Volpe Argentata Invitational, trionfo di eleganza al Parco di Roma Golf Club

Uno dei circoli più prestigiosi della Capitale ha ospitato uno degli eventi più affascinanti dell’anno: i dettagli
Volpe Argentata Invitational, trionfo di eleganza al Parco di Roma Golf Club
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Un trionfo di eleganza nella cornice esclusiva del Parco di Roma Golf Club, uno dei circoli più prestigiosi della Capitale. La settima edizione della “Volpe Argentata Invitational” ha brillato come mai prima d’ora, confermandosi tra gli eventi motoristici e golfistici più affascinanti dell’anno. Ideata da Prisca Taruffi – figlia del leggendario Piero Taruffi, icona dell’automobilismo italiano e lei stessa campionessa di rally – la rassegna ha compiuto un ulteriore salto di qualità, aprendo per la prima volta anche alle motociclette. Una mostra imperdibile ha riunito oltre 50 auto e più di 30 motocicli: veri gioielli su ruote, capaci di far perdere la testa agli appassionati.

Volpe Argentata protagonista a Roma 

Protagonista assoluto il Taruffi motociclista, conosciuto non solo come Volpe Argentata, ma anche come "Uomo Freccia" per i suoi record su due ruote. Non è mancata la competizione sportiva: il tradizionale torneo di golf a coppie (HCP limitato a 28), con formula Fourball, ha animato il green prima di lasciare spazio a un elegante aperitivo accompagnato dal concerto della Polizia di Stato. A concludere la serata, la cena di gala, la premiazione e un’emotional clip dedicata alle gesta di Piero Taruffi, che ha commosso e ispirato tutti i presenti. Tra le tante vetture premiate, il premio Best of Show Auto è andato alla Cisitalia Berlinetta 1100, mentre il Best of Show Moto è stato assegnato alla Frera HP2. I riconoscimenti per le “Auto e Moto del Centenario” - premiati con le targhe firmate dal presidente del Coni, Giovanni Malagò - sono andati invece alla Bugatti T35 – vincitrice della prima edizione del Reale Premio Roma – e all’AJS 350, la moto con cui Taruffi conquistò il primo trionfo della carriera sulla salita di Monte Mario nel 1925. "Abbiamo vissuto due giorni eccezionali. Poter vivere la salita di Monte Mario a bordo di una Itala 2000, con cui mio padre vinse la Coppa del Cimino, è stato bellissimo. Ho anche potuto indossare il casco di papà, una sensazione stupenda - l'emozione di Prisca Taruffi al termine dell’evento - Ci siamo superati raggiungendo le 80 unità tra moto e auto. Ho dovuto dire ‘no’ per la prima volta a qualcuno, perché non potevamo superare la quota massima di partecipazione. Ma, anche per questo, non vediamo l’ora di poter organizzare il prossimo anno un’altra bellissima edizione”.


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