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In Brasile il team guidato dal capo squadra Profiti dietro Francia e Spagna nella prova a squadre. "Di nuovo su alti livelli, ma serve un ricambio generazionale". Il presidente Aeci Arcifa: "Il nostro Paese leader del movimento".

<p>L&rsquo;Italia del volo compie un&rsquo;altra impresa nei cieli internazionali. Gi&agrave; campioni iridati &ndash; e da otto edizioni consecutive! &ndash; nel deltaplano e leader mondiali nel paramotore &ndash; oro e bronzo individuali e argento a squadre nell&rsquo;ultima rassegna in Francia -, gli azzurri agguantano uno storico bronzo nel parapendio, mettendosi in scia alla Francia e alla Spagna, nazioni tradizionalmente leader della disciplina, soprattutto negli anni recenti, insieme ad A

Gli azzurri sbancano la rassegna di Chambley: oro del 21enne Cecchetto, il più giovane di sempre, bronzo di Biondo e argento nella prova a squadre. "Risultato straordinario, la Francia non è più così distante"

<p>La notizia pi&ugrave; bella e confortante &egrave; una, anzi sono due, l&rsquo;una la conseguenza dell&rsquo;altra. La prima: mai come per questa edizione appena andata in archivio con &ndash; vedremo &ndash; inedita soddisfazione, l&rsquo;Italia aveva schierato una squadra tanto versatile, per caratteristiche ed et&agrave; dei singoli piloti. La seconda: mai prima di questa edizione l&rsquo;Italia aveva portato a casa una medaglia di squadra. E&rsquo; arrivato uno splendido argento, ma &ndash; perfino &ndash; con un pizzico di rammarico, perch&eacute; l&rsquo;oro &ndash; andato alla Francia, una superpotenza cui guardiamo sempre pi&ugrave; da vicino &ndash; &egrave; sfuggito al team azzurro solo per una manciata di punti, diciamo circa centocinquanta su un totale di sedicimila. E s&igrave; che i transalpini potevano schierare sette piloti, noi soltanto quattro.</p>

<h2>Il risultato</h2>

<p>Ah, certo: stiamo parlando del dodicesimo Campionato del mondo di paramotore, cio&egrave; di parapendio a motore, nel caso degli exploit azzurri specialit&agrave; con partenza a piedi, che si &egrave; disputato dal 24 al 31 agosto in Francia, a Chambley, paesotto tra Metz e Nancy, che qualche anno fa conquist&ograve; la sua notoriet&agrave; tra gli amanti delle discipline del volo per aver ospitato il pi&ugrave; grande raduno di mongolfiere del mondo. A ben guardare, la composizione della nostra squadra contiene la notizia pi&ugrave; bella. Perch&eacute; sul podio della prova individuale sono andate due generazioni di piloti. Andrea Cecchetto, pilota di Bassano ma domiciliato da anni a Cittadella, 21 anni appena compiuti, cresciuto, come dice lui, &ldquo;a vento e benzina&rdquo;, si &egrave; preso l&rsquo;oro, firmando il primo grande exploit della sua carriera. Un risultato abbastanza clamoroso, se pensate che in questo sport l&rsquo;esperienza &egrave; una componente fondamentale, e infatti volano e sono ancora molto competitivi perfino i settantenni (un giapponese, in particolare), e comunque la prova femminile se l&rsquo;&egrave; aggiudicata una 51enne. Pasquale Biondo, siciliano della provincia di Trapani trapiantato a Fermo, la Mecca del paramotore, appena 42enne, gi&agrave; campione del mondo nel 2022, quest&rsquo;anno anche campione italiano, ha agguantato il bronzo, al termine &ndash; come vedremo &ndash; di una gara rocambolesca, confermandosi comunque ai vertici della disciplina. Ottimo quinto Claudio Villi, e punti preziosi per l&rsquo;argento di squadra sono arrivati anche da Sandro Passeri. L&rsquo;argento ha reso certamente felice anche Matteo Orazi, capo squadra azzurro (una sorta di capitano non giocatore), che da svariate edizioni accompagnava i piloti italiani ma mai con un incarico ufficiale come in questa circostanza. &ldquo;Medaglia strameritata&rdquo;, dicono all&rsquo;unisono i piloti, che evidentemente gli vogliono un gran bene.</p>

