Abusi sulle ginnaste, palestre vietate a un'allenatrice: "Umiliazioni e percosse quotidiane"

Stefania Fogliata, 30 anni, è accusata di maltrattamenti aggravati dal 2017 ad oggi. Otto le presunte vittime. La Federginnastica: "Non è un tecnico federale"
Abusi sulle ginnaste, palestre vietate a un'allenatrice: "Umiliazioni e percosse quotidiane"© ANSA
5 min

BRESCIA - Svolta nell'inchiesta della Procura di Brescia sui presunti maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti di giovani atlete di ginnastica ritmica: su richiesta del pm Alessio Bernardi, il gip Francesca Grassani ha disposto per l'allenatrice bresciana Stefania Fogliata, 30 anni, la misura cautelare interdittiva del divieto di allenare su tutto il territorio nazionale. L'istruttrice federale di ginnastica ritmica è accusata di maltrattamenti aggravati dalla giovane età delle persone offese, con condotte che sarebbero andate avanti dal 2017 ad oggi. Otto le presunte vittime. Nel settembre dello scorso anno personale della Squadra Mobile della Questura di Brescia aveva raccolto le confidenze di una madre in merito a presunte condotte illecite dell'allenatrice di un'Accademia per atlete di ginnastica ritmica, affiliata alla "Federazione Ginnastica d'Italia", con sede a Calcinato in provincia di Brescia. Sarebbe accaduto durante gli allenamenti, nei confronti delle figlie e di altre giovani ginnaste di età compresa tra i 10 e i 14 anni. Le presunte vittime sono state ascoltate in audizioni protette videoregistrate e assistite da una psicologa dell'ASST - Brescia

Il racconto shock di due ex atlete

Fogliata, notificato il provvedimento

Sono state poi sentite oltre 25 persone tra vittime, testimoni, genitori delle ginnaste, colleghi dell'istruttrice psicologi cui si erano rivolte alcune atlete, nonché gli stessi vertici della Federazione nazionale. Dai cellulari sono state recuperate tracce delle chat di messaggistica pregresse e di riprese video di alcuni episodi, talora effettuate dalla stessa indagata. Secondo la valutazione espressa nell'ordinanza interdittiva, gli elementi raccolti avrebbero confermato il quadro indiziario e spiegato la ragione per la quale le giovani ginnaste avrebbero abbandonato l'Accademia anche a fronte di prospettive di grande successo sportivo, persino in campo internazionale. Proprio in data odierna gli uomini della Squadra Mobile della Questura hanno notificato il provvedimento a Fogliata.

Ginnastica, il racconto shock delle due ginnaste

Palestra di Calcinato, perquisizioni in corso

Sono in corso perquisizioni da parte della Polizia di Stato nella palestra di Calcinato dove lavora come istruttrice di ginnastica ritmica Stefania Fogliata: gli agenti hanno prelevato pc e cellulari della donna e in palestra stanno cercando di verificare quanto raccontato nelle denunce. Nella sua ordinanza il gip del tribunale di Brescia Francesca Grassani parla di "quotidiano stillicidio di improperi e umiliazioni ai quali si sono sommate le percosse". 

Abusi ginnastica, il monologo di Ferlito è un colpo al cuore

Federginnastica: "Fogliata? Non è tecnico federale"

Intanto la Federginnastica precisa in una nota che l'allenatrice Fogliata "non è a contratto con la Federazione e pertanto non è 'tecnico federale'". La Fgi sottolinea inoltre che Fogliata "è soltanto in possesso di un attestato come tecnico societario dal 2020". La società in cui lavora (Accademia di Ginnastica Ritmica 'Nemesi' a Calcinato, Brescia), costituita nel 2016 e affiliata Fgi solo nel 2021, "è un soggetto privato autonomo e non sotto il controllo diretto della Federazione - scrive ancora la federazione -. Sia l'affiliazione della società, sia il tesseramento della tecnica alla Federginnastica non sono stati rinnovati dai diretti interessati per l'anno 2023". "A fronte del provvedimento della procura di Brescia - conclude -, anche la procura federale fa sapere che disporrà una misura interdittiva nei confronti della tecnica. In attesa di avere un quadro completo delle indagini, sarà valutata pure la posizione della società sia a titolo di responsabilità oggettiva che diretta per omessa vigilanza su quanto compiuto all'allenatrice. La Federazione continua a offrire la massima collaborazione alla Procura di Brescia e a quella di Monza e ripone la massima fiducia nella giustizia ordinaria e sportiva".


© RIPRODUZIONE RISERVATA