Golden Gala Star, Ezekiel Kemboi

Alla scoperta dei protagonisti del Golden Gala Pietro Mennea, giovedì all'Olimpico di Roma. Il fuoriclasse keniota domina la specialità dei 3000 siepi da anni, padrone di Olimpiadi e Mondiali
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ROMA - La gioia di vivere è un sentimento così ambito dall'essere umano che quando il suo animo ne è invaso, sa essere manifestato in tante espressioni diverse, in ambito intimo, personale, pubblico e qualche volta mediatico. Il grande Henri Matisse ha dedicato alla gioia di vivere un celebre dipinto, "le bonheur de vivre", oltre cento anni fa. Chi la manifesta, lo fa con sobrietà o con esternazioni spettacolari e talvolta buffe. Nel caso di Ezekiel Kemboi, l'asso pigliatutto dei 3000 siepi sull'asse Atene-Berlino-Daegu-Londra-Mosca con 5 medaglie d'oro, si può parlare a buon titolo di gioia di vincere. Non si sa proprio trattenere, e la curiosità non emerge tanto nell'immediato dopo gara, con danze, mimica e drappo kenyano avvolto intorno al suo fisico nervoso, quanto nell'arrivo trionfale, ormai irraggiungibile in rettilineo. Lui che fa? Mica arriva al traguardo costeggiando il cordolo della pista. Kemboi sposta il limite della pista a destra, sotto le tribune, avvicinandosi al suo pubblico e alla celebrazione di una nuova vittoria e di un'altra medaglia "durante" l'arrivo. E' unico. C'è però rispetto degli avversari, non li sbeffeggia tagliando il traguardo sulla corsia preferenziale. E' solo tanto, tanto felice, e non vede l'ora di dirlo a tutti quelli là sopra, che lo stanno applaudendo e ne condividono la gioia di vivere e vincere ancora, e ancora, e ancora.


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