Addio alla Coachman, prima olimpionica nera

E' morta a 90 anni la prima donna di colore capace di conquistare un oro olimpico
Francesco Volpe
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Si chiamava Alice Coachman, aveva 90 anni. E magari alle nuove generazioni il suo nome dirà poco o a. Ma Alice, americana, è stata la prima donna di colore a vincere una medaglia d'oro nella storia delle Olimpiadi. Avvenne nel salto in alto ai Giochi di Londra 1948, in un'epoca in cui per le ragazze non era facile fare sport e lo era ancor meno nel sud degli Stati Uniti, dove vigeva ancora la segregazione razziale. Lei era nata ad Albany, in Georgia, il 9 novembre 1923. "Ho fatto la differenza tra i neri, diventando uno dei loro leader - dichiarò la Coachman al New York Times nel 1996 - Se avessi fallito ai Giochi, nessuno avrebbe seguito le mie orme, invece il mio esempio ha incoraggiato altre donne a lottare con maggiore determinazione". "Alice Coachman ha ispirato generazioni di atleti a dare il loro meglio" l'ha omaggiata Scott Blackmun, presidente esecutivo del Comitato olimpico Usa.

Vincitrice di 25 titoli nazionali, di cui dieci consecutivi nell'alto dal 1939 al 1948, Alice raggiunse l'apice della sua carriera il 7 agosto 1948, quando conquistò l'oro di Londra saltando 1.68, record olimpico, al primo tentativo. Uno meno della beniamina di casa, la britannica Dorothy Tyler, che dovette accontentarsi dell'argento. Dopo quell'impresa, la Coachman lasciò l'atletica, a neppure 25 anni, e seppe conquistare anche la laurea. La sua vittoria venne celebrata ad Albany con un corteo di 281 chilometri. Ad applaudirla furono bianchi e neri, ma una volta entrati nell'Auditorium del municipio i neri vennero separati dai bianchi e ad Alice fu impedito di parlare. Quattro anni dopo, la Coachman venne scelta quale testimonial dalla Coca Cola. E anche in questo fu la prima donna di colore a infrangere un tabù.


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