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Dai dubbi sugli allenamenti alla difficile comunicazione con la Federazione. E i Mondiali di Tokyo rimangono a rischio

<p>Jacobs, dove sei? E con chi? Marcell sta attraversando un momento delicatissimo della sua carriera, in costante ricerca della sua forma migliore ma soprattutto di continuit&agrave;, dopo i tormenti degli ultimi anni. Anni di stop frequenti e ritorni durati la frazione di qualche secondo. Una tendenza che purtroppo non &egrave; cambiata negli ultimi tempi, tanto da portare a mettere in discussione il pi&ugrave; grande talento della nostra atletica. L&rsquo;unico italiano a qualificarsi per una

Gli azzurri mettono da parte anche gli infortuni e le tante assenze che avrebbero potuto incidere

<p>L&rsquo;atletica italiana l&rsquo;ha fatto di nuovo. Come nel 2023, anzi, meglio del 2023, perch&eacute; il team azzurro vince la sua seconda Coppa Europa consecutiva e dopo aver trionfato in Polonia, detta la sua legge anche a Madrid. Meno successi, ma pi&ugrave; podi per una rosa pi&ugrave; profonda rispetto a due anni fa e capace di sopperire alle tante assenze ai blocchi di partenza. Da quelle di Jacobs e Tamberi, passando per Bruni, Diaz e tante altre, eppure l&rsquo;Italia vince ancora e lo fa con i successi di Nadia Battocletti nei 5000 metri di venerd&igrave; e con quelli di ieri di Leonardo&nbsp;Fabbri nel peso, con 21.68, e di Larissa Iapichino nel lungo cn 6.92. Ma come detto &egrave; una vittoria di squadra perch&eacute; sono tanti i piazzamenti che portano gli azzurri sul tetto d&rsquo;Europa con 431.5 punti (cinque in pi&ugrave; di Chorzow 2023), davanti alla Polonia seconda, 405.5 (26 punti di margine) e la Germania terza, 397. Non a caso dei 37 eventi in programma, gli atleti italiani si sono classificati tra i primi otto in 30 gare.</p>

<h2>La firma di Fabbri e Iapichino</h2>

<p>Come detto, poi, a firmare il successo sono stati gli ultimi due successi della domenica. A cominciare da quello di Larissa Iapichino. Ottava dopo i primi quattro salti con la misura di 6.72, piazza la zampata capolavoro nel quinto e ultimo salto con un 6.92 che, per l&#39;Italia, significa la certezza aritmetica della vittoria nella competizione e lo stop definitivo alle speranze di rimonta della Polonia. Una doccia gelata per la tedesca Malaika Mihambo che, fino al momento del salto vincente dell&#39;azzurra, comandava la gara con 6.84. Rispetta i pronostici anche Fabbri nel getto del peso, anche lui, come Larissa, uscito alla distanza per via di una pedana scivolosa che ha fatto sua dopo un po&rsquo;. Alla fine vince la gara con la misura di 21.68, sfruttando il sesto e ultimo lancio a disposizione, lasciandosi alle spalle lo svedese Wictor Petersson, l&#39;unico altro atleta capace di superare la soglia dei 21 metri (21.10), e il polacco Konrad Bukowiecki (20.55).</p>

<h2>L&rsquo;orgoglio di Mei</h2>

<p>&ldquo;Abbiamo dimostrato ancora una volta che l&rsquo;atletica traina tutto lo sport italiano&rdquo;, le parole del presidente FIDAL, Stefano Mei. &ldquo;Vincere la Coppa Europa di atletica non &egrave; una sciocchezza, vincere medaglie in atletica &egrave; la cosa pi&ugrave; difficile di tutte - ha proseguito -. Ho detto ai ragazzi venerd&igrave;, nella nostra riunione, che il giorno prima avevo perso un&#39;altra competizione, di quelle per persone un po&rsquo; pi&ugrave; grandi, un po&rsquo; pi&ugrave; anziane, e non mi era piaciuto per niente (il riferimento &egrave; all&rsquo;esclusione dalla Giunta Coni, ndr). E ho chiesto loro di non prendere questa abitudine e di continuare a vincere come hanno fatto in questi quattro anni. Mi hanno dato retta, ne sono contento&rdquo;. Tantissimo allora l&rsquo;orgoglio negli occhi e nel cuore del n.1 Fidal. &ldquo;In queste In queste occasioni mi sembra di tornare a vestire la maglia azzurra. E&rsquo; ovvio che non sia la stessa cosa, mi piacerebbe poter essere al fianco dei ragazzi durante la gara. Per&ograve; cerco di esserci il pi&ugrave; possibile&rdquo;, le sue parole che incorona Patta come &lsquo;uomo simbolo&rsquo; perch&eacute; anche da infortunato ha contributo alla vittoria.</p>


