Atletica, Pechino a Gatlin: "Non ti vogliamo più"

Il velocista rifiutato alla vigilia della gara. Il manager: "Il doping non c'entra, pensavano fosse infortunato"
Atletica, Pechino a Gatlin: "Non ti vogliamo più"© Getty Images
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Ha lasciato l’albergo verso mezzogiorno. Direzione aeroporto. Justin Gatlin è stato rimandato a casa dagli organizzatori del meeting di domani a Pechino, con cui aveva un regolare contratto. All’origine della clamorosa decisione ci sarebbero le imperfette condizioni fisiche del velocista, reduce dal 9”74 (personale) di venerdì scorso a Doha, e non la sua controversa storia atletica, condita da due squalifiche per doping. “Non credo sia dovuto a quello - sostiene il suo manager Renaldo Nehemiah, 56, primo uomo a scendere sotto i 13 secondi sui 110 hs - No, pensavano che fosse infortunato e non hanno voluto mandare ai blocchi un atleta a rischio”. Gatlin, che ieri (lunedì) all’arrivo a Pechino, aveva ammesso problemi di crampi e disidratazione, non l’ha presa bene. “Sono rimasto colpito dalla mancanza di rispetto nei miei confronti. Qualunque sia la loro idea su di me, devono rispettarmi. Appena arrivato a Pechino ho subito chiarito che non era sicuro di poter gareggiare perché soffrivo di crampi. Strascichi della gara di Doha, la più veloce della mia vita. Ma dopo l’allenamento di ieri ho capito che ero pronto, in grado di correre. Invece gli organizzatori mi hanno detto che era meglio se me ne fossi andato. Non ha senso”. Gli organizzatori non hanno pagato all’americano e al suo team le spese di viaggio e soggiorno (12.000 dollari) e Nehemiah porterà il caso all’attenzione della Iaaf, la federatletica mondiale. Nessun commento da parte dei dirigenti cinesi, anche se una fonte autorizzata avrebbe espresso all’Equipe stupore per la reazione di Gatlin e del suo manager. “Probabilmente hanno pensato che io non fossi abbastanza uomo da completare la gara - aggiunge Gatlin - che mi sarei presentato ai blocchi per poi ritirarmi e chiedere i soldi. Ma io non sono quel tipo di atleta. Non truffo la gente e non deludo i tifosi. A Pechino avrei potuto correre in 9”7-9”8”. Lo rivedremo il 30 maggio alla Diamond League di Eugene, Oregon (Usa) - “Lì tirerò una bomba” azzarda - Poi volerà a Roma per il Golden Gala del 4 giugno.


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