Esclusiva Tortu: "Mi ispiro a Spissu. Il triplo? Ecco la verità"

Il bronzo europeo dei 200 aprirà la sua stagione sui 60, domani a Stoccolma: "I 60 sono la prova che mi piace meno, ma ho tanta voglia di gareggiare"
Esclusiva Tortu: "Mi ispiro a Spissu. Il triplo? Ecco la verità"© EPA
Christian Marchetti
7 min

Un 60 “antipatico” , ma utile a sgranchirsi un pò . La voglia di mettersi in gioco dopo il raduno al caldo delle Canarie. Una nuova passione per... il salto triplo. Tre flash dal Filippo Tortu edizione 2023 che tra qualche riga scopriremo. «Mi sento molto più forte», aveva comunque anticipato il 24enne brianzolo su queste colonne a fine novembre. Ora vuole dimostrarlo, ma senza caricare di aspettative il debutto di domani a Stoccolma . Esordio indoor «giusto per spezzare il ritmo degli allenamenti nonostante non abbiamo lavorato molto sulla distanza corta». Per fare sul serio c ’è tempo. Primavera ed estate porteranno una nuova sfida al muro dei 20 ” sui 200 e soprattutto i Mondiali di Budapest con vista su Parigi 2024 in cui provare a cancellare la delusione per la finale di Eugene scappata per tre millesimi. A quella sono seguiti il bronzo agli Europei e una bandiera bianca, con l ’ arrivederci anticipato al 2023. Qui e là una pausa dall ’ intervista: tifosi che salutano, che chiedono foto, che incoraggiano.

Ci uniamo anche noi: forza Filippo. Ma perché scegliere proprio Stoccolma?

«Primo perché è un buon meeting, secondo perché capita nel periodo migliore, dopo i diciotto giorni trascorsi a Tenerife».

Per valutare cosa?

«Nulla di che. Cerco semplicemente una gara (tranquilla, a giudicare dalla startlist nonostante il doppio turno; ndr) per divertirmi. Sono trascorsi troppi mese senza gare».

Dunque nessun pensierino agli Europei indoor di marzo a Istanbul?

«Nessuno. Dopo Stoccolma, un ’ altra gara, massimo due. Quello per i 60 è tempo tolto alla preparazione dei 200».

Senza offesa, non è nemmeno la sua gara preferita...

«E chi si offende? Anzi, è la gara di velocità che mi piace meno. Però dovevo assecondare la voglia di gareggiare. Avrei preferito un 100 o un 200, ma non si può».

Dopo due anni di assenza per colpa del Covid è tornato ad allenarsi a Tenerife. Cosa le è mancato di più della cara , vecchia routine?

«Ho riscoperto tutti gli aspetti positivi del raduno con i compagni. Sì, ti alleni al caldo, ritrovi gli avversari e tutto, ma tornare gomito a gomito con gli altri è stato come risvegliare il mio spirito d ’ atleta. E allora la testa è tornata alle gare».

Compagno di stanza l ’ argento del triplo a Monaco , Andrea Dallavalle.

«Ero con gli amici saltatori. Lui, il suo collega Tobia Bocchi, il lunghista Filippo Randazzo e poi l ’ ostacolista Lorenzo Simonelli. Dallavalle imperdonabile: si è ritirato dalla gara di balzi che avevo organizzato. “ Mancanza di tempo ” , ha detto. Secondo me, di coraggio».

Cosa bisogna fare per correre sotto i 20 ” nei 200 e tornare sotto i 10 ” nei 100?

«Semplicissimo: correre sotto i 20 ” nei 200 e sotto i 10 ” nei 100. Nel senso che non esiste una formula magica , né una ricetta speciale. Sto lavorando tanto, e quella è la conditio sine qua non. Puoi allenarti quanto vuoi finché non ti troverai in pista , dove dovrai correre senza altre opzioni».

Quanto alla staffetta cosa deve cambiare?

«Nella stagione scorsa, tutto quello che poteva andare male è andato male. Quando corri non tutto fila per il verso giusto: non sto dicendo che la colpa non sia stata di noi quattro , perché noi siamo scesi in pista, ma la 4x100 è una gara strana, in cui devi tener conto di tanti piccolissimi dettagli da eseguire in maniera inconscia. E vogliamo parlare dei cambi? Ciascun o equivale a lanciare una monetina: può andare bene come male».

La staffetta olimpica però continua a sentirsi? « O gni tanto, non spessissimo fuori dalle gare. Ma in chat parliamo di cose spassose , non tecniche . A marzo, in occasione dei raduni, ci siederemo a un tavolo e decideremo il da farsi per ottenere i risultati».

Con Marcell Jacobs?

«Normale, con la stessa frequenza con cui sento anche gli altri».

Ultimamente ha criticato lo stile di corsa dei calciatori. Parlando del caso plusvalenze-Juventus, non trova altri motivi per criticare quel mondo?

«Non sono un esperto e non so dire chi e come abbia sbagliato. Comunque c ’è qualcuno che ha evidenziato l ’errore. Io sono troppo appassionato e innamorato dello sport per farmi distrarre da quello che accade fuori dal campo. La penalizzazione mi è dispiaciuta, ma è come se vivessi in una bolla e seguo la squadra con lo stesso entusiasmo di prima».

E la classifica?

«Non la guardo. So che non lotta per stare davanti, ma nei 90 ’ della partita sono fuori da tutto e me li godo».

Oltre le plusvalenze, è un periodo strano: la pattinatrice Fontana minaccia di gareggiare per gli Stati Uniti, nella ritmica è scoppiato il finimondo... Qual è lo stato di salute dello sport italiano?

«Resto convinto che sia buono. Del resto, io guardo sempre i risultati. Se non sei accompagnato dalla giusta dose di serenità , quelli non arrivano. Quanto al competere per un ’ altra Nazionale, è una cosa che non riesco nemmeno a immaginare , ma non conoscendo bene la storia che porta a una tale decisione non mi sento in diritto di criticare l’atleta».

Ha detto di essere innamorato dello sport. C ’è qualcuno/a che trova di ispirazione?

«Ecco, ora mi ha messo in crisi. Però il primo nome che mi viene in mente è quello del cestista azzurro Marco Spissu. Lo conosco da tanto, è un ragazzo d ’oro. Quel che più mi piace di lui è la capacità, nei momenti chiave, di farsi trovare pronto. È proprio lì che diventa fantastico. Mi ritrovo molto in questo, ci sono frangenti in cui anch ’ io ritrovo un altro me stesso».

Nell ’atletica invece?

«Ancora più difficile! Se ne dico uno , gli altri mi mandano a quel paese . Torno al triplo perché è una specialità che mi piace tantissimo e, casualmente, gli atleti con i quali ho legato di più sono triplisti. Dunque Dallavalle, Bocchi, Simone Forte ed Emmanuel Ihemeje».

Tre quarti della Nazionale.

«E quest ’anno proverà a dire la sua con decisione anche il mio caro amico Forte».

Sa che il Tortu 2023 sorprende un pò?

«Per il triplo? Mi ha sempre affascinato. Però adesso aspettatemi sui 200».


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