L'etiope Degefa cerca un bis mai riuscito alla Maratona di Roma

Vinse l'anno scorso sotto la pioggia, ci riproverà domani: «Sono in gran forma». L'esordio di Martin Dematteis, specialista delle corse in montagna: «Voglio godermi questa avventura»
L'etiope Degefa cerca un bis mai riuscito alla Maratona di Roma
di Leandro De Sanctis
4 min

ROMA - Due successi consecutivi alla Maratona di Roma non è riuscito a festeggiarli nessuno, tra gli uomini. Invece tra le donne l’etiope Dado ne vinse addirittura tre di fila, dal 2009 al 2011. L’occasione è servita su un piatto che si si augura possa brillare al sole capitolino, all’ultimo re etiope della corsa romana. Abebe Negewo Degefa, che l’anno scorso trionfò sotto la pioggia con un inesorabile cambio di marcia nel tratto finale.
    «Mi sono allenato bene ad Addis Abeba - racconta il corridore che per manager ha l’italiano Federico Rosa - sono pronto per la gara, l’anno scorso ci fu tanta pioggia, spero stavolta il tempo sia migliore e spero di avvicinarmi alle 2h07’». Con gli uomini l’Etiopia ha conquistato per sette volte la corsa ma il Kenya è ancora in sostanzioso vantaggio (11 successi).

I PRETENDENTI. Spesso il gioco a nascondino è il prediletto da chi non vuole esporsi troppo prima della corsa, stavolta i candidati spavaldi alla vittoria non mancano, a cominciara da quello che va considerato come il favorito numero uno in virtù del miglior tempo del lotto, 2h06’51. Si tratta dell’altro etiope, Tariku Jufar, trentunenne figlio di contadini nato nella zona di Oromia, a 2000 metri di altitudine, terra ricca di laghi e ambito luogo di vacanza.
    «Ho corso nove volte sotto le due ore e 9 minuti, spero di riuscirci anche stavolta, domani le mie gambe perlarenno per me». Jufar ha saputo riprendersi alla grande da un incidente che si temeva potesse costringerlo a smettere di correre, quando fu investito da un’auto. Il terzetto degli etipi che puntano alla vittoria è completato dal giovane Birhanu Addissie Achamie, 21 anni, beffato lo scorso anno da Degefe nel finale. «Sono preparato e se il tempo lo permette, punto a vincere. L’anno scorso non ci sono riuscito per poco...»

I DEBUTTANTI.  Attesi con curiosità due debuttanti nella maratona. Il 23ene keniota Amos Kipruto, allenato da Claudio Berardelli. Ha scoperto la corsa soltanto nel 2013, è annunciato in grandi condizioni dopo che lo si è visto fare la lepre a Dubai (30 km con un passaggio di 1h27’30). Otto mesi fa è diventato papà di due gemelline , suo zio è maratoneta.
    L’altro sorvegliato speciale, su cui sono riposte speranze italiane proiettate nel futuro si chiama Martin Dematteis ed è uno specialista della corsa in montagna. Avrebbe dovuto partecipare anche suo fratello gemello, Bernard, ma si è infortunato ad una caviglia e ha dovuto rinunciare. Dematteis arriva da Rore, una frazione di Sampeyre nella Valle Varaita, zona cuneese, celebre per aver dato all’atletica Maurizio e Giorgio Damilano, i gemelli della marcia azzurra.
    Martin si avvicina alla sua prima maratona con entusiasmo e curiosità,
    «Correre qui a Roma è magico.  Avevo un sogno: partecipare alla maratona di New Yor e a quella di Roma. La Capitale del mondo antico e la capitale del mondo moderno?.
Finora solo cross e corsa in montagna per lui e suo fratello: «Beh dalle nostre parti è naturale, Si corre da un paese all’altro, si attraversano i prati. A Roma sarà tutto diverso e almeno nei primi trenta chilometri vedere tanta storia, tanti palazzi, strade, sarà un modo per distrarsi dalla fatica. Avrei dovuto esordire a New York, ma quella volta fu annullato tutto a causa del ciclone. Così mi trovo ad esordire a Roma»
C’è una bella differenza tra il correre in montagna e sull’asfalto piano, buche a parte.
«Sì è vero. Sono abituato alle salite e alle discese che cambiano il ritmo di corsa di frequente. Dovrò accorciare il passo e mantenere mentalmente l’atteggiamento giusto. La capacità di soffrire ce l’ho ma dovrò dimostrarlo. Sono curioso, ho entusiasmo di misurarmi in questa nuova avventura»


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