Golden Gala Star, Bohdan Bondarenko

Alla scoperta dei campioni protagonisti giovedì 5 giugno all'Olimpico di Roma del Golden Gala Pietro Mennea. L'ucraino punta al record del mondo del salto in alto, si è allenato a Formia per riuscirci
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ROMA - Forse solo il saltatore ucraino sa quanto gli siano serviti, e ne faccia ricorso ogni volta che affronta l'asticella, quegli studi di danza e di violino praticati nell'adolescenza. La danza è un complesso mosaico di movimenti, ritmica, lucidità mentale, condizioni fisiche perfette. Suonare il violino è un po' come dire al mondo tutt'intorno di fare silenzio, poi far parlare quelle corde tesissime, concentrate quanto il suonatore. In pedana funziona allo stesso modo. All'inizio, quando la sua dimensione è diventata davvero internazionale poco più di un anno fa, Bondarenko preferiva che i brusii si posassero a terra intorno a lui. Gli serviva concentrarsi al meglio, poi l'archetto del suo corpo saliva in cielo ad accarezzare l'asticella, senza doverla far suonare, pena lo sbaglio. Adesso ha anche imparato a servirsi del ritmo del battimani degli spettatori come un valore aggiunto. Sarà la ritmica della danza nel sangue, ma gli effetti sono sempre gli stessi. Altezze superiori. E' uno dei cinque atleti che nell'ultimo anno solare ha superato i 2,40 dopo anni e anni di vacche magre. Un deserto rifiorito e che vede in Bondarenko l'unico atleta al mondo che abbia affrontato già per 10 volte la misura del record mondiale, 2,46. A volte, con la concentrazione dovuta alla musica, e la ritmica ripassata mentalmente per "vedere" tutti i movimenti e i tempi da rispettare in volo, è stato da trattenere il fiato. Quasi, siamo lì lì. Quasi quasi ci riprovasse all'Olimpico..


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