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Reduce dai successi ai Mondiali juniores su pista, con il primo posto nel medagliere, ecco l'appello del presidente Fci Dagnoni: "Il movimento ha bisogno di più velodromi"

&ldquo;Alla luce di questi risultati serve un passo ulteriore: pi&ugrave; impianti, possibilmente coperti, per garantire ai nostri giovani condizioni di allenamento sicure&rdquo;. L&rsquo;appello del presidente della Federciclismo italiana Cordiano Dagnoni &egrave; risuonato, forte e chiaro, all&rsquo;atto conclusivo dei Mondiali juniores su pista, disputati nell&rsquo;impianto polifunzionale (in primavera ospit&ograve; gli Euro indoor di atletica) di Apeldoorn, in Olanda, fotografia di un Pa

Oro nel chilometro da fermo per la 17enne vicentina, dopo il titolo nel team sprint femminile. Medagliere record, oggi i botti finali

Si conferma la squadra azzurra impegnata ai Mondiali juniores di ciclismo su pista. Nell&rsquo;arena Omnisport di Apeldoorn, infatti, il Tricolore svetta ancora una volta grazie a Matilde Cenci, una delle stelle pi&ugrave; brillanti dell&rsquo;intera manifestazione. La diciassettenne di Romano d&rsquo;Ezzelino sbaraglia la concorrenza e domina in maniera assoluta nel chilometro da fermo, andando non troppo lontana dal record del mondo di categoria, lontano appena 71 millesimi rispetto all&rsquo;1&rsquo;08&rdquo;451 della vicentina, ma soprattutto rifilando oltre mezzo secondo di distacco alla rivale pi&ugrave; vicina. A rendere l&rsquo;idea della straordinariet&agrave; del risultato, basti pensare che l&rsquo;Italia, in questa specialit&agrave;, era salita sul podio solo in un&rsquo;occasione, nel 1995.

<h2>Caccia alla quarta medaglia</h2>

Trent&rsquo;anni dopo, non solo ritroviamo un&rsquo;italiana tra le migliori tre, ma addirittura sul gradino pi&ugrave; alto. Ma non deve stupire, perch&eacute; Matilde ha gi&agrave; raccolto altre medaglie di altissimo prestigio nella rassegna di Apeldoorn. Nei giorni precedenti, infatti, &egrave; stata tre le protagoniste dell&rsquo;oro vinto nel Team Sprint femminile a squadre, replicando nella gara individuale vincendo il bronzo. Ora, questo ulteriore oro in una gara senza storia, dopo che aveva gi&agrave; ottenuto il miglior tempo di qualificazione. Un oro a suo modo storico, in quanto questa gara, fino alla passata edizione, si svolgeva sui 500 metri. Il cambio di format ha permesso a Cenci di mettere in campo tutte le sue caratteristiche migliori, soprattutto la forza e l&rsquo;energia che le permettono di mantenere una velocit&agrave; elevata per pi&ugrave; tempo rispetto alle avversarie. Ma non &egrave; ancora finita per la classe 2007: questo pomeriggio, infatti, sar&agrave; impegnata nella sua ultima fatica per questa edizione, ovvero nel keirin, dove &egrave; bronzo iridato uscente. L&rsquo;obiettivo, quindi, &egrave; quello di rimpinguare ulteriormente il bottino personale con la quarta medaglia.

