Canoa slalom: Ferrazzi, campioni di famiglia

Il 18enne Xabier sulle orme di papà Pierpaolo e mamma Maria
Canoa slalom: Ferrazzi, campioni di famiglia
di Fabio Donfrancesco
4 min

ROMA - Chissà se anche questa volta le campane della chiesa del piccolo e ospitale paese di Valstagna di Valbrenta hanno suonato a festa come in quella lontana domenica del 1992. Quel 2 agosto, infatti, il parroco decise di celebrare così il trionfo di Pierpaolo Ferrazzi alle Olimpiadi di Barcellona nella canoa slalom in K1 a La Seu D’Urgell.
Pierpaolo era uno dei talenti cresciuti con la pagaia in mano lungo le rive del Brenta, fiume che lambisce questa cittadina di poco più di mille anime in provincia di Vicenza. A 31 anni da quello storico oro olimpico, il primo in assoluto nella canoa, sempre in agosto Xabier, figlio 18enne di Ferrazzi, ha conquistato il titolo di campione del mondo junior in K1 nello slalom a Cracovia. Non è certo un caso che il giovane Xabier abbia seguito le orme non solo di Pierpaolo (che ha dominato la specialità dello slalom a cavallo degli anni 2000), ma anche della madre Maria Eizmendi, ex campionessa spagnola sempre nel kayak.
«Maria ha partecipato a tre edizioni dei Giochi (Barcellona 1992, Atlanta 1996 e Sidney 2000) - ricorda Pierpaolo -. Proprio al villaggio olimpico di Barcellona ci siamo conosciuti tra una discesa e l’altra. Ora siamo separati, però seguiamo entrambi la preparazione di Xabier».
E’ stata lei a scegliere il nome di Xabier a vostro figlio? «È di origine basca ed è piaciuto anche a me».
LA SCELTA. Avendo entrambi i genitori ex campioni di canoa, sembra scontata la sua scelta di buttarsi tra le tumultuose rapide per passare indenne tra le porte del percorso di gara.
«Non è proprio così - dice papà Ferrazzi -.Sia io che Maria all’inizio non lo abbiamo certo forzato e spinto a salire su un kayak. Anzi, Xabier ha voluto provare altri sport come il judo, il nuoto e anche il calcio. Poi, un bel giorno, si è messo il casco di protezione in testa ed è venuto con me sul Brenta, al centro federale di Valstagna, distante dalla nostra casa di Bassano del Grappa una decina di chilometri. Da quel momento in poi è stato un crescendo di duri allenamenti e gare in giro per l’Europa. Io sono stato per tanti anni tesserato per il Gruppo Sportivo del Corpo Forestale dello Stato e poi anche tecnico della Nazionale di slalom, mi dividevo tra il centro federale di Valstagna e i vari ritiri all’estero».
ALLENATORE. Pure come allenatore della Nazionale di slalom si è preso delle belle soddisfazioni: ci viene in mente un certo Daniele Molmenti… «Il 1° agosto 2012, esattamente 20 anni dopo il mio trionfo di Barcellona, Daniele ha conquistato l’oro olimpico a Londra nel giorno del suo 28° compleanno. Io ero con tutta la squadra lungo il percorso del bacino artificiale a incitarlo. Oggi io e Daniele formiamo una coppia ben affiatata dopo tutti questi anni di fiume. Dal 2017 è direttore tecnico della Nazionale di slalom». Quindi Xabier è seguito dall’olimpionico e ora tecnico federale che è stato un tempo allenato dal padre? «Proprio così. A Valstagna siamo un team molto unito, tra atleti e tecnici passiamo tante ore assieme tra programmi di allenamento e uscite sul fiume».
Xabier si prepara già con gli atleti senior della Nazionale maggiore? «Ovviamente è molto utile per un giovane come lui carpire i piccoli segreti dei più esperti, come Giovanni Di Gennaro e Stefanie Horn. L’obiettivo comune è di prendere parte alle Olimpiadi di Parigi 2024. Xabier ha appena partecipato con tutta la squadra azzurra alla 4ª tappa di Coppa del Mondo in Spagna a La Seu d’Urgell (da registrare la splendida vittoria di Raffaello Ivaldi nel C1 maschile, 1° trionfo del canoista veronese nella massima serie, e la medaglia di bronzo, sempre in slalom, dell’italo-tedesca Stefanie Horn, ndr). L’appuntamento più importante comunque restano i Mondiali di Londra (19-24 settembre, ndr) a Lee Valley che daranno i pass olimpici».
IDEE CHIARE. Il giovane Xabier, neo campione del mondo junior, dal canto suo ha le idee chiare: «I sogni con l’impegno, la costanza e la determinazione si possono realizzare. Ora non mi fermo qui, voglio togliermi altre soddisfazioni. Devo ringraziare i miei genitori che mi seguono quotidianamente negli allenamenti e gli amici del Canoa Club Kayak Valstagna».


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