sinergia con ANIF. È necessario che la Riforma entri in vigore il prima possibile, anche per evitare controlli ed ispezioni da parte dell’Agenzia delle entrate. Presenterò alcuni emendamenti alla legge di bilancio attualmente in discussione alla Camera riguardanti i crediti di imposta per gli investimenti effettuati da ASD E SSD in campagne pubblicitarie, in crediti di imposta per il caro energia e per le spese sostenute per l’istallazione di impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili.

Vittorio Bosio, Presidente del CSI è stato il primo sostenitore dello schema societario delle società sportive lucrative. E ha sottolineato un aspetto: “Se necessario sarà importante apportare miglioramenti selettivi della Riform, ma ben ponderati, senza generare confusione con modifiche istantanee e non verificate. L’entrata in vigore della Riforma deve essere per mettere fine all’annosa questione dei controlli, delle verifiche e dei relativi contenziosi che ASD e SSD stanno attualmente subendo causa incertezza di applicazione della Riforma stessa”.

Claudio Durigon, Sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali evidenziato il cospicuo lavoro intrapreso da ANIF in sinergia con il dicastero di sua competenza, a partire dal periodo pandemico. “Il settore sportivo è stato eccessivamente invisibile sino all’approvazione della Riforma in oggetto, segnatamente per quanto concerne i lavoratori sportivi. Ora va apportata una revisione alla norma. Abbiamo già preso contatti con il Ministero dell’Economia e delle finanze per l’instaurazione di un tavolo di lavoro ad hoc per analizzare le migliori vie da intraprendere per una rapida partenza della Riforma. Per quanto riguarda il problema relativo all’INAIL, ho contattato il Direttore dello stesso Istituto per arginare le problematiche attuali con le ADS e SSD.

 


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