Due problemi per Jacobs: “Guaio fisico e scarpe nuove”

La clamorosa sconfitta contro Ceccarelli agli Assoluti indoor di Ancona ha fatto sorgere dubbi sullo stato fisico e l’efficienza del campione olimpico in vista degli Europei al coperto
Due problemi per Jacobs: “Guaio fisico e scarpe nuove”© ANSA
Christian Marchetti
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«Da qualche parte c’è stato un problema». Le parole di Marcell Jacobs fluttuano nel Palaindoor di Ancona ancora adesso, a quarantott’ore dalla clamorosa finale dei 60 agli Assoluti. Fino a ieri pomeriggio, sul sito della federazione europea, lo storico record del mondo di Femke Bol sui 400 era ancora la prima notizia, la sconfitta del bicampione olimpico ad opera di Samuele Ceccarelli la seconda. E giù tutti i dettagli sulla giornataccia del 28enne sprinter di Desenzano, a un tiro di schioppo dagli Europei al chiuso programmati dal 2 al 5 marzo a Istanbul. 

Una vasta eco dietro la quale Marcell è tornato nell’adottiva Roma per sottoporsi a tutti i controlli strumentali del caso e scongiurare malanni seri all’adduttore sinistro. Quello protetto fino a domenica da un vistoso taping che il campione del mondo sui 60 ha poi tirato via appena arrivato al traguardo. Oggi ne sapremo di più, nel frattempo toccherà ancora leggere le varie sibille in rete, impazienti di deporre l’acciaccato Marcell nelle catacombe del dimenticatoio. 

Sotto controllo

«Un problema fisico c’è stato, ma il sorriso di Marcell che ho visto all’arrivo non era solo di facciata e sono sicuro sia tutto sotto controllo», il pensiero del d.t. azzurro Antonio La Torre, che tra l’altro resta in contatto costante con la Turchia martoriata dal terremoto per avere notizie circa un possibile rinvio dell’Europeo indoor, una manifestazione «in cui sono convinto che Marcell potrà essere tra i protagonisti». «Domenica mi è tornato alla mente Phelps battuto a Rio dal nuotatore di Singapore (Joseph Schooling; ndr). I due divennero amici e Phelps mostrò un lato umano. Ho apprezzato le belle parole e la sportività offerta da Jacobs dopo la gara». Ma la sconfitta numero 2 in nemmeno una settimana, dopo il ko contro Omanyala a Lievin a interrompere una striscia di 20 affermazioni, parla, appunto, di un problema. «C’è qualcosa ancora da sistemare per ritrovare la giusta fluidità tra partenza, accelerazione e lanciato. Paolo (il tecnico Camossi; ndr) avrà studiato semifinale e finale ai raggi X più del solito, ma restano comunque le migliori prove affrontate quest’anno. Con l’aggiunta di un tempo da 6”55 con cui fino all’anno scorso vinceva. Dall’altra parte questo ragazzo, Ceccarelli, che nel massimo rispetto verso il campione ha messo l’anima per vincere. Io il bicchiere lo vedrei mezzo pieno». 
Jacobs si è complimentato pubblicamente con Ceccarelli sui social, Ceccarelli ha ringraziato con un «Sei un campione dentro e fuori dal campo», La Torre ha chiuso il trittico con un «Ti confermi un fuoriclasse anche in questo». Altrove pioggia di critiche. 

Sensibile

 «Molto italiana questa cosa: alle prime incertezze inizia il tiro al bersaglio. Una difficoltà tecnico-fisica si può anche manifestare. C’è qualcosa che non torna e ne usciranno», garantisce Filippo Di Mulo, storico responsabile della velocità azzurra. «Semplicemente, Jacobs ha trovato un atleta che in quell’occasione si è dimostrato più forte e in uno stato di forma che non si aspettava. Era abituato inoltre a sfruttare un altro materiale tecnico. È molto sensibile a qualsiasi piccola sfumatura ed è probabile che debba ancora trovare la giusta confidenza con le nuove scarpe». Analizzando poi la stagione indoor di Jacobs, «il debutto da 6”61 a Lodz, cui è seguito il 6”57, nemmeno lo considero. Ad Ancona, ha corso la sua quarta e quinta gara effettiva. In finale si è un po’ scomposto cercando di spingere di più. Probabilmente manca ancora qualche frequenza, ma nulla di preoccupante». Quanto a Ceccarelli, «è lui la novità. Un 6”54 indoor potrebbe valere un 10”20 all’aperto, ma prima dovrà lavorare bene sugli ultimi 40 metri. Per il primo raduno degli staffettisti a marzo lo terrò in considerazione. Non vi accanite su Marcell, lasciatelo tranquillo». Tranquillo e magari lontano dall’infermeria, il luogo più frequentato l’anno scorso. 


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