Immaginate di trovarvi sotto, in una finale ai 12 punti, 10-1, avendo come avversaria la più titolata giocatrice del mondo e di sapere che una volta davanti, rimontarla è come scalare l’Everest. Lei è praticamente ritenuta la favorita a prescindere da chi si trovi di fronte. Bene. Ora immaginate di recuperare lo svantaggio, rischiare nonostante tutto la sconfitta e poi trionfare. Poche emozioni in una vita sportiva possono essere simili. A provare tutto questo, e forse anche qualcosa in più, è stata nel fine settimana Chiara Morano (foto), della società Trem Osteria Grande di Bologna, vincitrice dei campionati italiani senior femminili della raffa a Mantova nella massima categoria. Superata, nell’incontro decisivo, la celeberrima Germana Cantarini della Canottieri Bissolati di Cremona. Chiara non è una sprovveduta, al contrario, campionessa europea nel 2011, un titolo tricolore di categoria B già nel 2006, ma sfidiamo chiunque sul 10-1 per Germana, a dire di aver anche soltanto pensato di scommettere un euro sul conto della trentenne emiliana. Specie dopo aver visto i primi tiri in cui l’espertissima Tigre di Cremona non aveva pagato dazio malgrado non avesse affondato gli artigli. Anzi. Da quel momento è stato per lei un monologo imperioso fino, appunto, al 10-1. E allora poi, cos’è successo? “Adesso non ho più niente da perdere. Chiara, provaci fino alla fine!” si è detta la Morano, e ci ha provato. Certo, la sua rivale in parte le ha dato anche una mano, sbagliando bocce che prima non aveva fallito e un’occasione seppur non limpidissima per chiudere, ma lei ci ha messo convinzione e determinazione come se la partita cominciasse in quel momento. E probabilmente, libera da costrizioni psicologiche, è stato proprio così. Tanto più che veniva da una semifinale in cui aveva prevalso sempre per 12-11 su Giorgia Cremonesi, La Vigna Milano, rea a sua volta di non aver vinto quando ne aveva avuto le opportunità. Non avere nulla da perdere a volte può essere un bene, sportivamente parlando, si sa, e per Chiara in questo caso ha funzionato alla grande. Non solo ha rimontato ma, alla prima occasione, sull’11-10 per l’altra, non ha perdonato, e il titolo è stato meritatamente suo. “Sinceramente lo spirito in questo campionato era diverso... Ero molto più tesa, forse perché ci tenevo di più quest'anno a fare bene. Ho detto posso farcela dopo aver vinto la semifinale contro Giorgia, lì mi sono detta forse posso farcela davvero. In finale contro Germana avevo sprecato un po’ di occasioni per fare punti sulle prime tirate e mi sono un po’ scoraggiata...”, racconta. Poi la sua reazione, che ha coinciso con qualche errore di troppo della sua antagonista, non più graziata. Lasciata l’ultima boccia in accosto, qualche metro prima che arrivasse, Chiara se n’è accorta subito che era vincente e si è accovacciata commossa sul campo. “È stato bello, anzi bellissimo. Vincere così credo sia ancora più emozionante. Poi giocavo contro la Numero Uno e non è mai facile. Appena l'ho lanciata mi sono detta: è bella. Poi lo sfogo e l'abbraccio… Io e Lea ci tenevamo tanto”. Un abbraccio visibilmente sentito fa sempre effetto, ma vedere due sorelle gemelle (Lea appunto, eliminata nei quarti) che quando si abbracciano commosse e roteano, il loro viso quasi non cambia, lo fa se non di più quanto meno in maniera diversa. Chapeau, Chiara.
Del resto l’incertezza fino alla conclusione delle partite di finale è stata la costante di questa edizione tricolore. Se quella della A femminile si è conclusa sul 12-11, le altre soltanto sul 12-10. Probabilmente un record. Bella e spettacolare, con il successo ancora una volta dell’inseguitore, è stata anche quella dell’unico torneo maschile nelle due giornate. Mattia Visconti, Achille Grandi Crema, guida il match, non chiude ma dà sempre l’impressione di esserne pienamente in controllo. Luca Mercanti, Tritium Bocce Bergamo, resta attaccato al suo avversario come può. Anche lui poi però, fattosi sotto, alla prima occasione sigilla il risultato accaparrandosi il suo quarto titolo under, nell’ultima stagione disponibile. Visconti è chiamato al pronto riscatto nei prossimi campionati europei u23 di Crema, dal 27 settembre al 2 ottobre, in azzurro. A Maria Mason della Amatori Bocce di Brescia per la B e Nicole Brugnera della Rubierese Reggio Emilia in C, vanno gli altri due titoli assegnati.
BEACH BOCCE
Approda sul litorale laziale di Terracina il trofeo della seconda edizione del Torneo nazionale di beach bocce, svoltosi sulle spiagge di gioco allestite nel Centro tecnico federale di Roma. Stavolta sia all’interno che all’esterno, dato il fine settimana climatico capriccioso che ha caratterizzato il weekend della capitale. Dopo una prima selezione a livello nazionale che ha visto partecipare diverse centinaia di coppie in numerose località balneari italiane, nella città eterna a contendersi il successo finale sono arrivate le migliori 21 formazioni. Di Fabio Mancini e Katia Massimi l’acuto finale con i 48 punti che ha consentito ai terracinesi di aggiudicarsi il torneo e la crociera del primo premio. Secondi, a soli tre punti di distacco, i liguri Roberto Apicella e Vanni Nardi di Savona. Terzi i piemontesi di Cuneo Luca Mandola e Germano Morano a 43 punti. La migliore prestazione sulla singola manche è invece di 24 punti, realizzata dalla coppia di Fossombrone Simone Marini e Fabio Battistini. A premiare i primi otto classificati dell’eterogeneo gruppo di giocatori arrivato da tutta Italia, il presidente Fib Romolo Rizzoli, ben lieto di constatare le differenti “estrazioni” dei partecipanti. A fronteggiarsi infatti sono stati giovani e meno giovani, uomini e donne, giocatori di bocce di altre specialità e neofiti assoluti, in una due giorni di gare davvero intensa e al contempo coloratamente divertente e divertita.