Jacobs, c’è una luce in fondo al tunnel

Gli esami lasciano aperta, per l’olimpionico dei 100, la chance di gareggiare agli Europei. E il tempo per l’oro non è proibitivo
Jacobs, c’è una luce in fondo al tunnel© ANSA
Franco Fava
4 min

Dopo tanti, troppi, stop and go è ormai una corsa contro il tempo. Non nel senso del cronometro. La lieve-moderata lesione in via di cicatrizzazione del grande adduttore destro che ancora accusa Marcel Jacobs potrebbe non impedire al bi-campione olimpico di scendere in pista nelle batterie dei 100 il giorno di Ferragosto agli Europei di Monaco di Baviera. «Si rileva una distrazione di grado lieve-moderato del ventre muscolare dell’adduttore lungo di destra al III medio-prossimale con alterazione del segnale Stir estesa longitudinalmente per circa 5 cm. e delle dimensioni in asse corto di 1x0,7 cm.». Questo il referto della risonanza sostenuta lunedì all’Istituto di Medicina dello Sport di Roma, dove Jacobs è costantemente seguito dal rientro dalla trasferta a Nairobi del 7 maggio dove fu vittima di una grave infezione gastrointestinale. Da lì la sequela degli infortuni muscolari che lo hanno poi costretto a rinunciare a correre la semifinale dei 100 ai Mondiali dopo aver superato lo scoglio della batteria in 10”04.



Uno spiraglio di luce

Si tratta quindi di una lesione in via di guarigione, anche rispetto agli accertamenti clinici effettuati a Eugene, della dimensione simile a un piccolo taglio, lungo 5 centimetri e largo meno di un centimetro. «Si conferma l’evoluzione cicatrizzante completata della lesione parziale della giunzione mio-tendinea prossimale del bicipite femorale di sinistra con assenza di edema», recita il referto della risonanza eseguita dal radiologo dottor Giuseppe Rossi. Si attende ora il parere da Milano del professor Franco Combi, stimato fisiatra, ex medico dell’Inter di Mourinho, per eventuali ulteriori terapie. La buona notizia è che l’edema è riassorbito. Circa la natura di questa lesione, apparentemente non riconducibile ai guai muscolari delle settimane precedenti, potrebbe non derivare dall’attività in pista.

Allenamento in palestra

Nel frattempo ieri Jacobs si è sottoposto a una seduta di pesi in palestra e ha ripreso a sgambettare in pista ma ancora senza chiodi. È prevista per lunedì un’altra risonanza. Nell’entourage del campione avanza l’ipotesi, suffragata anche dall’équipe medica dell’Acquacetosa, che Jacobs possa essere in grado di presentarsi a Monaco vista la sua grande capacità di recupero. Sempre però salvaguardandone l’integrità fisica. «Marcell è stato l’unico europeo a qualificarsi per le semifinali a 24 a Eugene insieme al britannico Hughes, evidente che in ottica europea potrebbe bastare anche un 10 secondi per vincere». È il pensiero in queste ore nel clan di Jacobs. In batteria a Eugene, Hughes corse in 9”97, Marcell con il personale stagionale eguagliato in 10”04. In semifinale poi il britannico restò fuori dai primi otto con un modesto 10”13.

Moderato ottimismo

Il moderato ottimismo deriva anche dal fatto che il 18 maggio a Savona Jacobs, nonostante avesse accusato già fastidi muscolari in gara, corse la batteria in 9”99 con leggero vento a favore di troppo: 2,3 m/s. In Europa quest’anno spicca con 9”93 l’altro britannico Prescod, che a Eugene però è stato subito eliminato in batteria con 10”15. Oltre ai due britannici solo il francese Zeze (assente a Eugene), è sceso sotto i 10” in Europa. La presenza di Jacobs agli Europei sarebbe solo nei 100 (tre turni tra il 15 e 16 agosto), non nella 4x100. Un titolo europeo non è la panacea di tutte le rinunce a cui è stato costretto negli ultimi tre mesi dopo una stagione invernale in cui si era riconfermato l’uomo più veloce al mondo anche sui 60 metri indoor. Ma è un oro che manca nella bacheca di Jacobs, in attesa di tornare a rincorrere quello Mondiale tra tredici mesi in quel di Budapest.


© RIPRODUZIONE RISERVATA