Pratoni, meno sessanta al completo

Dal 5 al 9 giugno nel centro di Rocca di Papa si disputerà la seconda tappa della FEI Eventing Nations Cup, circuito che assegnerà un pass olimpico per Tokyo 2020
Pratoni, meno sessanta al completo© ARGENZIANO
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Meno sessanta giorni al grande evento di equitazione previsto dal 5 al 9 giugno ai Pratoni del Vivaro, a Rocca di Papa. Il Centro Equestre Ranieri di Campello ospiterà infatti la FEI Eventing Nations Cup Italy, seconda di sette tappe di un circuito che assegnerà un lasciapassare olimpico nella specialità del completo per i Giochi di Tokyo 2020. Andrà alla migliore nazione non ancora qualificata per la sfida a cinque cerchi, appuntamento, quest’ultimo, che prevede già la partecipazione del Giappone in qualità di Paese ospitante e dei primi sei team classificatisi ai Campionati del Mondo 2018, ovvero Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Germania, Australia e Nuova Zelanda.

Il Centro dei Pratoni è una struttura di 130 ettari all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani, individuata e proposta al CONI nel 1957, come Centro Equestre Federale, dall’allora presidente FISE Ranieri di Campello, al quale è ora intitolato. Dopo aver ospitato le gare olimpiche di completo di Roma 1960, i FEI World Equestrian Games 1998 di completo e di attacchi e gli Europei Seniores di completo 2007, la struttura con questo appuntamento torna ad essere protagonista ai massimi livelli dell’equitazione. Nel frattempo è stata anche inviata alla FEI una lettera di interesse per ospitare nel 2022 i Mondiali della specialità: la candidatura verrà probabilmente ufficializzata dalla FISE il 7 giugno, giorno in cui ai Pratoni del Vivaro si disputerà la prova di dressage valida appunto per la FEI Eventing Nations Cup Italy.

Calendario: 23-26 maggio Houghton Hall (Gran Bretagna), 5-9 giugno Pratoni del Vivaro (Italia), 26-30 giugno Strzegom (Polonia), 24-28 luglio Camphire Cappoquin (Irlanda), 7-11 agosto Le Haras du Pin (Francia), 19-22 settembre Waregem (Belgio), 10-13 ottobre Boekelo (Olanda).

Nella foto Mattia Luciani su Leopold K


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