Elena Vallortigara: "Non mi sento mai appagata"

"Il bronzo ai Mondiali mi ha solo avvicinato ai miei obiettivi. Ma non sono libera dalle paure: la mia prima avversaria sono io stessa"
Elena Vallortigara: "Non mi sento mai appagata"© EPA
Christian Marchetti
4 min

ROMA - Elena Vallortigara è pace e rassicurante profumo di caffè al mattino quando indossa quel sorriso che sa di paure e incubi messi alle spalle. Nemici invisibili battuti ai Mondiali di Eugene: sei salti uno più bello dell'altro da 1,84 a 2 metri. Errori solo a 2,02, ma con il bronzo già al collo. Elena Vallortigara tornerà in gara oggi, alle 16.09, a Chorzow, Polonia, per la nona e inedita tappa di Diamond League (diretta tv Rai e Sky dalle 16) che prende il posto dei meeting cinesi e fa da apripista agli Europei di Monaco di Baviera. Assieme alla trentenne dei Carabinieri, altri azzurri Bellò (800), Ponzio (peso) e Randazzo (lungo).

In viaggio

La ragazza di bronzo nel salto in alto femminile in Oregon ha riportato quello stesso sorriso in Italia, dove ha festeggiato con la famiglia e il fidanzato Vincenzo. E ancora con sindaco e assessore di Schio. «Ho vissuto bei momenti - racconta - ma senza esagerare: la stagione è ancora lunga, le cose da fare tante e allora non mi sono lasciata molto andare». Anche perché poi ci si è messa la sfortuna, visto che, in condizioni normali, dovrebbe allenarsi a Siena agli ordini di Stefano Giardi. «E invece lì il campo è chiuso per lavori. Ci siamo spostati a Bologna, dove però abbiamo trovato altri problemi e abbiamo fatto una puntata a Modena... Abbiamo viaggiato un bel po’». Elena ne ride, ma certo non è la situazione ideale che si immagina per un'atleta medagliata.

Coccole

In Polonia, invece, il colpo di scena. Viaggio in prima classe, stanza singola in albergo con tanto di dolce di benvenuto. Trattamento "executive". Elena ride anche di questo: «Effettivamente qualcosa è cambiato. Cosa devo dire? Se sai cosa significa essere una Cenerentola e arrivano a trattarti da principessa, scopri che certe attenzioni fanno piacere».

Tappa

Guanti bianchi o no, Chorzow sarà comunque come Stoccolma quando si trattava di preparare Eugene, ossia una tappa di passaggio. «In allenamento ho avvertito dell’affaticamento e questa settimana ci ho messo un poco per attivarmi. Sto anche lavorando su una nuova tecnica. Il risultato potrebbe non essere granché, ma certo non mi farò condizionare».

Storie tese

C'è da pensare agli Europei che, nella coniugazione dell'alto femminile, è praticamente un Mondiale-bis. Oltre che un posto irrespirabile ultimamente. «Non voglio vedere assassini in pedana» aveva detto l'ucraina e vicecampionessa mondiale Mahuchikh, parlando dei colleghi russi e alludendo all'olimpionica Lasitskene, che da par suo manda lettere infuocate al presidente del Cio Bach e disputa in Russia gare in solitaria saltando due metri. La carabiniera Vallortigara non può commentare l'argomento ma patisce come tutte il clima mutato. «Non andrò a Monaco da appagata. Non lo sono mai stata. Ciò che mi ha fatto davvero piacere è che, pur sopra un podio, non mi sono sentita "arrivata". Piuttosto mi ha fatto sentire più vicina ai miei obiettivi».

Due metri

«Il 2,02 saltato nel 2018 (diventando la seconda italiana di sempre dietro alla Di Martino, ndr) e i 2 di quest'anno sono diversi. Il primo era per mostrare il mio valore; questo spero mi consenta di essere più costante». Del resto, nei grandi appuntamenti, quei 200 centimetri sono diventati imprescindibili, «e mi rende felice il fatto che ci sia stato questo livellamento verso tali misure. Chi temo per Monaco? Se non sono libera da condizionamenti e paure, la mia prima avversaria sono io stessa». Affrontare se stessi: con una laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche sul muro, per Elena dovrebbe essere facile, ma nemmeno lei finisce mai di imparare e di affrontare paure. Affrontare inoltre i problemi fisici, ricorrendo finanche all'agopuntura. Il tutto prendendo poi parte a questo bel momento del salto in alto italiano (a proposito: «Non credo sia attendibile l’ipotesi di Stefano Giardi quale nuovo allenatore di Gianmarco Tamberi. Comunque non c'è stato nessun contatto diretto»). Pensiero finale: «Vorrei che il nostro sport fosse di stimolo verso chi ci guarda per raggiungere i propri obiettivi e i propri sogni».

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA