false

Il ct Salvoldi segue gli juniores su strada e i maschi in pista: "Stiamo riqualificando il movimento, tra qualche anno torneremo a competere per le grandi corse a tappe, intanto godiamoci Milan e Ganna"

Chiudiamo gli occhi per un istante, riapriamoli tra&hellip; diciamo cinque anni. Siamo al Giro d&rsquo;Italia del 2030, i nostri Lorenzo Finn e Roberto Capello si giocano la vittoria finale. Lottano per indossare la maglia rosa. Incredibile, eh? Sognare non costa niente, si sa. Ma in questo caso, nel caso del ciclismo italiano su strada, il sogno ha delle fondamenta, gettate ormai qualche anno fa, che diventano ogni mese pi&ugrave; solide. &ldquo;Stiamo lavorando per formare una generazione c

A nemmeno 27 anni il campione iridato scrive un'altra pagina di storia, l'italiano festeggia la vittoria nella classifica a punti: tutti i dettagli

PARIGI (FRANCIA) - Poker servito da Tadej Pogacar, che a nemmeno 27 anni ha messo in bacheca il suo quarto Tour de France dando in qualche modo ragione a chi lo paragona&nbsp;al &#39;Cannibale&#39; Eddy Merckx. Unica &#39;sbavatura&#39; nella giornata del trionfo &egrave; che lo sloveno probabilmente avrebbe voluto vincere anche l&#39;ultima tappa, 132 chilometri da percorrere con il circuito olimpico di Parigi e La Butte Montmartre da scalare tre volte, quasi una classica e quindi terreno di caccia ideale per il campione del mondo. Pogacar &egrave; stato invece beffato da uno che in materia ne sa quanto lui, quel Wout Van Aert che era ancora a secco di successi in questa edizione della &#39;Grande Boucle&#39; ma che in passato ne aveva messi insieme nove. A sei chilometri dal traguardo se n&#39;&egrave; andato proprio sul pav&eacute; di Montmartre, partendo in contropiede dopo che proprio Pogacar aveva provato ad andarsene in progressione. Lo scatto del belga ha sorpreso tutti e per lui alla fine c&#39;&egrave; stata la meritata gloria di giornata. .

<h2>Pogacar cala il poker: quarto trionfo al Tour de France</h2>

&quot;Quando &egrave; partito Wout - ha poi ammesso Pogacar - non avevo pi&ugrave; le energie per andarlo a riprenderlo&quot;. Ma, ovviamente, tagliando il traguardo (in quarta posizione) ha esultato anche lo sloveno, alla quarta vittoria finale in una grande corsa a tappe, appunto il Tour, che gli si addice particolarmente, nonostante la presenza di Vingegaard quest&#39;anno suo rivale meno agguerrito del solito, forse perch&eacute; marcato strettissimo proprio dallo sloveno. &quot;Mi sembra ancora incredibile, se ci penso - le parole di Pogacar -, ho vinto il Tour per la quarta volta e per la sesta volta sono sul podio. &Egrave;&nbsp;sempre pi&ugrave; bello vincere qui, sono incredibilmente felice, &egrave; fantastico. La &#39;battaglia&#39; con Vingegaard nell&#39;ultima settimana? Ne abbiamo parlato, ci siamo detti quanto &egrave; cambiato il livello, ci siamo spinti a vicenda sempre pi&ugrave; al limite, lottare con lui &egrave; stata un&#39;esperienza molto dura e per questo ho il massimo rispetto per Jonas. Se ho bisogno di un po&#39; di riposo? S&igrave;, ora penso soprattutto a passare qualche giorno tranquillo a casa, voglio godermi un po&#39; l&#39;estate&quot;. Come dire che forse Tadej metter&agrave; da parte l&#39;intenzione di prendersi anche la maglia rossa prendendo parte alla Vuelta: la decisione nei prossimi giorni.

<h2>L&#39;Italia festeggia la maglia verde di Milan</h2>

Bilancio positivo, di giornata con il secondo posto di Davide Ballerini, e in generale per il ciclismo italiano, che esulta per la vittoria finale nella classifica a punti, quindi maglia verde, di Jonathan Milan, re dei velocisti riuscito ad arrivare fino a Parigi e bravo a prendersi punti decisivi negli sprint dei traguardi volanti. Al gigante friulano va il merito di aver interrotto il digiuno italiano, che al Tour aveva ottenuto per l&#39;ultima volta un successo di tappa nel 2019 con Vincenzo Nibali. Lui ci &egrave; riuscito due volte e anche per questo verr&agrave; ricordato. &quot;Ma io solo nei prossimi giorni capir&ograve; quello che ho fatto&quot;, il suo commento con l&#39;aria frastornata.

Pogacar cala il poker al Tour de France: quarto trionfo per lo sloveno, Milan chiude in maglia verde

Jonathan si gode la maglia verde vinta al Tour e prepara la seconda parte di stagione: la Federazione lo vuole a Santiago con Ganna

Qualche giorno per metabolizzare, dopo la grande festa, e poi sar&agrave; gi&agrave; tempo di preparare la seconda parte di una stagione comunque gi&agrave; da incorniciare. Jonathan Milan si &egrave; regalato un sogno conquistando la maglia verde al Tour de France. Un altro traguardo straordinario nella sua ancora giovane carriera. Ha atteso la Grande Boucle per tutti questi mesi, indicando nella corsa francese uno dei grandi obiettivi del 2025. Un obiettivo da inseguire senza pressione ma con tanta ambizione. Ed &egrave; stata proprio questa la ricetta che gli ha permesso di coronare il sogno verde al suo primo Tour. D&rsquo;altronde, ci aveva gi&agrave; abituati a vincere alla prima partecipazione a un grande giro, come quando ha fatto sua la maglia ciclamino nel suo primo Giro d&rsquo;Italia, nel 2023 (bissata nel 2024). Lo ha fatto anche grazie a una squadra come la Lidl-Trek, organizzata e pronta, che grazie a Milan ha vinto la seconda classifica a punti consecutiva di quest&rsquo;anno nei grandi giri (dopo la ciclamino di Mads Pedersen). &ldquo;Solo nei prossimi giorni mi render&ograve; conto di quello che ho fatto&rdquo;, ha spiegato il friulano dopo la corsa. Un esame di maturit&agrave; superato alla grande, che gli consente di guardare al futuro con ancora maggiore fiducia.

<h2>Milan e la chiamata della Federazione per il Cile</h2>

E il futuro ci proietta direttamente a fine ottobre, quando, dal 22 al 26, si terranno i Mondiali su pista a Santiago del Cile. Milan e pista, un binomio che vuol dire vittorie. Come l&rsquo;oro olimpico a Tokyo nell&rsquo;inseguimento a squadre, confermato dal bronzo a Parigi l&rsquo;anno scorso. Ma anche due ori mondiali e tre europei: a nemmeno 25 anni (li compir&agrave; il 1&deg; ottobre), il palmares di Milan &egrave; quello di un fenomeno. Per questo la federazione lo vuole anche in Cile. Anche perch&eacute;, dopo &ldquo;un Tour da tempo mai cos&igrave; felice per il ciclismo italiano&rdquo;, come ha ricordato il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni (citando anche gli altri importanti risultati degli altri azzurri, come il secondo posto di Ballerini nell&rsquo;ultima tappa o il terzo di Affini nella crono), l&rsquo;obiettivo &egrave; puntare sempre pi&ugrave; in alto. Per riformare la coppia d&rsquo;oro con Filippo Ganna, l&rsquo;altro asso italiano che, invece, dal Tour &egrave; rimasto tradito da una caduta che lo ha estromesso gi&agrave; nel corso della prima tappa (privandolo di un facile successo nella crono).

<h2>Prodotto del movimento</h2>

&ldquo;Milan, Ganna, Viviani, Guazzini, i fratelli Consonni, sono straordinari campioni formatisi sulla pista nonostante in Italia ci sia un solo velodromo. Mi auguro che i loro successi stimolino la realizzazione di nuovi impianti&rdquo;, ha aggiunto Dagnoni, che si augura che il risultato del Tour trovi continuit&agrave; anche nei prossimi appuntamenti internazionali. Su ogni superficie e con ogni mezzo. Finora, i risultati sono in linea con gli standard altissimi cui il ciclismo italiano ci ha abituati. Solo per citare gli ultimi, le 22 medaglie (9 d&#39;oro) conquistate agli Europei junior e Under 23 su pista, quelle portate a casa negli Europei di mountain bike (ieri Valentina Corvi splendido oro) o al Festival Olimpico della Giovent&ugrave; in Macedonia. Notizie di questi giorni, mentre Milan consolidava la sua lucente maglia verde, orgoglio italiano. &quot;Il prodotto pi&ugrave; genuino del nostro movimento, atleta e uomo di grande spessore&quot;, le parole di Dagnoni. Ora l&#39;obiettivo &egrave; portarlo in Cile, per un Mondiale in cui correrero da protagonisti. Anche l&igrave;.

Milan, ora viene il bello: l'obiettivo è il Mondiale su pista in Cile

Pogacar cala il poker al Tour de France

Milan, ora viene il bello

Il ct Salvoldi segue gli juniores su strada e i maschi in pista: &quot;Stiamo riqualificando il movimento, tra qualche anno torneremo a competere per le grandi corse a tappe, intanto godiamoci Milan e Ganna&quot;

Ciclismo, al lavoro per una nuova generazione d'oro

Tutto pronto per la cerimonia di premiazione del prestigioso GP Ciclismo Oggi e Domani, che si terrà il 15 Novembre a Carnello. Scopri i vincitori delle categorie Allievi, Esordienti e Donne dopo una stagione record nel Centro-Sud Italia

Gran Premio Ciclismo Oggi e Domani: Cerimonia Finale a Carnello (Frosinone)

Il ciclista veneto conferma il suo ritiro: "Resterò nel moondo del ciclismo, ma sotto un'altra veste"

Ciclismo, al lavoro per una nuova generazione d'oro

Abbonamento Plus+

Accedi a tutti i contenuti premium

Full PROMO

Abbonamento Plus+

Accedi a tutti i contenuti premium

Full PROMO

Unisciti alla Community

ACCEDI