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In 15mila tra appassionati e curiosi, le acrobazie di Pocobelli e il gran finale con le Frecce. Il presidente Aeci Arcifa: "Manifestazioni come queste ci fanno crescere, veicoliamo tra i giovani i nostri valori"

<p>Il rombo, inconfondibile, delle Frecce. Lo riconosceresti tra un milione di suoni. La scia tricolore che lasciano, da pelle d&#39;oca. Il naso all&#39;ins&ugrave; di migliaia di persone. Lo stupore dei bambini, incantati. Il sogno del volo che si rinnova, dal mito di Icaro ai giorni nostri. A Trento, da pi&ugrave; di un decennio, per un popolo di appassionati che cresce, di edizione in edizione. Ecco. Il passaggio delle Frecce Tricolori nell&#39;azzurro cielo di Trento &egrave; stata la cilie

In Brasile il team guidato dal capo squadra Profiti dietro Francia e Spagna nella prova a squadre. "Di nuovo su alti livelli, ma serve un ricambio generazionale". Il presidente Aeci Arcifa: "Il nostro Paese leader del movimento".

<p>L&rsquo;Italia del volo compie un&rsquo;altra impresa nei cieli internazionali. Gi&agrave; campioni iridati &ndash; e da otto edizioni consecutive! &ndash; nel deltaplano e leader mondiali nel paramotore &ndash; oro e bronzo individuali e argento a squadre nell&rsquo;ultima rassegna in Francia -, gli azzurri agguantano uno storico bronzo nel parapendio, mettendosi in scia alla Francia e alla Spagna, nazioni tradizionalmente leader della disciplina, soprattutto negli anni recenti, insieme ad Austria e Svizzera. Dunque, la diciannovesima edizione del Campionato mondiale di parapendio, che si &egrave; disputata a Castelo, nello stato di Espirito Santo, in Brasile, dal 31 agosto al 12 settembre, parla anche italiano.</p>

<h2>Gara e recriminazioni</h2>

<p>Si sono affrontati nelle otto task valide (su 11, causa maltempo) della competizione 129 piloti provenienti da 52 Paesi del mondo. Nell&rsquo;individuale la Francia l&rsquo;ha fatta da padrone, aggiudicandosi sia la prova maschile sia quella femminile. Nella prova a squadre, conquistata dalla formazione transalpina sulla Spagna, l&rsquo;Italia &egrave; stata ottima terza con il team composto da Silvia Buzzi Ferraris (quinta nell&rsquo;individuale), Marco Littame, Joachim Oberhauser (nono nell&rsquo;individuale, ma gi&agrave; campione del mondo individuale nel 2019 in Macedonia) e Biagio Alberto Vitale, coordinati dalla guida sapiente del capo squadra Gianbasilio Profiti, al debutto nel ruolo di capitano dopo una carriera da pilota di grandi successi in Coppa del Mondo e negli eventi internazionali. E&rsquo; proprio il team leader a raccontare l&rsquo;impresa azzurra: &ldquo;Dopo qualche anno di astinenza, pur avendo organizzando un Mondiale in casa, siamo tornati sul podio, con una prestazione di buon livello. Il meteo &egrave; stato capriccioso, nonostante l&igrave; sia la stagione secca ci sono stati tanti giorni di pioggia. Prima dell&rsquo;ultima task, l&rsquo;argento era alla nostra portata, ma sul pi&ugrave; bello &egrave; sparito il sole e il nostro motore, che andava a energia solare, non ci ha consentito di completare al meglio la gara. Per questo torniamo un po&rsquo; con l&rsquo;amaro in bocca&rdquo;.</p>

<h2>In prospettiva</h2>

<p>Un bronzo che per&ograve; pu&ograve; valere molto di pi&ugrave; in prospettiva. &ldquo;E&rsquo; un risultato il cui valore va al di l&agrave; del piazzamento &ndash; spiega il team leader della Nazionale Profiti -: &egrave; uno stimolo per tutti quanti, noi cercheremo di fare ancora meglio, ma ci auguriamo sia un incentivo alla crescita del movimento. Abbiamo pochi giovani che si affacciano alle competizioni &ndash; racconta -, speriamo di invogliare ragazzi e ragazze a entrare nel mondo delle gare. Ce ne sono tanti che praticano la disciplina come hobby, ma gli manca di fare il salto di qualit&agrave;&rdquo;. L&rsquo;obiettivo &egrave; ambizioso: &ldquo;Dopo anni di grandi imprese e una fase di assestamento, vogliamo continuare ad essere tra le Nazioni leader nel mondo, ma abbiamo bisogno di ragazzi che vogliano sacrificarsi, mettersi alla prova, misurare il loro talento in contesti internazionali. Non molliamo &ndash; assicura Profiti -, dobbiamo cercare di far vivere a lungo questo sport che &egrave; di un fascino unico, perch&eacute; coniuga il gesto sportivo con la bellezza della natura&rdquo;.</p>

<h2>Valore aggiunto</h2>

<p>Prossima sfida, l&rsquo;Europeo in Macedonia del prossimo anno. Prossimo Mondiale, in Serbia nel 2027. L&rsquo;Italia li affronter&agrave; con lo spirito di sempre: &ldquo;Diciamo che abbiamo grandi individualit&agrave; che solitamente riescono con facilit&agrave; a mettersi al servizio della squadra. E&rsquo; un valore aggiunto che ci distingue dalle altre Nazioni&rdquo;. L&rsquo;Aero club d&rsquo;Italia, la federazione nazionale degli sport aeronautici, ha sostenuto e continuer&agrave; a sostenere lo sforzo degli azzurri. &ldquo;Siamo felici e orgogliosi del risultato della squadra guidata da Gianbasilio Profiti &ndash; commenta il presidente di Aeci Stefano Arcifa -: complimenti a tutti i componenti del team, alla passione e alla caparbiet&agrave; che ogni volta mettono in volo. Grazie a loro, l&rsquo;Italia si conferma Nazione leader nel mondo&rdquo;.</p>


Mondiale parapendio, l'Italia torna sul podio

Vincitori del Trofeo Villa d'Este a Como su idrovolanti per il secondo anno, sognano di formare un equipaggio iridato. "Il volo è libertà, ma solo la passione può garantirti un nuovo decollo"

<p>Uno, giovanotto; l&rsquo;altro, potrebbe essere suo pap&agrave;. Il primo, sogna un grande avvenire nei cieli, studia per diventare pilota di linea, vola come pu&ograve; e per mantenersi fa il macchinista sui&hellip; treni. Il secondo, ha scritto pagine di storia del volo italiano, un mago del Cessna 172, l&rsquo;aereo con cui ha compiuto tante delle sue imprese, ma nella vita si &egrave; occupato di ricerche petrolifere, e per uno che si chiama Ferruzzi e viene da Ravenna, non sorprende. Insieme, Alessandro Ganci e Gabriele Ferruzzi, uno pilota l&rsquo;altro, solo per l&rsquo;occasione, navigatore, compongono l&rsquo;equipaggio che si &egrave; aggiudicato le ultime due edizioni del Gran Premio dei Sei Laghi-Trofeo Villa d&rsquo;Este, un unicum dei cieli italiani, gara storica e prestigiosa per idrovolanti sul lago di Como, che anche quest&rsquo;anno &ndash; l&rsquo;edizione 2025 &egrave; andata in scena una settimana fa, alla premiazione ha preso parte anche il presidente di Aeci Stefano Arcifa &ndash; ha affascinato per valore sportivo, storico, culturale. &ldquo;Una gara che richiede disciplina, precisione e quella che si definisce una certa cooperation &ndash; racconta Alessandro Ganci &ndash;: un po&rsquo; come una sinfonia, pilota e navigatore devono essere un tutt&rsquo;uno con l&rsquo;aereo, e Gabriele &egrave; davvero una persona esperta, cerco sempre di imparare da lui. Pi&ugrave; che altro, &egrave; fondamentale la preparazione mentale, che ti consente di volare in tranquillit&agrave;&rdquo;.</p>

