Yates vince la Vuelta, ma gli applausi sono per Viviani

Lo sprinter italiano vince la terza volata in questa edizione della corsa a tappe spagnola. Il britannico succede a Froome nell'albo d'oro
Yates vince la Vuelta, ma gli applausi sono per Viviani© EPA
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MADRID (Spagna) - L'abbraccio di Madrid è prima di tutto per Simon Yates, trionfatore della 73ª edizione della Vuelta a España; ma sul traguardo finale della 21ª e ultima frazione della corsa iberica gli applausi sono anche per Elia Viviani, al momento il più forte sprinter al mondo. In una volata in cui la Quick Step Floors sembrava avesse un po' perso il proprio capitano, il 29enne veronese ha messo insieme un altro capolavoro - il terzo di questa edizione, il 18° di un 2018 straordinario - sbucando sulla sinistra e beffando il campione del mondo Peter Sagan (che lascia la Spagna all'asciutto) e Giacomo Nizzolo. Stesso ordine d'arrivo di Fermoselle 12 giorni fa. Implacabile Viviani che, come fece l'anno scorso Matteo Trentin, porta il tricolore sul gradino più alto del podio nella frazione più attesa dai velocisti oltre che, ovviamente, dal vincitore della corsa: Yates appunto, leader della Mitchelton-Scott, secondo inglese a trionfare in terra iberica dopo il connazionale Christopher Froome, a cui succede nell'albo d'oro. La maglia rossa 2018 precede lo spagnolo Enric Mas (Quick-Step Floors) e il colombiano Miguel Angel Lopez (Astana), distanziati rispettivamente di 1'46" e 2'04". Il migliore degli italiani è Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), 16° a 30'. Maglia verde di leader della classifica a punti per lo spagnolo Alejandro Valverde (Movistar), casacca a pois come miglior scalatore al belga Thomas De Gendt (Lotto-Soudal).

Dopo tre settimane di emozioni, l'Alcorcon-Madrid di poco più di 100 chilometri ha regalato, come tradizione, il meglio nel finale, ormai al tramonto. Dopo le foto e gli abbracci di rito, hanno tentato vani assalti Diego Rubio (Burgos-BH), Joey Rosskopf (BMC Racing Team), Nikita Stalnov (Astana) e Garikoitz Bravo (Euskadi-Murias). Ai -66, all'ingresso a Madrid, si era preso il suo momento di gloria Igor Anton, che ha chiuso oggi la sua carriera da professionista dopo 14 anni: suo il primo dei 12 giri all'interno della capitale spagnola. Il lavoro dei team dei velocisti ha tappato ogni tentativo a sette chilometri dal traguardo, quando è iniziata la bagarre: Quick Step, Trek Segafredo e Bora le più attive, il 'treno' è giunto compatto fino ai metri finali. Quasi dal nulla, ecco sbucare Viviani, che rimonta e vince di una bicicletta. Come ad Alhaurin de la Torre e come a Fermoselle. Non poteva andare altrimenti. (In collaborazione con Italpress)


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