Atletica, bufera in Kenya. Sospesa la Rosa e Associati

Dopo i casi di doping, sospese due società di management. Il professor Rosa: "Portiamo tutti in tribunale"
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NAIROBI - Due società di management europee sono state sospese nell’ambito dell’inchiesta sui numerosi casi di doping che hanno scosso l’atletica keniana negli ultimi tempi. La federatletica di Nairobi ha bloccato per sei mesi l’attività dell’olandese Volare Sports e dell’italiana Rosa&Associati, fondata dal professor Gabriele Rosa e diretta dal figlio Federico. Le due società gestiscono decine di atleti nel Paese. Il presidente di Athletics Kenya, Isaiah Kiplagat, ha spiegato che non ci sono accuse specifiche nei loro confronti ma che “esse curano l'attività della maggior parte degli atleti keniani” ed è vietato loro di lavorare all’interno del Paese per i prossimi sei mesi, “in attesa che venga fatta chiarezza”.

Negli ultimi mesi diversi campioni keniani sono stati squalificati per doping, in particolare per positività all’Epo. Il pesce più grosso a finire nella rete è stata Rita Jeptoo, la miglior maratoneta del mondo, gestita proprio dalla Rosa&Associati, che ha nelle sue file anche i campioni del mondo Eunice Sum (800) ed Abel Kiprop (1500), mai trovati positivi. La Volare Sports dell’olandese Gerard Van de Veen gestisce, tra le altre, le carriere di Dennis Kimetto, attuale primatista della maratona, e di Wilson Kipsang, che non compaiono nelle liste degli atleti dopati. Kipsang però ha ricevuto a novembre un’ammonizione per aver saltato un controllo a sorpresa e per aver omesso di comunicare la propria reperibilità.

“Porteremo in tribunale sia la Jeptoo, che ha fatto i trattamenti altrove e ha ingannato anche noi, che la federazione del Kenya, che ci ha sospeso senza avere documenti, nè prove” tuona il professor Gabriele Rosa, cardiologo e medico sportivo, uno dei massimi esperti e preparatori di maratona e corsa sulle lunghe distanze, da anni attivo in Africa. “Noi abbiamo preparato mille atleti in 26 anni di lavoro laggiù, e siamo sempre stati puliti come il sole - dice ancora Rosa - Quindi non accettiamo di farci infangare. Alla Jeptoo, che si è fatta abbindolare da qualcuno del suo Paese, e sul cui caso abbiamo molto materiale, chiederemo i danni morali e materiali e lo stesso faremo con la federazione. Non accettiamo che la nostra correttezza venga messa in dubbio, non abbiamo fatto niente e lo possiamo dimostrare. Quindi o loro producono le prove e ci cacciano dal Kenya, o risponderanno di questa sospensione fatta in modo preventivo e senza avere elementi: sono stati molto scorretti. E diciamo anche in modo chiaro che il doping è un problema del Kenya, ed è stato messo in atto da medici e farmacisti locali. La federazione abbia il coraggio di punire loro, perché i casi sono tanti e troppi giovani vengono convinti a prendere delle scorciatoie”.

Athletics Kenya ha anche chiuso a tempo indeterminato il centro di allenamento di Keringet, gestito dall’ex c.t. keniano del cross, Charles Ngeno, cui è stata vietata a tempo indeterminato la gestione di qualsiasi atleta.


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