<h2>Un successo</h2>

<p>Il Gran Premio, giunto all&rsquo;undicesima edizione dell&rsquo;et&agrave; moderna, da quando, nel 2014, la tradizione pi&ugrave; che centenaria &egrave; stata ripresa, &egrave; riconosciuto come gara open all&rsquo;interno del Campionato Italiano della Specialit&agrave; Volo Motore da Aero Club d&rsquo;Italia, Coni e Fai (F&eacute;d&eacute;ration A&eacute;ronautique Internationale). Si sono sfidati quattordici equipaggi e quello composto da Michele Travierso e Dario Cadoni ha ottenuto L&rsquo;AirBP Sustainable Rally Award per l&rsquo;efficienza, che &egrave; stata valutata confrontando il consumo di carburante e la distanza realmente percorsa, con quelli teorici previsti per la gara. Come nelle passate stagioni, ad aggiungere pathos e adrenalina, si &egrave; esibito anche un equipaggio di giovanissimi piloti (Giorgio Donadoni e Andrea Ratti sul Cessna 172 I-SAAB), classificato all&rsquo;ottavo posto, proveniente dall&rsquo;Istituto Aeronautico Casnati, partner di tutte le iniziative dell&rsquo;Aero club di Como e della Scuola di volo, anche con la sezione dell&rsquo;Istituto Alberghiero.</p>

<h2>Factotum</h2>

<p>Insomma, nei cieli che fece propri il mitico Roland Garros, vincitore indimenticato della prima edizione del Trofeo sul lago di Como nel 1913, da due anni si impone Alessandro Ganci, 30 anni da Varese, macchinista di treni per necessit&agrave;, &ldquo;ma aspirante pilota di linea, un sogno che rincorro da sempre, e per il quale in questi anni mi sono prestato a fare un po&rsquo; di tutto, dal trainatore di alianti al paracadutista, dal segretario al manutentore&rdquo;. Poi, si &egrave; aperta la carriera di pilota di successo. &ldquo;Ho iniziato quattro anni fa, a Como ho fatto un terzo posto e due vittorie, direi che sta andando bene, l&rsquo;idea &egrave; di crescere, mi piacerebbe un giorno partecipare a un Mondiale di rally, come quello che recentemente ha organizzato l&rsquo;Aero club di Ferrara&rdquo;.</p>

<h2>In vacanza</h2>

<p>Magari sempre in coppia con Gabriele Ferruzzi, che a Ferrara un mese fa ha volato (da pilota), risultando il migliore degli italiani, come spesso gli &egrave; accaduto. &ldquo;Sarebbe fantastico &ndash; racconta Ganci -, io e lui ci compensiamo, ha un&rsquo;esperienza pazzesca, che mi trasmette, e di questo gli sono molto grato&rdquo;. &ldquo;Alessandro &egrave; bravo e appassionato &ndash; conferma Ferruzzi &ndash;, gli auguro di coronare i suoi sogni e se posso dare il mio contributo alla sua crescita come pilota, continuer&ograve; a farlo. Dal canto mio, sono quasi cinquanta anni che volo, e pi&ugrave; che le vittorie ai Campionati italiani, le emozioni pi&ugrave; grandi me le ha date pilotare la mia famiglia in&hellip; vacanza&rdquo;.</p>

<h2>Un nuovo decollo</h2>

<p>Ganci &egrave; ancora giovane, la famiglia arriver&agrave;, il volo oggi occupa gran parte del suo cuore. &ldquo;Vincere mi d&agrave; gratificazione, ma il volo &egrave; una passion a prescindere. Sono sempre stato affascinato da tutto ci&ograve; che si staccasse da terra &ndash; racconta &ndash;. Volare &egrave; libert&agrave;. Anche quando faccio la cosa pi&ugrave; banale, come trainare un aliante, vedo il mondo da una prospettiva diversa, e per la durata del volo lascio a terra tutti i problemi. Volare mi d&agrave; al tempo stesso relax e adrenalina, una strana miscela che mi fa stare bene. L&rsquo;importante &ndash; conclude il trentenne di Varese &ndash; &egrave; sentire dentro la passione, perch&eacute; &egrave; quella che ti fa decollare e, soprattutto, atterrare. L&rsquo;obiettivo, non dimentichiamolo, &egrave; sempre garantirsi un nuovo decollo&rdquo;.</p>


Ganci e Ferruzzi, dal Gp dei Sei Laghi alle sfide mondiali

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