Pogacar esclusivo: "Tutti contro di me? Mi esalto"

Lo sloveno punta alla terza vittoria di fila del Tour de France: "Le coalizioni dei rivali fanno parte del gioco. Io sto bene, ma saranno tre settimane durissime"
Pogacar esclusivo: "Tutti contro di me? Mi esalto"© EPA
Giorgio Coluccia
4 min

L’assalto di Tadej Pogacar al terzo Tour de France di fila è cominciato già tre settimane fa. Nello specifico in Italia, a Livigno, dove ha simulato i tapponi alpini della corsa transalpina con uscite da sei ore in bicicletta e 5.500 metri di dislivello. Pane per i suoi denti, scalate a ripetizione in un clima da clausura, prima di volare in Francia in ricognizione sulle tappe alpine e pirenaiche della Grande Boucle che parte oggi. Non contento si è messo sul tracciato a studiare la cronometro di Rocamadour, che potrebbe risultare decisiva proprio come due anni fa, quando a La Planche des Belles Filles spodestò un Roglic più che vestito di giallo. Tra il 2020 e il 2021 al Tour nessuno è riuscito a staccarlo. Adesso ha messo nel mirino un altro record e vuole entrare a tutti i costi in un club ultra riservato, ossia tra chi si è regalato una tripletta consecutiva: sarebbe il sesto dopo Bobet, Anquetil, Merckx, Indurain e Froome. Lo sloveno però ha soltanto 23 anni. 

Pogacar, c’è una minima chance di poterla mettere in difficoltà tra Copenaghen e Parigi? 

«La mia condizione fisica direi che è simile a quella dell’anno scorso, ma non so in quale stato di forma siano i rivali. Ogni anno si azzera tutto, ci aspettano tre settimane durissime e l’incognita virus. Queste pagine saranno tutte da scrivere». 

Riesce a isolarsi di fronte alle gigantesche aspettative? 

«Stanno crescendo, mi sembra inevitabile e penso aumenteranno con il passare delle tappe. Io sono pronto e in fondo se qualcosa andrà storto non sarà certo una tragedia. Lo sport è questo, non puoi controllare tutto e bisogna accettare il fatto che non sempre tutto vada nella direzione sperata». 

Ha studiato il percorso quasi in maniera ossessiva. Che Tour si aspetta? 

«Certe tappe saranno brutali, altre più divertenti. In generale sarà una corsa verticale, molto dura e vorrei smentire chi dice che mi risparmierò nella cronometro inaugurale per non avere subito l’onere della maglia gialla. Come si fa a dire di no a una maglia così?». 

Sta già pensando di dare spettacolo su un totem come l’Alpe d’Huez? 

«Dipenderà dalla classifica, ma non mi fa paura. Ho affrontato salite più dure, l'Alpe d’Huez invece è molto ripida all’inizio, poi si addolcisce e sale in modo costante. Può essere un bel campo di battaglia, io di certo non mi tirerò indietro se ci saranno scatti o veri attacchi». 

Anche lei è critico con la scelta di inserire la tappa con il pavé della Parigi-Roubaix? 

«Sono dell’idea che bisogna dare soddisfazioni ai tifosi che ci guardano. Il pavé può movimentare la corsa e regalare colpi di scena quindi ben venga se porta anche spettacolo. Per noi corridori non è il massimo, sarà una tappa nervosa e lì il Tour puoi perderlo davvero». 

La cronometro della penultima tappa può rendere la corsa più aperta sino in fondo? 

«Beh, saranno quasi 41 chilometri. Non è banale, le due côte a ridosso dell’arrivo faranno da spartiacque. Se non vai forte nelle prove contro il tempo e fino a quel giorno non hai accumulato margine, rischi di mandare tutto all’aria». 

Teme una coalizione dei rivali contro di lei? 

«Sicuramente qualcuno mi correrà contro, in passato mi è già successo. Fa parte del gioco, così come alimentare le pressioni nei miei confronti. Rispetto al primo anno è diventato tutto più difficile, ma non direi che mi dispiace. Anzi, le nuove sfide mi esaltano». 

Sarà di nuovo un derby tutto sloveno contro il suo connazionale Roglic? 

«Non direi perché nella Jumbo-Visma c’è anche il danese Vingegaard, secondo l’anno scorso a Parigi. In generale ci sono tantissimi pretendenti, in più mettiamoci che qualche outsider salta sempre fuori in ogni edizione. Avrò tanti avversari a cui pensare». 

Soddisfatta questa voglia di tris al Tour, la vedremo al Giro d’Italia già l’anno prossimo? 

«La Grande Boucle adesso è il mio obiettivo principale, ma nulla mi impedisce di saltarla in una qualsiasi stagione. Potrà succedere, non so ancora quando. Prima devo occuparmi di questa edizione». 


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