<h2>Italia, spedizione da record ai Mondiali juniores</h2>

Che la squadra italiana fosse fortissima, allestita sulla base delle indicazioni dei ct Diego Bragato, Ivan Quaranta, Edoardo Salvoldi, Marco Villa, era cosa ben nota e risaputa fin dalla vigilia della manifestazione olandese. Tanto che il commissario tecnico della pista juniores, Salvoldi, pochi giorni fa ha ammesso che &ldquo;sappiamo di essere un riferimento della categoria, di conseguenza tutti gli altri si ispirano a noi. Questo &egrave; un motivo di orgoglio e di responsabilit&agrave;&rdquo;, con la consapevolezza di chi sa che il team azzurro &egrave; &ldquo;uno squadrone&rdquo;. E i risultati lo hanno dimostrato: prima dell&rsquo;ultimo giorno di gare, infatti, gli ori dell&rsquo;Italia sono gi&agrave; cinque. Al chilometro da fermo con Cenci e al Team Sprint femminile si aggiungono quelli dell&rsquo;inseguimento a squadre maschile (quarto oro iridato di fila per l&rsquo;Italia), di Chantal Pegolo nell&rsquo;eliminazione individuale e di Alessio Magagnotti nell&rsquo;inseguimento individuale. Senza contare tutti gli altri piazzamenti sul podio: per ultimo, nella giornata di ieri, il bronzo di Jacopo Vendramin nell&rsquo;Omnium, dopo il terzo posto nello Scratch. Insomma, quello azzurro su pista &egrave; davvero uno squadrone e quella di Apeldoorn &egrave; gi&agrave; un&rsquo;edizione da record: ma non &egrave; ancora finita.

Show azzurro, ai Mondiali di Apeldoorn brilla anche la stella di Matilde Cenci

Nell'ultimo giorno di gare ad Apeldoorn terzo titolo personale per la 17enne vicentina: sono 13 in tutto le medaglie della squadra azzurra

APELDOORN (PAESI BASSI) - Si conclude con il sesto oro l&#39;avventura dell&#39;Italia ai Mondiali juniores di ciclismo su pista ad&nbsp;Apeldoorn, nei Paesi Bassi, dove nell&#39;ultima giornata di gare il team azzurro festeggia&nbsp;nel Keirin l&#39;ennesimo trionfo di Matilde Cenci.



<h2>Matilde Cenci stella indiscussa ad Apeldoorn</h2>

La 17enne vicentina (compir&agrave; 18 anni il 14 novembre) &egrave; la stella indiscussa di questi Mondiali: per lei, oltre alle tre maglie iridate (Team Sprint, Km e Keirin), anche la medaglia di bronzo nella Velocit&agrave;.&nbsp;Nella Madison maschile Julian Bortolami e Riccardo Colombo si fermano invece a un punto dall&rsquo;oro, andato alla coppia spagnola Igual Ubeda e Urcaregui Sanz: agli azzurri non basta il giro guadagnato e la vittoria nella volata finale per superarli (51-50).&nbsp;Nell&rsquo;Eliminazione invece Jacopo Vendramin conquista la sua terza medaglia personale: questa volta &egrave; d&rsquo;argento, alle spalle dell&rsquo;austriaco Fugger. Il 16enne veneto (compir&agrave; 17 anni a dicembre) si conferma lo junior di primo anno pi&ugrave; promettente visto sul tondino olandese. Bronzo anche per Alessio Magagnotti nel Km, piazzamento che lo conferma tra le stelle di questi Mondiali.

<h2>L&#39;Italia chiude al primo posto nel medagliere</h2>

Un bottino ricco alla fine per l&#39;Italia che l&#39;anno scorso aveva conquistato 11 medaglie (3 ori e terzo posto complessivo e stavolta ne riporta invece a casa 13 (6 ori, 3 argenti e 4 bronzi) che le valgono il primo posto nel medagliere,&nbsp;sia per numero di vittorie che di podi. Un risultato straordinario per il ciclismo giovanile italiano, che migliora il gi&agrave; ottimo bottino degli Europei di Anadia di meno di un mese fa.&nbsp;Come ha ricordato il presidente federale Cordiano Dagnoni, confermarsi ai vertici in una categoria dal ricambio rapido &egrave; possibile solo quando alle spalle c&rsquo;&egrave; un movimento forte e strutturato, capace di formare ogni anno atleti di alto livello.&nbsp;&ldquo;Oltre ai doverosi complimenti ad atleti e societ&agrave; - ha commentato Dagnoni - ci tengo a ringraziare tutti i tecnici e lo staff della Nazionale, che da tempo lavora in perfetta sinergia, permettendo ogni anno di raggiungere obiettivi sempre maggiori.&nbsp;Credo che la continuit&agrave; tecnica sia uno dei segreti: abbiamo impostato il lavoro quattro anni fa credendo in questi tecnici e da allora non ci sono stati cambiamenti sostanziali. Questo ha permesso a ognuno di lavorare con tranquillit&agrave;. L&rsquo;armonia che regna nelle nostre Nazionali consente agli atleti di esprimersi al meglio e di crescere tecnicamente&rdquo;.