<h2>La gara</h2>

<p>Senza scendere troppo nei dettagli di una specialit&agrave; che prevede sostanzialmente tre prove in una &ndash; precisione, navigazione ed economia, che &egrave; la capacit&agrave; del pilota di minimizzare l&rsquo;uso del motore, in modo da percorrere pi&ugrave; chilometri con la quantit&agrave; limitata di carburante assegnata -, la gara l&rsquo;ha condotta fino ad un certo punto Pasquale Biondo, che aveva accumulato un certo vantaggio sugli inseguitori, finch&eacute; durante la prova di economia non &egrave; stato tradito da un connettore della batteria del motore, qui in versione prototipo (&egrave; bene chiarirlo): &ldquo;Un imprevisto stupido che mi ha costretto ad atterrare anzitempo e mi ha privato anche dei punti della prova successiva &ndash; racconta Biondo -. Improvvisamente, mi sono ritrovato da primo a quinto, costretto a rimontare anche in condizioni meteo difficili. Sono rammaricato, pi&ugrave; per il modo, davvero banale, che mi ha penalizzato, che per la mancata vittoria. Ma sono felice che abbia vinto comunque un italiano, un ragazzo giovane e molto talentuoso. Mi dispiace solo che i punti persi abbiamo privato l&rsquo;Italia dell&rsquo;oro di squadra: senza il mio imprevisto avremmo battuto la Francia, e onestamente per tradizione e mezzi avrebbe avuto del clamoroso&rdquo;.</p>

<h2>Un giovane veterano</h2>

<p>E gi&agrave;, Andrea Cecchetto &egrave; stato bravo ad approfittarne, ma era l&igrave;, tra i migliori, a giocarsela. Per la legge del contrappasso, decisiva, anche per lui, &egrave; stata la prova di economia. &ldquo;Partito tra i primi, ho capito subito di essere atterrato tra gli ultimi, quindi di essere stato in volo parecchio&rdquo;. In realt&agrave;, proprio per ultimo. &ldquo;Alla vigilia non immaginavo certo di vincere, mi sarei ritenuto soddisfatto se fossi arrivato tra i primi cinque, strafelice se fossi finito sul podio &ndash; dichiara con onest&agrave; il pilota veneto -. Sapevo che il livello era altissimo, a cominciare dai miei compagni di squadra. Nemmeno due mesi fa, ai Campionati italiani avevo fatto secondo proprio dietro Pasquale. Voglio ringraziare tutti, Federazione, team, compagni, accompagnatori&rdquo;. Cecchetto va molto di fretta, &egrave; esploso, di fatto, alla seconda stagione da pilota internazionale. &ldquo;L&rsquo;anno scorso, alle mie prime esperienze, fui quinto ai Campionati italiani e settimo al Mondiale, quest&rsquo;anno mi sono allenato di pi&ugrave; ma non pensavo di arrivare subito a questo livello&rdquo;. In realt&agrave;, si pu&ograve; dire che Cecchetto sia nato in&hellip; volo. &ldquo;Mio padre Diego (al Mondiale come assistente ufficiale della squadra azzurra, nda) mi ha insegnato a gonfiare la vela quando avevo due anni, ha trasformato un kite in un parapendio artigianale, io ho sempre giocato con vela e vento da piccolo, andando avanti nel tempo sono passato a una vela di 16 metri, in spiaggia quando c&rsquo;era un po&rsquo; di vento con i miei trenta chili venivo alzato. Dagli 8 anni saltavo dalle colline, a 17 anni ho preso il brevetto di volo libero, a 18 quello di paramotore&rdquo;.</p>

<h2>Romanzo di formazione</h2>

<p>Una passione che abbina a quella per il parapendio, cio&egrave; del volo libero, che non intende minimamente accantonare, n&eacute; trascurare. Mentre lo intervistiamo, Cecchetto si &egrave; gi&agrave; trasferito in Spagna dove deve sostenere una prova di selezione per il Mondiale junior di parapendio in Macedonia, che &egrave; l&rsquo;altro suo obiettivo stagionale. &ldquo;Le trovo assolutamente complementari, anzi se riesco a intuire certe situazioni in volo prima del tempo, lo devo proprio all&rsquo;esperienza sul parapendio: &egrave; stata decisiva anche in Francia, nella prova di economia&rdquo;. Come, decisiva, &egrave; la &ldquo;formazione&rdquo; ricevuta nell&rsquo;azienda di famiglia, guidata da pap&agrave; Diego, &ldquo;un pioniere del volo, prima con il parapendio, poi con il paramotore. Quest&rsquo;anno festeggia 35 anni di attivit&agrave;, ci ha lavorato anche mio zio e ora mia cugina, ma io sono il primo campione del mondo della nostra famiglia. Volo con il telaio e il motore della nostra azienda, dove lavoro come operaio, ma presto mi specializzer&ograve; come tester e sviluppatore. Mi sento come i piloti di Motogp o di Formula 1 che al termine delle loro prove riuniscono ingegneri e tecnici e indicano quali strade seguire per sviluppare il motore e l&rsquo;aerodinamica&rdquo;. Come si vede tra 25-30 anni, quando avr&agrave; pi&ugrave; o meno l&rsquo;et&agrave; dei suoi rivali di oggi? &ldquo;Spero di vincere un altro Mondiale di paramotore, perch&eacute; no? Non credo che mi stufer&ograve;, anzi. Sono solo all&rsquo;inizio&rdquo;.</p>

