Maratona di Roma, Castrucci: «Siamo al top, ma cresceremo ancora»

Il presidente a cinque mesi dal 2 aprile, data della 23ª edizione: «Siamo conosciuti in tutto il mono, premiati i nostri investimenti. La concorrenza è spietata ma correre a Roma costa meno. E Nel 2018 novità per i top runners»
Maratona di Roma, Castrucci: «Siamo al top, ma cresceremo ancora»
di Leandro De Sanctis
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ROMA - La data è quella del 2 aprile 2017: 23ª edizione della Maratona di Roma, l’unica gara italiana sulla distanza  che ormai stabilmente supera quota 10.000 arrivati (13.881 nell’ultima edizione 2016) avvicinandosi da qualche anno a quota 15.000. Numeri irraggiungibili per l’unicità della Capitale e dunque del percorso della gara e per le capacità organizzative del gruppo “capitanato” da Enrico Castrucci, presidente della Maratona di Roma da quasi venti anni.
Mancano poco più di cinque mesi alla prossima edizione. A che punto siete con le iscrizioni?
«Siamo già oltre quota 6.000 iscritti, dei quali il 58% dall’estero. Un dato in linea con l’ultima edizione, dove con quasi 14.000 arrivati abbiamo siglato la seconda migliore prestazione assoluta di sempre in termini di finishers».
Quantità che farà il paio con la qualità agonistica?
«Ormai non ci si può nascondere e mi spiace che altri organizzatori importanti lo facciano. Non ci sono le possibilità per fare gare con atleti con tempi da record. Tra le questioni legate al doping che stanno bloccando i padroni della specialità, ossia africani e in parte le russe, e la potenza economica delle sei maratone del circuito major, non si può ambire ad avere i dieci, venti migliori al mondo. Perché di questi numeri parliamo. Poi dieci anni fa si svolgevano mille maratone nel mondo, oggi più di quattromila. La concorrenza è spietata e non si può concorrere con maratone tipo quella di Tokyo, dove è direttamente il Governo che investe o New York, dove un pettorale costa otto volte quello nostro e per partecipare devi spendere una fortuna perché devi passare per forza dai tour operator. Detto questo, però, una sterzata la daremo per il prossimo anno. Infatti abbiamo cambiato il nostro settore top runner per impostare il lavoro in modo differente rispetto al passato. Un lavoro che comunque ci ha portato ad avere le migliori prestazioni su suolo italiano ancora imbattute».
La Maratona di Roma è l’unica gara di corsa su strada italiana che gode di una risonanza internazionale. Merito vostro o della città?
«Diciamo che quando cinque anni fa abbiamo iniziato ad essere trasmessi in mondovisione non è stato facile. Roma è conosciuta in tutto il mondo, vero, ma per entrare nel circuito delle televisioni internazionali abbiamo dovuto investire molto nella produzione perché gli standard richiesti sono elevati».
Un evento che nella domenica della gara diventa tale anche grazie alla Fun Run, che  coinvolge un’imponente massa di persone.
«La non competitiva di quattro chilometri fa parte della nostra cultura di organizzatori che hanno sempre pensato alla promozione dell’attività fisica. Abbiamo avuto anni in cui più di 80.000 persone hanno partecipato alla Fun Run: un dato che non ha eguali in Europa. E buona fetta dei partecipanti lo fanno aderendo ai progetti charities che sviluppiamo ogni anno».
Da sempre ci sono difficoltà per avere i permessi con mesi di anticipo sul percorso della maratona. Un problema che non si può proprio risolvere?
«Non è facile. Roma ha il Parlamento, il Vaticano, è la Capitale d’Italia dove tutti vengono a manifestare. Ma soprattutto ha una rete stradale infinita e sempre in costante emergenza. D’altro canto però è il percorso più bello del mondo perché offre al runner quello che nemmeno può immaginare prima di correre la maratona. Quindi inutile pensare a cambiarlo spostandosi in zone meno centrali. Detto ciò, abbiamo già presentato il percorso che abbiamo previsto, in sostanza identico a quello degli ultimi anni, e il presidente della Commissione Sport Angelo Diario ci ha garantito che prima della fine dell’anno sarà ratificato. Già sarebbe un passo avanti averlo firmato tre-quattro mesi prima».
La Maratona di Roma è anche la più importante vetrina italiana per i disabili che si cimentano sulla distanza.
«Diciamo che non è un caso se Alex Zanardi l’ha corsa sei volte, vincendola cinque. E come lui, a Roma hanno corso decine di campioni provenienti da tutto il mondo. Il 2 aprile 2017 potrebbe concretizzarsi un progetto studiato proprio da Zanardi che coinvolgerà gli handbikers più forti al mondo».


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