Simone Biles, stella statunitense della ginnastica, torna a parlare dei problemi mentali che l'hanno portata a rinunciare a svariate gare durante le ultime Olimpiadi a Tokyo: "Avrei dovuto abbandonare molto prima di Tokyo - le sue parole al 'New York Magazine' - se si guarda a tutto ciò che ho passato negli ultimi sette anni, non avrei mai dovuto essere in un'altra squadra olimpica". La 24enne americana, capace di vincere sette medaglie alle Olimpiadi e venticinque ai Mondiali, nel gennaio 2018 ha rivelato di essere stata una delle vittime dell'ex medico della squadra femminile americana Larry Nassar, condannato all'ergastolo per violenza sessuale commessa su più di 250 atlete, la maggior parte minorenni. "Quando Nassar finiva sui media, era troppo - ha aggiunto Biles - ma non gli avrei permesso di prendere qualcosa per cui avevo lavorato da quando avevo 6 anni. Non gli avrei permesso di portarmi via quella gioia. Quindi ho spinto oltre ciò che potevo, per tutto il tempo che la mia mente e il mio corpo me lo permettevano".
I problemi di Simone Biles
A Tokyo Simone Biles, grande favorita nella ginnastica artistica, si è bloccata, vittima di "twisties", un fenomeno potenzialmente pericoloso che fa perdere il senso dell'orientamento alle ginnaste quando sono in aria. Alla fine ha partecipato a una sola gara, conquistando il bronzo alla trave: "Poniamo il caso che che fino ai 30 anni uno veda perfettamente, poi una mattina ti svegli e non vedi niente. Ma la gente ti dice di continuare a fare il tuo lavoro come se avessi ancora la vista... Come dovrei continuare?". Biles spera di contribuire ad aiutare altre persone con i suoi stessi problemi, che non saranno facilmente risolvibili: "Probabilmente sarà qualcosa su cui lavorerò per 20 anni - ha concluso la stella della ginnastica mondiale - voglio solo che un dottore mi dica quando sarò guarita. Come quando subisci un'operazione e ti rimettono a posto. Perché nessuno può dirmi che tra sei mesi sarà finita?".