<h2>In crescita</h2>

<p>Nemmeno l&rsquo;altro ha intenzione di mollare, tutt&rsquo;altro. &ldquo;Sentivo che questa poteva essere una grande edizione per i nostri colori, e sono felice che il nostro capo squadra Orazi dopo vent&#39;anni di carriera abbia avuto il giusto riconoscimento &ndash; racconta Pasquale Biondo -. Io avevo davvero la conferma mondiale in tasca, ma ci&ograve; che mi &egrave; capitato mi stimola a continuare, con la stessa voglia e dedizione di prima, anzi ce ne metter&ograve; ancora di pi&ugrave;&rdquo;. Anche perch&eacute; &egrave; tutto il movimento che d&agrave; l&rsquo;idea di crescere. &ldquo;L&rsquo;Italia non aveva mai conquistato una medaglia di squadra nelle undici precedenti edizioni del Mondiale, il movimento sta crescendo, l&rsquo;Aero club d&rsquo;Italia fa grandi sforzi per sostenerci, non siamo pi&ugrave; cos&igrave; distanti dal modello francese&rdquo;. Soddisfazione esprime anche il presidente Aeci Stefano Arcifa, da qualche mese alla guida di un ente che sta dando una nuova vitalit&agrave; al movimento. &ldquo;Siamo orgogliosi delle imprese dei nostri ragazzi, soprattutto del risultato di squadra che premia gli sforzi e i sacrifici che tutti, dai piloti ai tecnici ai dirigenti, stanno facendo per restituire all&rsquo;Italia un ruolo di leadership in Europa e nel mondo negli sport aeronautici&rdquo;. A conferma del maggior peso politico dell&rsquo;Italia negli enti internazionali del volo, recentemente la Fai ha nominato la nostra Barbara Sonzogni, una vita dedicata al volo, da inizio anno presidente della Commissione tecnica del volo libero dell&rsquo;Aero club d&rsquo;Italia e assessore allo Sport del Comune di Laveno-Mombello, presidente del settore Deltaplano della CIVL - Commissione Internazionale di Volo Libero. Un traguardo nobile e significativo. Come le imprese degli azzurri.</p>


Show tricolore, il Mondiale di paramotore parla italiano

Paolo Pocobelli, primo pilota disabile, fondatore del progetto Ali per Tutti, atteso a Legnago e Trento dopo un'estate da un milione e mezzo di spettatori. Stefano Arcifa, presidente Aeci: "Persona speciale, la rappresentazione della bellezza del volo"

<p>Credi in te stesso, credi nei tuoi sogni, credi nelle tue ali. Il progetto Ali per Tutti nasce nel 2011, voluto e ideato da Paolo Pocobelli, pilota disabile: l&rsquo;occasione venne fornita dal Salon International de l&rsquo;A&eacute;ronautique et de l&rsquo;Espace, Paris Le Bourget, il progetto era infatti in concorso per il premio P.E.P.I.T.E., (Prix Europ&eacute;en Pour l&rsquo;Int&eacute;gration des Travailleurs Extraordinaires). Ali per Tutti, allora, presentava una proposta rivoluzionaria: rendere il mondo dell&rsquo;aviazione un ambiente inclusivo. In che modo? Creando un network che mettesse in contatto persone affette da disabilit&agrave;, con realt&agrave; capaci di fornire loro la formazione necessaria, per entrare a far parte del mondo aeronautico e dell&rsquo;aviazione civile. Ali per tutti venne premiato come miglior progetto, e la consegna del premio avvenne all&rsquo;Eliseo, per mano dell&rsquo;allora Presidente della Repubblica Francese, Nicolas Sarkozy. Quattordici anni dopo, Ali per Tutti &egrave; un&rsquo;associazione pi&ugrave; strutturata e pienamente riconosciuta, con un&rsquo;identit&agrave; e un percorso unici. Alla fine del 2022, la svolta, grazie all&rsquo;acquisto di un CAP-10BK, un aereo acrobatico che &egrave; stato romanticamente ribattezzato Il Piccolo Principe, con cui Ali per tutti &egrave; tornata sui cieli di Parigi, al Salon International de l&rsquo;A&eacute;ronautique et de l&rsquo;Espace, a Paris Le Bourget, dove tutto era iniziato nel 2011.</p>