Coppa Europa, è sempre Italia. Meno successi ma più podi, è la vittoria di una squadra sempre più forte

Dietro i due campioni c'è una schiera di giovani: dalla Battocletti a Furlani passando per Dosso

<p>Infortuni, scelte che si stanno rivelando sbagliate e un&#39;eclissi che dura ormai da qualche mese. <a href="https://www.corrieredellosport.it/search?q=Marcell+Jacobs">Marcell Jacobs</a> sta vivendo il peggior momento della sua carriera e con l&#39;ultimo stop rischia anche la partecipazione ai Mondiali. L&#39;altro volto dell&#39;atletica vincente, invece, &egrave; ancora in riabilitazione e spera di essere almeno presente a Tokyo. Parliamo ovviamente di Gimbo Tamberi che ieri ha spiegato &quot;Il pensiero delle Olimpiadi &egrave; quello che mi spinge di pi&ugrave;, ed &egrave; il motivo per cui ho deciso di dedicare questi mesi alla riabilitazione invece di continuare a spingere l&#39;acceleratore&quot;. Il campione olimpico di salto in alto ha&nbsp;&nbsp;ha deciso di dedicare i prossimi mesi alla riabilitazione, preferendo rallentare piuttosto che forzare il ritmo dopo i recenti infortuni.</p>

<h2>Jacobs nuovo stop e mondiali a rischio</h2>

<p>Ma se <a href="https://www.corrieredellosport.it/search?q=Tamberi">Tamberi</a> promette di tornare a saltare come ha sempre fatto, su Jacobs i pronostici sono meno ottimistici. Il campione olimpico si &egrave; infortunato alla coscia sinistra&nbsp;alla vigilia della sua partecipazione,&nbsp;venerd&igrave; 4 luglio a Nancy&nbsp;in Francia, sui&nbsp;100 metri del Meeting Stanislas&nbsp;valido quale&nbsp;prova Silver del Continental Tour 2025, che di fatto avrebbe rappresentato il suo ritorno in gara dopo il debutto all&#39;aperto di Turku lo scorso 17 giugno, a cui aveva fatto seguito la decisione&nbsp;da parte del suo staff tecnico&nbsp;di rinunciare sia al Roma Sprint Festival del 20 seguente, che alla trasferta di Madrid&nbsp; con la nazionale italiana per gli europei a squadre, impegni precedentemente confermati.La notizia della sua rinuncia al meeting di Nancy, in&nbsp;seguito a&nbsp;questo nuovo infortunio, giunge come una&nbsp;sorpresa anche sul fatto che il velocista azzurro fosse gi&agrave; pronto per tornare a gareggiare dopo l&#39;evidente insoddisfazione per&nbsp;le due gare sui 100 metri nel Continental Tour Gold in&nbsp;Finlandia, dove al&nbsp;tempo&nbsp;di 10&quot;30 in batteria segu&igrave;&nbsp;quello di 10&quot;44 in finale sia pur rallentando negli ultimi metri, che faceva&nbsp;presagire una ripresa degli allenamenti con rientro agonistico non prima dell&#39;ultima decade di luglio. Bisogner&agrave; capire esattamente l&#39;entit&agrave; del nuovo problema fisico di Jacobs nell&#39;ottica dei mondiali di Tokyo che si avvicinano sempre di pi&ugrave;.</p>

<h2>Da Battocletti a Furlani, ecco i nuovi volti</h2>

<p>Ma il movimento dell&#39;atletica azzurra non si ferma e anzi ha proposto in questi mesi nuove speranze per il futuro. Non mancano&nbsp;&nbsp;i nuovi volti in vista delle prossime Olimpiadi di Los Angeles. A partire da Nadia Battocletti che continua a collezionare record e segnali di crescita imponenti a livello internazionale. C&rsquo;&egrave; poi&nbsp;<strong>Mattia Furlani&nbsp;</strong>che salto dopo salto &egrave; riuscito a superare anche il rivale&nbsp;Tentoglou&nbsp;. E ancora&nbsp;Leonardo Fabbri,&nbsp;Larissa Iapichino e&nbsp;Zaynab Dosso. Tutti ispirati proprio da Jacobs e Tamberi e dai successi di un&#39;Italia che continua a sfornare talenti e che spera ancora di recuperare i suoi pesi massimi in vista di Los Angeles.&nbsp;</p>

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