Coronavirus, Cassani duro: "Siamo cani al guinzaglio, manca l'aria"

Il ct della Nazionale italiana di ciclismo si sfoga sui social: "Qualunque resistenza ha un limite, ed è stato quasi raggiunto. Adesso che il peggio è passato possiamo uscire? Almeno per fare attività fisica..."
Coronavirus, Cassani duro: "Siamo cani al guinzaglio, manca l'aria"
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Posso uscire? Lo dico come se fosse un avviso ai naviganti alla ricerca disperata di un porto sicuro. È vero che il 4 maggio ci sarà la possibilità di fare sport all’aria aperta? Care persone che avete in mano le leve del potere e, come si dice, siete perennemente occupati nelle stanze dei bottoni, cercate di capire anche noi che non abbiamo stanze e tra poco forse non avremo neppure più bottoni. Se non ho capito male non manca tanto al giorno in cui possiamo uscire di casa, vero? Anche perché bisogna tenere conto non soltanto delle necessità assolute che il virus comporta, ma che, questo maledetto Covid 19, potrebbe, nel prossimo futuro, anche fare una strage di anime. Dico questo perché qualunque resistenza ha un limite e noi siamo prossimi a raggiungere questo limite. Quindi possiamo uscire? Ora siamo come cani tenuti al guinzaglio e questo guinzaglio si è fatto corto e stretto al collo, per cui intorno a noi ci manca lo spazio, ci manca l’aria". E' il post dai toni polemici del ct della nazionale di ciclismo, Davide Cassani, che su Facebook chiede una parola definitiva su quando si potrà uscire, e tornare ad allenarsi.

Cassani: "È una richiesta che viene dall'anima"

Cassani ricorda poi di essere stato tra i primi a consigliare ai suoi atleti di non uscire: "Cari amici, voi sapete che io per primo vi ho invitato al rispetto degli ordini che venivano appunto dall’alto, era necessario affrontare con misure drastiche una calamità come quella che stiamo vivendo. Ma adesso, che il peggio è passato, senza strillare, senza alzare la voce, chiedo conferma: posso uscire davvero? Badate, cari signori governanti, che questa non è solo una domanda di comodo che viene dall’esigenza umana di muoversi. Questa è una richiesta che viene dall’anima perché non abbiamo bisogno solo di aria, o di sole, o di buona salute: abbiamo bisogno di qualcosa che ci scaldi il cuore e questo qualcosa hai voglia a girare e rigirare, ma per le stanze di casa non lo trovi. E poi non vedo pericoli nel fare una corsa a piedi, in solitaria e neanche nel prendere una bicicletta, sempre da soli. Ma attenzione, ancora più di prima dobbiamo essere bravi. Rispettare le distanze, tenere una mascherina a portata di mano, prestare la massima attenzione, fare in modo che lo sport diventi davvero una medicina rigeneratrice e non altro. L’organizzazione Mondiale della Sanità conferma che l’attività fisica è fondamentale ed io penso che lo sport fa bene, anche e soprattutto in tempi di Coronavirus, basta farlo da soli. Rigorosamente da soli. Ce la facciamo?".


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