<h2>Nazionale di alto livello nella velocit&agrave; e nell&#39;inseguimento</h2>

Ci sono diversi elementi tecnici che meritano di essere evidenziati in questi mondiali. Il primo riguarda la crescita costante di titoli e medaglie: negli anni l&rsquo;Italia ha scalato le classifiche fino a stabilizzarsi ai vertici mondiali. Il secondo &egrave; legato alla velocit&agrave; femminile, che ha messo in mostra un gruppo di ragazze di altissimo livello, con Matilde Cenci come punta di diamante. Mai, nella storia delle Nazionali italiane, era stato possibile contare su un gruppo cos&igrave; ampio di velociste competitive. Il tecnico Ivan Quaranta, dopo aver portato in alto la velocit&agrave; maschile, sta riuscendo a fare altrettanto anche con quella femminile.&nbsp;Il terzo elemento riguarda l&rsquo;inseguimento, che si conferma tra i migliori al mondo anche con protagonisti diversi: i quattro titoli mondiali consecutivi non hanno eguali nella storia recente. Edoardo Salvoldi e il suo staff hanno dato un&rsquo;impostazione complessiva al settore maschile, assicurando un ricco bacino da cui attingere gli eredi degli eroi di Tokyo. Sullo stesso livello il settore femminile, grazie al lavoro di Marco Villa e Diego Bragato, tornato stabilmente sul podio mondiale.&nbsp;La distribuzione equilibrata delle medaglie tra velocit&agrave; e inseguimento, maschile e femminile, dimostra la solidit&agrave; del movimento. I successi non arrivano da uno o due campioni, ma da un gruppo ampio e affiatato, in grado di rinnovarsi senza perdere qualit&agrave;. Tutto questo &egrave; stato raggiunto con un solo impianto coperto, ma grazie al rilancio dell&rsquo;attivit&agrave; su pista a livello territoriale e agli investimenti realizzati per sostenerla.

<h2>Il medagliere dell&#39;Italia ai Mondiali pista juniores di Apeldoorn</h2>

Ecco il&nbsp;medagliere dell&#39;Italia ai Mondiali pista juniores di Apeldoorn 2025: 
6 ori - Matilde Cenci (Km da fermo);&nbsp;Matilde Cenci (Keirin);&nbsp;Siria Trevisan, Matilde Cenci, Agata Campana, Rebecca Fiscarelli (Inseguimento a squadre);&nbsp;Riccardo Colombo, Francesco Cornacchini, Alessio Magagnotti, Francesco Matteoli, Federico Saccani (Inseguimento a squadre);&nbsp;Alessio Magagnotti (Inseguimento individuale);&nbsp;Chantal Pegolo (Eliminazione). 
3 argenti -&nbsp;Jacopo Vendramin (Eliminazione);&nbsp;Julian Bortolami, Riccardo Colombo (Madison);&nbsp;Linda Sanarini, Matilde Rossignoli, Elisa Bianchi, Erja Giulia Bianchi (Inseguimento a squadre) 
4 bronzi - Jacopo Vendramin (Omnium);&nbsp;Jacopo Vendramin (Scratch);&nbsp;Matilde Cenci (Sprint);&nbsp;Alessio Magagnotti (KM)

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