Mondiali atletica a Eugene, la McLaughlin nello spazio

Prestazione “marziana” dell’americana, che disintegra il suo record del mondo sui 400 hs correndo in 50”68. Nella finale dei 400 piani sarebbe arrivata settima!
Mondiali atletica a Eugene, la McLaughlin nello spazio© EPA
Franco Fava
4 min

Quando ha tagliato il traguardo s’è seduta sulla pista, immobile, con gli occhioni da cerbiatto persi nel vuoto. E senza nemmeno essere esausta. Si è presa il suo tempo per metabolizzare cosa aveva fatto. Come se il mondo in quei minuti non esistesse più. Il mondo era lei. Mentre tutto l’Hayward Field di Eugene urlava a squarciagola il suo nome.
Si chiama Sydney McLaughlin. A soli 22 anni ha illuminato i Mondiali con un’impresa clamorosa destinata a restare nella storia. La statunitense, cresciuta nel New Jersey tra famiglia, scuola, chiesa e tanta pista, ha corso i 400 ostacoli in 50”68, demolendo di 77 centesimi il precedente primato da lei stabilito un mese fa sulla stessa pista. Oro olimpico la scorsa estate a Tokyo, è il quarto record del mondo negli ultimi tredici mesi a portare la sua firma.

Beamon

Il suo capolavoro è un’opera d’arte come raramente si ha occasione di ammirare. Per grazia, potenza e autorevolezza. In meno di un minuto McLaughlin ha abbattuto falsi pregiudizi sui limiti delle donne. Il muro dei 52” lo aveva demolito un anno fa, migliorando il vecchio limite che la connazionale Muhammad (ieri bronzo) aveva fissato ai Mondiali di Doha. Ma in pochi avevano previsto un altro progresso così macroscopico tutto in un colpo. Il miglioramento è stato dell’1,74%, il settimo in assoluto nella graduatoria che vede in vetta il salto a 8,90 di Bob Beamon, che nel 1968 migliorò del 6,59% il precedente limite del lungo di 8,35.  
In termini di valore assoluto le tabelle di World Athletics assegnano 1.312 punti al 50”68 di McLaughlin, lo stesso punteggio dello stratosferico record sui 100 di 10”49 che dal lontano 1988 porta ancora il nome di FloJo. Per meglio inquadrare la portata di questo exploit basta riavvolgere il film della finale dei 400 piani disputata solo pochi minuti prima. Il suo tempo, malgrado i dieci ostacoli di 76 centimetri d’altezza, le avrebbe garantito il settimo posto! In Italia solo quattro azzurri quest’anno sono stati più veloci di lei nei 400 ostacoli.  
Notevole anche il vantaggio inferto alla seconda, la forte olandese Femke Bol: oltre un secondo. Il bronzo di Tokyo (anche lei 22enne) ha chiuso in 52”27, non così lontano dal record europeo che detiene con 52”03.

Luna di miele

Per la McLaughlin il bello probabilmente deve ancora venire, tanto è il talento e la determinazione. «Non è stata una gara perfetta - ha confessato - Posso fare ancora meglio e scendere sotto i 50”». L’exploit dell’americana, fa il pari con quello del norvegese Warholm, sempre sugli ostacoli bassi, ai Giochi di Tokyo, quando abbatté il muro dei 46 secondi ritenuto invalicabile. Gli esperti riconducono gli enormi progressi della specialità alle nuove scarpe hi-tech e alle piste di ultima generazione prodotte dall’italiana Mondo (“made in Italy” era anche quella di Tokyo, come lo sarà quella dei Mondiali di Budapest tra un anno).
Non solo titoli. Imbattuta dal 2019, il futuro di McLaughin sarà soprattutto contro il cronometro: «A fine stagione mi consulterò con il mio coach (il guru Bob Kersee; ndr) per valutare se dedicarmi seriamente anche ai 400 piani». Se così sarà, è a rischio uno dei record più antichi dell’atletica, quello dell’ex tedesca orientale Marita Koch: 47”60 nel 1985. Sul giro senza barriere la neo primatista ha già corso quattro anni fa sul filo dei 50” (50”07), crono ampiamente da aggiornare.
«Ma lei fa bene anche sui 100 hs e potrebbe battersi con le migliori anche negli 800», ha raccontato la sua prima allenatrice alla Union Catholic High School. Il primo successo ai Mondiali U.20 del 2016, quando vinse l’oro e il fratello Taylor fu argento. Sempre per la gioia di papà Willie, buon quattrocentista, che prese parte ai Trials olimpici del 1984, e suo primissimo allenatore. 
Con il record, Sydney ha intascato anche 100.000 dollari: «Una parte la userò per proseguire il mio volontariato con la Croce Rossa (si impegnò nei soccorsi durante l’uragano Sandy; ndr) e un po’ per il viaggio di nozze, al quale non voglio proprio rinunciare». Si è sposata infatti a maggio con l’ex giocatore di football, Andre Levron jr, star dei Virginia Cavaliers. Entrambi sono ferventi cattolici e avevano rinviato la luna di miele a fine stagione.


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