Ciclismo, Cioni: “Ganna è affamato, così tutto è possibile”

Il preparatore e allenatore di Filippo ci svela come può prendersi il record dell’Ora: "È uno che non si accontenta, ha rabbia agonistica e sa di poter battere il primato"
Ciclismo, Cioni: “Ganna è affamato, così tutto è possibile”
Giorgio Coluccia
5 min

Non il tempo su una determinata distanza, bensì la distanza entro un limite di tempo. In poche parole, il record dell’Ora. L’ossessione di Filippo Ganna è dietro l’angolo, il cronometro e soprattutto il contachilometri scandiranno il tentativo sabato sera presso il velodromo di Grenchen, in Svizzera, per abbattere il muro attuale dei 55,548 chilometri. Un primato fissato lo scorso 19 agosto dall’inglese Dan Bigham, ingegnere addetto alle performance del Team Ineos, che ha testato materiali e cadenze proprio in vista di questo grande appuntamento. Ganna ha risposto con un ‘no, grazie’ ai vantaggi di un assalto in altura nonostante il regolamento lo permetta, ma grazie anche al budget spropositato del team britannico non lascerà nulla al caso e potrà contare su uno staff dedicato di almeno dodici persone. Parlerà alla stampa domani pomeriggio e arriverà a Grenchen già oggi per iniziare il percorso di avvicinamento. Il vero blocco di allenamenti è andato in archivio ieri con le ultime prove al velodromo di Montichiari (in provincia di Brescia), a cui ha assistito anche l’immancabile allenatore-preparatore Dario David Cioni, ormai da un decennio assoldato dagli inglesi tra le epopee Sky e Ineos.

Cioni, com’è il bollettino delle previsioni a due giorni dal grande evento?

«Non posso rivelare alcun numero però posso dire che siamo al passo con la tabella di marcia. Dal punto di vista delle prestazioni c’erano pochi dubbi, perché Filippo è un campione, ma bisognava provare la nuova bici e rifinire i dettagli su tutti i nuovi materiali che utilizzerà».

Aver mancato obiettivi importanti nel 2022, rappresenta una partenza ad handicap?

«Vedo una rabbia agonistica che mi fa ben sperare. Lui non è il tipo che si accontenta o si culla sui risultati. Rispetto agli altri obiettivi non si è dovuto rifugiare in cima a una montagna per settimane, ma è riuscito comunque a isolarsi e a concentrarsi su ogni minimo dettaglio».

La condizione fisica non è apparsa brillante al Mondiale. Come sta Filippo?

«Quella della cronometro australiana è stata una giornata no, abbiamo smesso di pensarci non appena sono arrivati responsi positivi dagli allenamenti successivi. Ha smaltito il fuso, ha resettato tutto e si è tuffato con entusiasmo su questa sfida. Di certo non ci proverebbe se non pensasse di poter battere il record».

Quante possibilità concrete ha?

«Qui non esistono percentuali. Pensiamo che sia realizzabile, nulla è impossibile. Bisogna salire in bici e rasentare la perfezione per un’ora».

Quanto è importante ripartire da un tentativo pilota come quello di Bigham?

«Lui sul più bello se ne va, ci lascia da soli, perché si sposa venerdì (ride; ndr). In ogni caso il suo contributo è stato cruciale. L’ha fatto solo in funzione di Ganna, per farlo andare il più forte possibile e non per un tornaconto personale. Filippo doveva provarci già dopo il Tour, ma in Francia non era andato bene e abbiamo scelto un’altra data. La certezza era un parquet veloce come quello di Grenchen, che abbiamo preferito a quelli di Brisbane e Tokyo».

Seguire la tabella di marcia può bastare per scrivere una pagina epocale?

«Ogni tentativo ha una storia a sé, ci sono così tante variabili che tutto può cambiare in un attimo. Dan e Filippo non sono così differenti fisicamente, ma anche a livello tecnico non ci sarà alcun stravolgimento visto che cambieranno solo la sella, i pedali e i punti di appoggio».

Con la prima mezz’ora a tutto gas, Ganna ha iniziato a provarci un anno fa di questi tempi. Adesso a che punto si trova?

«Di simulazioni ne abbiamo fatte, l’ho visto affamato. Però un conto è Montichiari, un conto è la pista di Grenchen, che già conosce per gli impegni con la Nazionale, ma che non ha mai sperimentato con la bici nuova. Lo farà venerdì (domani; ndr), il passo gara definitivo lo decideremo il giorno stesso in base ad alcuni fattori».

Per esempio?

«Saremo al chiuso e in base alla temperatura percepita dovremo capire come mitigare caldo e umidità. Incideranno anche le condizioni atmosferiche, la densità dell'aria, la temperatura corporea. Solo alla fine sceglieremo la tabella di marcia».

Questo sforzo così estremo gli precluderà il Mondiale su pista?

«Con il c.t. della pista, Marco Villa, c’è intesa e ci ha dato una grande mano anche negli ultimi giorni. Valuteremo in base a quello che succederà sabato, di certo avrà bisogno di recuperare, ma non possiamo imporgli a priori di saltare le qualificazioni con il quartetto fissate per quattro giorni dopo (il 12 ottobre; ndr) in Francia».


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