Lunghi cavaliere dell'anno

Il comasco, che fa parte del team Worldsoul, gareggia nel paradressage dopo aver iniziato tra i normodotati nel salto ostacoli e nel completo. La FISE consegnerà gli Awards 2019 il 27 gennaio a Roma
Lunghi cavaliere dell'anno© FISE/SECCHI
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La Federazione Italiana Sport Equestri ha preannunciato gli atleti che verranno insigniti con gli Awards 2019 il prossimo 27 gennaio, in una cerimonia che si terrà a Roma. Come “Atleta dell’anno” sarà premiato Federico Lunghi, esponente azzurro del dressage paralimpico. Il cavaliere comasco, classe 1978, ha rappresentato l’Italia ai Mondiali di Tryon 2018 e a tre Europei: dentro al rettangolo, è un vero gladiatore e accompagna le sue doti da combattente alla sensibilità in sella. Nato con la sindrome di Apert, e per questo introdotto nella riabilitazione equestre in giovanissima età, Lunghi (nella foto su Dance Valley M) ha proseguito la sua carriera in sella, nel salto ostacoli e nel completo, come normodotato. Sua, poi, la scelta di entrare a far parte del team paralimpico e passare al paradressage, dove ha trasferito la grinta e la determinazione acquisite in anni di competizioni nelle discipline olimpiche. L’equitazione è per lui qualcosa di più di uno sport. E’ il suo stile di vita o, per dirlo con le sue parole, “un punto di contatto con il mondo in tutte le sue sfaccettature”.

L’atleta del team Worldsoul, onlus fondata da un gruppo di appassionati e professionisti di vari settori con un particolare interesse per lo sport paralimpico, sarà quindi premiato dalla FISE in occasione della terza edizione del Gran Gala che in questa occasione devolverà i proventi della serata alla Fondazione Operation Smile Italia Onlus, un’organizzazione medica umanitaria con una rete mondiale di volontari che si impegna ad aiutare a migliorare la vita e la salute di migliaia di bambini di oltre sessanta nazioni affetti da labio palatoschisi.

Il presidente della Worldsoul, Gea Einaudi, ha commentato così il riconoscimento federale: «Federico è un atleta eccezionale che ha in sé una purezza inossidabile. E questa sua purezza la trasmette ai cavalli e a chi gli sta intorno. È sempre capace di solidarietà verso i compagni di squadra, sempre pronto a mostrare a tutti noi il lato positivo delle cose e la semplicità della gioia».


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