Giro d’Italia, si parte: Ganna punta la crono inaugurale

Oggi al via l’avventura rosa: in gara 51 gli italiani, dal “vecchio” Pozzovivo (40 anni) alla promessa Fortunato
Giro d’Italia, si parte: Ganna punta la crono inaugurale© ANSA
Giorgio Coluccia
4 min

ROMA - Riecco il Giro. E stavolta ci sono anche i grandi campioni. Erano quattro anni che la corsa rosa non prendeva il via con un parterre de roi vero e proprio, dopo il dominatore unico Bernal nel 2021 in mezzo alle sorprese Geoghegan Hart e Hindley tra 2020 e 2022. In copertina stavolta ci sono un campione del mondo, Remco Evenepoel, e uno scalatore puro come Primoz Roglic, che prima dello scontro diretto sulle grandi montagne dovranno mettere fuori causa i vari Thomas, Vlasov, Caruso, Almeida e Geoghegan Hart. Dopo 23 anni - dalla cronometro di Pescara nel 2001 - la carovana rosa parte dall’Abruzzo e lo fa sempre con una prova contro il tempo, lungo la Costa dei Trabocchi, che strizza l’occhio a Filippo Ganna: dopo Palermo 2020 e Torino 2021 il fuoriclasse azzurro potrebbe cominciare per la terza volta con il simbolo più importante sulle spalle.

Tempo decisivo

Non solo Gran Sasso, Crans Montana, Bondone e Tre Cime di Lavaredo, sul menu ci sono anche 73 chilometri a cronometro che peseranno sugli equilibri della passerella finale a Roma. Dopo quella inaugurale, bisognerà sfidare il tempo nella tappa di Cesena e soprattutto in salita sul Monte Lussari, dove i soliti due - Roglic ed Evenepoel - si sfideranno alla luce (rispettivamente) di un titolo olimpico e un bronzo iridato nella specialità. Sulla cronoscalata, inoltre, per il momento c’è un asterisco in virtù delle perplessità manifestate in una lettera recapitata agli organizzatori da parte dei corridori per l’assistenza meccanica, che sarà possibile soltanto in moto, mettendo a repentaglio il successo proprio nella penultima tappa in caso di una foratura o un problema alla bici.

Missione Ganna

A proposito di cronometro bisognerà fare i conti con Ganna, che oggi prenderà il via alle 16.37 dopo gli altri favoriti Kung, Evenepoel, Roglic e Thomas. In realtà il campione piemontese vorrebbe puntare anche alle singole tappe, per dare un seguito al successo del 2020 nella frazione in linea di Camigliatello Silano. «Potrei essere felice di uscire presto dalla classifica così posso provare a vincere una tappa - ha ammesso il verbanese classe 1996 - se potessi scegliere tra vincere una tappa o passare un giorno in più in maglia rosa, preferirei la prima opzione. Le grandi classiche mi hanno fatto crescere, proverò a mettere in pratica quanto ho appreso nelle corse di un giorno». Tra i 51 azzurri al via, l’Italia per la classifica si aggrappa al quarantenne Pozzovivo (17º Giro in carriera), all’esperto Caruso e al promettente Fortunato, in palla dopo la vittoria nelle Asturie e già a segno alla corsa rosa sullo Zoncolan due anni fa.

Che sfortuna

Alla vigilia il titolo di squadra più sfortunata se lo è aggiudicato a mani basse la Jumbo-Visma di Roglic, che ha perso per il Covid tre pedine preziose come Van Emden, Gesink e Foss. Come se non bastasse ieri Tratnik è stato investito a Pescara durante la ricognizione e al suo posto in tutta fretta è arrivato il giovane Gloag. Non un avvicinamento ideale per il capitano Roglic, terzo al Giro nel 2019 e dominatore assoluto alla Tirreno-Adriatico due mesi fa. «Evenepoel ha vinto la Liegi ed è in grande forma, toccherà a noi rendergli la vita difficile» ha detto lo sloveno. La replica del belga a stretto giro: «Sto meglio di quando ho vinto la Vuelta l’anno scorso, non vorrei concentrarmi solo su Primoz perché ci sono tanti avversari pericolosi».


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