<h2>Il fondatore</h2>

<p>Paolo Pocobelli &egrave; Chief Flight Instructor presso la Scuola di Volo dell&rsquo;Aero Club di Verona, Ufficiale dell&rsquo;Esercito in congedo, dal 2019 Ufficiale dell&#39;Ordine al Merito della Repubblica Italiana, su nomina del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Paraplegico dal 1994, Pocobelli &egrave; il primo pilota paraplegico commerciale, il primo istruttore di volo, il primo esaminatore, primo pilota ed istruttore acrobatico, non in categorie riservate. Nato a Milano nel 1971, ha cominciato a innamorarsi dell&rsquo;aviazione fin da bambino. Divenuto pilota privato nel 1991, nel 1993 comincia a lanciarsi col paracadute e a svolgere attivit&agrave; di video operatore paracadutista, mentre consegue la licenza di volo commerciale. Durante un&rsquo;assolata domenica di giugno del 1994, al 654&deg; lancio, un incidente gli causa la rottura di due vertebre e una lesione midollare, rendendolo paraplegico. Nel dicembre 2005 si trasferisce in California per diventare un pilota commerciale. Riparte da zero con tutto l&rsquo;iter addestrativo, conseguendo la Licenza di Pilota Privato (PPL), l&rsquo;abilitazione al volo strumentale e plurimotore ed infine la Licenza di Pilota Commerciale FAA ed ancora divenendo Istruttore di Volo ed Istruttore di Volo Strumentale (CFI e II). Nel 2011 partecipa al Salon International de l&#39;A&eacute;ronautique et de l&#39;Espace, di Parigi Le Bourget, come primo display pilot in un air show, nella categoria professionisti, ad essere paraplegico. E&rsquo; in quell&rsquo;occasione che viene presentato il progetto Ali per tutti. Nel 2014 Pocobelli &egrave; chiamato ad essere istruttore di volo a Verona Boscomantico, per divenire nel 2018 Chief Instructor presso la Scuola di Volo dell&rsquo;Aero Club di Verona. Nel 2019 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l&#39;Onorificenza di Ufficiale dell&#39;Ordine al Merito della Repubblica Italiana, con la seguente motivazione: &ldquo;per la forte testimonianza e l&rsquo;instancabile contributo alla rimozione dei limiti e alla promozione di una politica di pari opportunit&agrave; delle persone con disabilit&agrave;, rispetto alle attivit&agrave; di volo&rdquo;.</p>

<h2>A Legnago e Trento</h2>

<p>Dopo un&rsquo;estate da record per Ali per Tutti, Paolo Pocobelli &egrave; atteso, domenica 14 settembre, alla prima edizione di Legnago in Volo, manifestazione aerea, autorizzata dall&rsquo;Aero Club d&rsquo;Italia, con il supporto straordinario dell&rsquo;Aeronautica Militare e il patrocinio della Citt&agrave; di Legnago, organizzata da Associazione Volo Legnago e A.I.V.A. &ndash; Associazione Italiana Volo Acrobatico- con il fondamentale contributo di Aeronautica Militare, Aero Club d&#39;Italia, Citt&agrave; di Legnago, Aeroclub di Lucca e il supporto di Vieffe Drifting per il raduno di auto americane. Il fine settimana a seguire &ndash; sabato 20 e domenica 21 settembre &ndash; Paolo sar&agrave; tra i protagonisti dell&rsquo;undicesima dedizione di Festivolare presso l&rsquo;Aeroporto Gianni Caproni di Trento. Festivolare &egrave; tappa attesa nel calendario aeronautico nazionale, un evento capace di richiamare famiglie, appassionati, curiosi e addetti ai lavori in un&rsquo;esperienza condivisa e partecipata. &ldquo;Un onore essere stato invitato dal campione e amico Andrea Pesenato, nella vicina Legnago - afferma Paolo Pocobelli -, per la prima edizione di una manifestazione auspicata da tempo. Ogni volta che si sperimenta il rito di un nuovo ritrovo, in una sede non ancora abituale, cresce l&rsquo;attesa per una &lsquo;prima volta. E ancora tornare, per il terzo anno consecutivo, a Trento, a Festivolare, giunta quest&rsquo;anno all&rsquo;undicesima edizione, &egrave; rinnovare un senso di profonda amicizia e appartenenza per un&rsquo;organizzazione ed una manifestazione cresciute nel tempo&rdquo;.</p>

