A Ottavia, il kung fu per i bambini: un esempio di come i sogni, a volte, diventano realtà

Da un piccolo oratorio al tesseramento OPES - Organizzazione Per l’Educazione allo Sport
A Ottavia, il kung fu per i bambini: un esempio di come i sogni, a volte, diventano realtà
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Chi ha detto che le favole sono affari per bambini? Beh, in questa storia che stiamo per raccontare i protagonisti sono loro, i bambini, e il tema è un sogno che diventa realtà, proprio come nelle favole. E’ bello poter raccontare questa avventura che sa di passione, di periferia e di sport. Pardon, di arte marziale. Se oggi in una periferia nord-ovest di Roma, e precisamente a Ottavia, si può parlare di corsi di kung fu di Okinawa per i bambini dai 6 ai 10 anni è solo grazie a un gruppo di maestri che ha creduto e crede nell’importanza della pratica delle arti marziali. Per loro, ma anche per tutti i romani che popolano questa zona di Roma, sembra un sogno realizzato essere partiti da un oratorio di periferia ed essere arrivati al tesseramento OPES. Il tutto a scopo interamente sociale. Il che non è poco.

Tutto nasce dal maestro Marcello Orecchia, classe 1951, che più di quarant’anni inizia a tenere dei corsi di Kung fu di Okinawa al Banzai Cortina a Montemario (una palestra associata FIJLKAM, seconda in Italia come importanza). Dopodiché, come succede non solo nelle favole, un suo allievo, Giuseppe Vigrani, è diventato negli anni maestro 3° Dan è ha voluto tramandare i suoi insegnamenti ad altri piccoli allievi.

Sono già due anni che il maestro Giuseppe Vigrani insegna con passione e orgoglio il Kung fu di Okinawa ai più piccoli, prima presso l’oratorio di Santa Maddalena di Canossa in via della Lucchina e poi presso una palestra scolastica dell’istituto comprensivo Octavia. Forse per i meglio informati il Kung Fu di Okinawa non risulta solo un nome complicato da pronunciare o ricordare. Per tutti gli altri, diciamo che si tratta di un’arte marziale diversa dalle altre, con una sua caratteristica ben precisa: l’insieme di più discipline. Il risultato? Una disciplina che tocca cuore, anima e testa. In cui è importante il rispetto delle regole,

l’impegno, ma anche il divertimento. Inutile sottolineare l’importanza sociale del praticare una disciplina marziale nell’età dello sviluppo. Incentivare le relazioni, le attività motorie (siano esse discipline o sport) significa anche prendersi una pausa dalla tecnologia sempre più incombente. E chissà se tra questi piccoli allievi non vi saranno dei futuri maestri.


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