Un tweet accusa Aru. Nuovo polverone Astana

Una dichiarazione di Greg Henderson, esperto corridore della Lotto, scatena la polemica
Alessandra Giardini
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INVIATA A CLES - La tregua è durata pochissimo. Ieri sera, il comunicato dell’Astana sulla conferma della licenza, si chiudeva con un programma che era anche un auspicio: «Il nostro obiettivo ora è quello di tornare a concentrarci sulle corse». A rompere la concentrazione ci ha pensato un tweet di Greg Henderson, esperto corridore della Lotto, nella notte. «E’ triste vedere Fabio Aru “malato“. Amico mio, assicurati la prossima volta di tornare al nostro sport “in salute“. Pulito! #passaportobiologico! Altrimenti non tornare!». Le parole di Henderson hanno fatto rapidamente il giro della rete, si capisce. In pratica, il corridore neozelandese, che nella vita tira le volate a Greipel, ha gettato dei dubbi sulla versione ufficiale dell’indisposizione che ha costretto Aru a rinunciare al Giro del Trentino. L’hashtag “passaporto biologico“ fa infatti riferimento a possibili valori sballati. Per non parlare della parola «clean», pulito.

Alle 10 del mattino, mentre l’ultima tappa del Giro del Trentino partiva da Malè, il direttore sportivo dell’Astana rispondeva allibito. «Non mi risulta che ci siano problemi di questo tipo». Intanto, da casa, Aru ha risposto indirettamente, ritwittando quello che aveva scritto Ciclismo2014: «Il tweet di Greg Henderson contro Fabio Aru è VERGOGNOSO. Speriamo che Astana o chi di dovere prendano provvedimenti, anche giudiziari». E in effetti già ieri mattina il manager dello scalatore sardo Alex Carera stava consultando gli avvocati per valutare l’opportunità di azioni legali contro il corridore della Lotto, «le scuse sono un primo passo ma non sono abbastanza». Pochi minuti più tardi, non si sa se spontanee o in qualche modo sollecitate, sono arrivate le scuse di Henderson, sempre via twitter. «Quando sei malato, sei malato. Saltare alle conclusioni non aiuta nessuno. Errore mio, Fabio Aru. Devo chiudere la bocca. Scuse sincere». Scuse che non sono bastate al compagno di squadra di Aru, Vincenzo Nibali, che ha detto la sua sempre attraverso twitter. «Troppo facile chiedere scusa dopo!! Bisogna chiedere i danni d’immagine!!». Un bel polverone. E non finisce qui

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