<h2>Un milione e mezzo di spettatori</h2>

<p>Giugno 2025 &egrave; stato il mese pi&ugrave; intenso di sempre per Ali per tutti: iniziato con l&rsquo;airshow di Punta Marina (6 e 7 giugno), proseguito con la successiva partecipazione ad Asas para Todos, iniziativa promossa da ANAC-EASA per lo sviluppo del volo per persone con disabilit&agrave; in Brasile (8&ndash;15 giugno), seguita dalle esibizioni al 55&deg; Salone Internazionale dell&rsquo;Aviazione e dello Spazio SIAE di Parigi Le Bourget (18-22 giugno 2025, unico italiano invitato a esibirsi alla manifestazione. In totale, oltre 1 milione e mezzo di spettatori in Francia e in Italia hanno ammirato Paolo Pocobelli a bordo del CAP 10 Il Piccolo Principe, tenendo conto che la 27esima edizione dell&rsquo;airshow di Jesolo ha attirato oltre 200.000 persone sul Lido e oltre 500.000 lungo il litorale tra Bibione e Cavallino Treporti. Ogni evento ha ricevuto il plauso ed il patrocinio di Aero Club d&rsquo;Italia e del CONI, e di AOPA (Aircraft Owners and Pilots Association) Italia. Ispirazione Gli inviti a queste manifestazioni, nazionali e internazionali, sono il riconoscimento di quattordici anni di impegno costante da parte di Ali per Tutti e testimoniano l&rsquo;unicit&agrave; dell&rsquo;associazione fondata da Paolo Pocobelli, con l&rsquo;obiettivo di rendere la cultura aeronautica sempre pi&ugrave; accessibile. L&rsquo;arrivo del CAP 10 F-HNGA alla fine del 2022 ha segnato un&rsquo;ulteriore svolta: Ali per Tutti ha potuto avvicinarsi al volo acrobatico e Paolo Pocobelli &egrave; diventato pilota e istruttore acrobatico, non in categorie riservate, partecipando a importanti airshow nazionali ed internazionali. &ldquo;La mia recente missione in Brasile &egrave; stata un&rsquo;importante occasione di collaborazione con l&rsquo;Agenzia Europea per la Sicurezza dell&rsquo;Aviazione (EASA) &ndash; racconta Pocobelli -. L&rsquo;esperienza &egrave; stata non solo un&rsquo;occasione di crescita professionale, ma anche un momento di grande ispirazione, che ha testimoniato i progressi verso un&rsquo;aviazione sempre pi&ugrave; inclusiva e aperta a tutti&rdquo;.</p>

<h2>Attestati di stima</h2>

<p>&ldquo;Paolo Pocobelli &egrave; una di quelle persone &lsquo;speciali&rsquo; che, quando conosci, puoi solo pensare a quanta ricchezza, valori, bellezza contenga il mondo di chi vola - afferma Stefano Arcifa, Presidente Aero Club d&rsquo;Italia -. Uno che non ha mai mollato, anzi&hellip;. Pilota acrobatico, istruttore di volo. Una vita intensa al servizio degli altri, raccontando agli studenti il suo progetto di inclusione Ali per tutti, esibendosi con il suo CAP 10 negli Airshow (Le Bourget compreso), rappresentando in modo tanto significativo (che credo pi&ugrave; non si possa) che i limiti sono solo pregiudizi. Io gli sono grato, anche per l&rsquo;emozione che si trattiene a fatica quando ti dice che &lsquo;rifarebbe quel salto&rsquo;, tanto &egrave; stata bella la vita che &egrave; arrivata dopo&hellip;&rdquo;-. &ldquo;Paolo &egrave; in grado di trasmettere - afferma Rinaldo Gaspari, Presidente AOPA Italia - un importante messaggio di positivit&agrave;, e, da alfiere del nostro mondo e della nostra nazione, sa esaltare il legame indissolubile tra sport, volont&agrave;, professionalit&agrave; e passione&rdquo;.</p>


Il Piccolo Principe torna a volare nei cieli italiani

Il Mondiale di paramotore parla italiano

In Brasile il team guidato dal capo squadra Profiti dietro Francia e Spagna nella prova a squadre. &quot;Di nuovo su alti livelli, ma serve un ricambio generazionale&quot;. Il presidente Aeci Arcifa: &quot;Il nostro Paese leader del movimento&quot;.

Mondiale parapendio, l'Italia torna sul podio

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